Descrizione
La violetta africana il cui nome scientifico è Saintpaulia ionantha talvolta indicato anche come S. jonantha è una pianta erbacea con origini africane in particolare della Tanzania, appartiene alla famiglia delle Gesneriaceae.
È una specie perenne che forma delle rosette basali di foglie da cui dipartono numerosi steli con fiori.
Il genere comprende varie specie ma tra le tante questa è una di quelle più diffuse, apprezzate e coltivate dagli amanti del giardinaggio.
La pianta possiede un grande livello ornamentale, sia il fogliame che i fiori hanno un aspetto particolare che risalta molto agli occhi dell’osservatore. Le foglie sono piccole, lunghe massimo 5cm, vellutate ricoperte da sottili peli di colore bianco, sono di forma ovata od oblungo-ovata dotate di margine crenato e di colore verde scuro, sulla pagina inferiore hanno una tonalità più chiara. Sorgono all’apice di piccioli lunghi 6 cm.
I fiori sono semplici o doppi di colore viola con stami composti da antere gialle, hanno dimensioni piccole sono presenti in gran numero sulla pianta, si sviluppano su steli più o meno lunghi di colore rosso ramato. Quando nascono in gruppo sono posti in cime in numero di 8-10. Esistono delle varianti della pianta che si distinguono per la colorazione dei fiori, queste cultivar hanno fiori con petali di colore rosso o rosa.
L’intera pianta ha comunque delle dimensioni abbastanza contenute tali da permetterne una facile coltivazione in vaso, la S. ionantha infatti è coltivata anche come pianta da appartamento. Le sue dimensioni sono di 10-15cm in altezza e 15-20 in larghezza.
Messa a dimora
La messa a dimora di questa pianta viene effettuata in genere all’inizio dell’autunno per piantine prese in vivaio, pronte così a fiorire in primavera.
A volte le piante particolarmente giovani possono essere messe a dimora anche in primavera a seconda delle condizioni climatiche. Le piante coltivate in vaso vengono trapiantate in genere alla fine dell’autunno.
Tipo di Terreno
Il terreno più adatto alla coltivazione della violetta africana deve essere soffice, mediamente ricco di sostanza organica è ben drenato.
Il grado di pH del terreno deve essere con valori intorno a 6-6,5 quindi subacido. Per ottenere un buon risultato si può utilizzare un substrato composto come segue:
- Una parte di torba
- Una parte di terra d’erica
- Una parte di terriccio limoso
- Una parte di terricciato di foglie
È bene utilizzare della torba scura non troppo acida per non allontanarsi troppo dalle condizioni ideali per la pianta.
Esposizione
L’esposizione migliore e più adatta per pianta di Violetta africana è in una zona semi-ombreggiata. La pianta non tollera molto bene l’intenso sole estivo per cui le piante coltivate direttamente in giardino devono ricevere almeno 4-5 ore di ombra al giorno oppure l’ombreggiamento di arbusti non troppo fitti.
La pianta è abbastanza delicata, nel periodo invernale infatti non tollera temperature inferiori alla soglia di 15 gradi sotto il quale manifesta seri problemi che possono portarla al completo avvizzimento. Per vegetare al meglio la Saintpaulia ionantha necessita di una temperatura notturna di circa 18 gradi e una temperatura durante il giorno prossima ai 22 gradi.
Fioritura
La fioritura della Saintpaulia ionantha avviene durante tutto il corso dell’anno con un breve intervallo tra una ripresa e l’altra.
La fioritura si differenzia lievemente tra una cultivar e l’altra, i fiori in genere hanno un colore viola ma possono essere anche azzurri o bianchi.
Moltiplicazione
Per la Saintpaulia ionantha la moltiplicazione per la produzione di nuove piante avviene tramite il metodo della talea di foglia. Diffusa è anche la propagazione per seme.
La talea fogliare si preleva nel periodo estivo, indicativamente da giugno a settembre e deve essere provvista di picciolo. Questo tipo di riproduzione permette se fatta nei tempi giusti di ottenere piante pronte alla fioritura in un periodo di tempo che va dalle 16 alle 20 settimane.
La radicazione delle talee fogliari avviene all’incirca entro un mese.
La riproduzione della Saintpaulia ionantha per seme si pratica nel periodo invernale che va dal mese di novembre a gennaio. La propagazione per seme di questa pianta rispetto alla talea fogliare richiede un periodo di sviluppo molto più lungo. Le piante nate da seme necessitano di uno sviluppo di quasi due anni per entrare in fioritura.
Per avere una sicura germinazione, la quale impiega mediamente 20-25 giorni è necessario che i vasi o i cassoni rimangano ad una temperatura costante di 18-20 gradi.
Accorgimenti colturali
Per mantenere un buon grado di umidità in particolare per le piante tenute in appartamento è consigliabile fornire un sottovaso con dell’acqua. Questo particolare espediente consente di fornire alla pianta l’umidità di cui ha bisogno. Consiste essenzialmente in un contenitore riempito con ghiaia o argilla espansa, riempito di acqua. L’argilla assorbirà così una buona quantità di liquido che potrà rilasciare gradualmente, al contempo eviterà al fondo del vaso di stare a contatto diretto con l’acqua.
Per quanto riguarda i rinvasi le piante coltivate in contenitori necessitano di una sostituzione del terreno ogni anno. Il nuovo contenitore dovrà essere leggermente più grande e cosa più importante si dovranno rispettare le proporzioni tra gli elementi che vanno a comporre il terriccio.
Concimazioni
Per le concimazioni della Saintpaulia ionantha è bene regolarsi come segue. Nel primo anno di coltivazione non saranno necessari interventi, la messa a dimora in un terriccio composto come descritto nell’apposito paragrafo basterà per fornire alla pianta tutto il nutrimento di cui ha bisogno.
Solo successivamente nel secondo anno di coltivazione si comincerà a fornire una concimazione. Si utilizzano in genere i fertilizzanti liquidi, possibilmente arricchiti con i micronutrienti e dotati di tutti e tre gli elementi principali in dosi equilibrate.
Le fertirrigazioni vanno effettuate ad intervalli regolari di 10-15 giorni a partire dalla primavera fino al periodo autunnale. Seppure la pianta può continuare a fiorire per tutto l’anno è bene ridurre le quantità di fertilizzante almeno per il periodo invernale.
Innaffiature
Per quanto riguarda l’irrigazione della violetta africana è bene tenere in mente che la pianta necessita di un terreno sempre umido. Ciò però non significa che il substrato deve essere fradicio di acqua.
Per regolarsi con le innaffiature si può fare riferimento alla superficie del terreno, se questa risulta asciutta bisogna apportare dell’acqua. Nelle piante coltivate all’esterno è bene provvedere a fornire una corretta ombreggiatura per evitare un eccessivo disseccamento del terreno. Possono essere utili in estate anche delle pacciamature con materiale inerte in modo da limitare la traspirazione di umidità dal terreno.
Nelle piante coltivate in vaso è necessario considerare se queste vengono tenute in appartamento o esposte in giardino. Nel primo caso bisogna tenere presente anche l’umidità ambientale. Le irrigazioni vanno dosate in modo da mantenere il terriccio umido ma mai inzuppato.
Per le piante in vaso tenute all’esterno bisogna anche considerare un altro fattore importante. I contenitori in terracotta riescono a trattenere un certo grado di umidità utile alla pianta e per questo motivo sono da preferire rispetto a quelli in plastica che seppure più leggeri e maneggevoli possono però portare ad un evaporazione dell’acqua più rapida. È consigliata comunque un esposizione semi ombreggiata, per la frequenza delle irrigazioni verificare sempre l’umidità superficiale del terreno: evitare che resti asciutto a lungo.
Infine una regola generale che riguarda il metodo di innaffiatura. Per evitare qualsiasi problema di malattie fogliari e a carico dei fiori è necessario non far scorrere l’acqua sul fogliame ma direzionare il getto solamente sul terreno, evitare per quanto possibile di bagnare direttamente il fusto. Per tutte le piante nelle varie condizioni di coltivazione è preferibile utilizzare dell’acqua piovana e cosa più importante che sia a temperatura ambiente per evitare degli shock termici all’apparato radicale.
Malattie, parassiti e avversità
La pianta di Saintpaulia ionantha è soggetta a vari tipi di malattie e problematiche legate soprattutto allo squilibrio tra necessità idriche e irrigazioni. Molto spesso infatti le problematiche più serie di questa specie sono da imputare a errati accorgimenti colturali per quanto riguarda le innaffiature.
L’eccessiva umidità crea un ambiente ideale per lo sviluppo di crittogame che determinano varie patologie alla pianta. È necessario quindi prestare molta attenzione all’umidità non solo del terriccio ma anche dell’aria.
Le malattie crittogamiche più diffuse sono:
- Marciume del pedale (Pythium spp., Phytophthora spp.) chiamato anche marciume del colletto da fitoftora
- Muffa grigia
La pianta di violetta africana non è esente dall’attacco di parassiti animali. Gli insetti più pericolosi sono i seguenti:
- Afidi
- Ragnetto rosso
- Acari (Tarsanemus pallidus)
- Cocciniglie
- Oziorrinco della vite
La pianta inoltre può essere colpita anche dal virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro, acronimo inglese (TSWV). La violetta africana è soggetta inoltre ad attacchi da parte di nematodi fogliari (Aphelenchoides fragrariae), questi possono diffondersi in prevalenza tramite l’utilizzo di terriccio contaminato e non propriamente sterilizzato.