Descrizione
Il Tarassaco è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle composite. Viene riconosciuta con diversi nomi comuni tra i quali: dente di leone, piscialetto e soffione.
Raggiunge altezze massime di 10-15cm quando si formano le infiorescenze, altrimenti ha un portamento tappezzante.
Le foglie disposte a rosetta sono di colore verde, di forma oblunga, lanceolate, lobate e con margine dentato.
Le infiorescenze sono di colore giallo e composte da numerosi piccoli fiori. Compaiono all’apice di lunghi steli cavi di colore verde/rosso che se spezzati producono un lattice di colore bianco.
Dai piccoli fiori hanno origine i semi, nello specifico sono degli acheni provvisti di pappo ovvero di un appendice piumosa che serve a trasportarli per la disseminazione.
Nel nostro paese è una pianta molto diffusa si trova dalla collina fino a zone montane sui 2000 metri, è considerata una pianta infestante, si può rinvenire in prati incolti lungo sentieri e ai margini dei boschi.
Tipo di Terreno
Il terreno ideale per la pianta di tarassaco è di medio impasto non necessariamente ricco di sostanza organica, deve però essere necessariamente ben drenato.
Esposizione
L’esposizione più adatta alla pianta di tarassaco è in pieno sole, tuttavia tollera anche esposizioni a mezza ombra.
Tecnica di Impianto
La semina è consigliata in un apposita aiuola dedicata o meglio ancora in vasi predisposti. Questo perché la facile disseminazione del seme può portare in breve tempo ad un infestazione massiccia.
È possibile seminare rado lungo dei filari distanziati di 20-25cm ricoprendo poi con un sottile strato di terra. Successivamente andranno effettuate delle innaffiature regolari fino alla germinazione delle piantine, verranno poi ridotte in numero. Sarà necessario anche un diradamento lasciando soltanto le piante migliori.
Messa a dimora
La semina del tarassaco viene fatta nel periodo primaverile.
Moltiplicazione
La moltiplicazione del tarassaco officinale viene effettuata prevalentemente da seme.
Raccolta per il consumo
La raccolta delle foglie può essere fatta a partire dal periodo estivo, le infiorescenze si raccolgono appena sono completamente aperte e prima della maturazione dei semi oppure prima ancora della fioritura e dell’apertura dei capolini.
Conservazione
Di solito le parti verdi della pianta si consumano dopo il raccolto. La radice può essere conservata previa essiccazione, in genere viene tagliata in pezzi in modo da agevolare la perdita di acqua.
Malattie, parassiti e avversità
Tra le malattie crittogamiche che colpiscono la pianta di tarassaco ci sono:
Ruggine (Puccinia taraxaci)
Peronospora (Ramularia taraxaci)
Proprietà medicinali
La pianta di tarassaco contiene diverse vitamine: b1,b2, vitamina c ed e. La radice è ricca di acido linolico e acido linoleico.
La pianta di tarassaco ha diverse proprietà: antispasmodica, diuretica, antireumatica.
Con la pianta si può preparare un decotto che viene impiegato contro l’inappetenza, può essere usato inoltre contro la stipsi infatti ha comprovate proprietà lassative. L’infuso viene impiegato anche localmente sulla pelle per schiarirla e tonificarla.
Uso in cucina
In cucina con il fogliame più tenero possono essere preparate delle insalate fresche, in alternativa può essere raccolto e sbollentato, consumato come verdura cotta. Le infiorescenze possono essere bagnate in pastella e fritte.
Con le infiorescenze è possibile preparare una marmellata, molto diffusa in alcuni paesi europei.