Descrizione
La pianta di Cissus antarctica chiamata semplicemente Cisso e conosciuta anche con il nome di Vite australiana è una pianta rampicante perenne appartenente alla famiglia delle Vitacee.
Viene conosciuta anche se meno di frequente con il nome scientifico di Vitis baudiniana.
È originaria del continente Oceania ed è coltivata insieme ad altre specie del genere Cissus per la particolarità del suo fogliame.
La pianta lasciata crescere liberamente raggiunge lunghezze comprese tra i due e i sei metri raggiungendo il suo massimo sviluppo in 4-6 anni a seconda del clima in cui viene coltivata.
Le foglie larghe alla base e appuntite all’apice hanno margini crenati o dentati, sono di colore verde scuro e solcate da diverse nervature, lunghe circa 10cm, hanno origine da piccioli di colore rossiccio.
La fioritura avviene nel periodo primaverile, i fiori di colore bianco sono riuniti in grappoli e hanno origine dalle ascelle. La fioritura non ha particolare rilevanza estetica e viene praticamente ignorata.
Dai fiori hanno origine delle piccole bacche di circa 1cm di diametro di colore viola scuro e non commestibili.
I fusti sono prostrati e rampicanti, dotati di viticci i quali possono arrampicarsi facilmente su supporti vicini, in genere vengono coltivati in vasi appesi lasciando ricadere la vegetazione.
La coltivazione però può avvenire anche facendo legare i fusti a supporti verticali, in questo caso vengono impiegate delle semplici canne, dei bambù o dei sostegni verticali di qualsiasi tipo.
Come accennato la coltivazione della vite australiana avviene principalmente in vaso poiché tollera poco le basse temperature invernali che, non devono scendere mai sotto i 8-10 gradi. È possibile però coltivarla anche all’aperto in posizioni riparate in quelle regioni più calde e proteggerla durante il periodo invernale.
Messa a dimora
La messa a dimora delle piante di Cissus antarctica viene effettuata nel periodo di marzo-aprile.
Tipo di Terreno
Il terreno ideale per la Cissus antarctica è sciolto, composto da una parte di torba, una parte di sabbia e restante parte da terriccio generico per piante mescolato a composto organico ben maturo.
Esposizione
La posizione ideale per la pianta di vite australiana è in un posto luminoso ma al riparo dai raggi diretti del sole, sono indicate zone semi-ombreggiate o totalmente ombreggiate. La temperatura ideale per la pianta è compresa tra i 13 e i 25 gradi. Se coltivata in interno è bene scegliere un locale con una giusta luminosità e che sia ben areato, al riparo però da possibili correnti fredde nel periodo invernale.
Fioritura
La fioritura di scarsa rilevanza estetica avviene nel periodo primaverile con la produzione di piccoli fiori bianchi.
Moltiplicazione
La moltiplicazione della vite australiana viene effettuata per talea prelevandole nel periodo primaverile.
Le talee apicali prelevate devono avere almeno due foglie, vengono recise a circa 10cm e lasciate radicare in acqua per poi essere coltivate in un terriccio contenente al 50% sabbia e torba.
Accorgimenti colturali
Importante è tenere d’occhio la temperatura nel periodo invernale che ricordiamo non dovrebbe mai scendere sotto i 10 gradi, sarà quindi necessario spostare all’interno le piante in vaso.
È bene inoltre effettuare almeno una nebulizzazione a settimana usando dell’acqua piovana sul fogliame in modo da rinvigorire la pianta.
Le concimazioni potranno essere effettuate all’inizio del periodo estivo somministrando un concime liquido generico o meglio ancora un concime appositamente studiato per piante da interno. Le concimazioni potranno essere somministrate in concomitanza con le innaffiature ogni due settimane.
Se le piante sono coltivate in vaso dovranno subire un rinvaso e un rinnovo del terreno annualmente od ogni 36 mesi avendo cura di utilizzare lo stesso impasto originale.
Per mantenere una vegetazione contenuta nelle dimensioni è necessario effettuare un drastico intervento di potatura nel periodo primaverile esclusivamente per quelle piante di cui si vuole ridurre le dimensioni. In primavera quindi accorciare la vegetazione fino a 15cm dalla base.
Durante l’anno le annaffiature possono essere ridotte ad un solo intervento settimanale e sempre in correlazione all’umidità del terreno che deve risultare appena umido in superficie. Nel periodo estivo si dovranno aumentare le somministrazioni di acqua almeno due volte a settimana tenendo sempre in considerazione l’umidità dell’aria e del terreno.
Malattie, parassiti e avversità
Tra gli inconvenienti che potrebbero portare a danni alla pianta ci sono diversi errati accorgimenti colturali:
- La pianta che perde il fogliame nel periodo autunnale/invernale è esposta a temperature eccessivamente basse.
- Macchie scure sul fogliame stanno ad indicare un eccessivo apporto di acqua, diminuire le innaffiature.
- Appassimento dei fusti e delle foglie sono sintomo di poca acqua, provvedere ad aumentare l’apporto idrico e applicare se necessario un sottovaso con della ghiaia e dell’acqua che non stia a contatto con il vaso, l’evaporazione dell’acqua contenuta nel sottovaso potrà ripristinare i livelli di umidità necessari alla pianta.
Tra gli insetti che possono provocare danni al fogliame:
- Ragnetto rosso
- Cocciniglia farinosa