Descrizione
La Satureja hortensis comunemente conosciuta con il nome di santoreggia o Savoreggia è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Lamiacee.
E’ molto diffusa negli orti e sui balconi coltivata anche in vaso, allo stato naturale non è raro trovarla diffusa soprattutto nelle zone collinari, al centro e al nord Italia .
La pianta di santoreggia raggiunge altezze medie di 25-30cm, con una larghezza pressoché uguale, è possibile coltivarla facilmente in vasi e tenuta anche su balconi e terrazze purché ben esposta al sole.
Le ramificazioni di colore rossastro sono numerose e sottili, ascendenti, le foglie di forma lanceolata e lineare sono disposte in modo opposto lungo i fusti, di colore verde chiaro e ricoperte da una sottile peluria.
I fiori sono di colore bianco o rosa e disposti a coppie o in gruppi fino a sei, da essi si forma un frutto (achenio) di forma ovoidale.
Il profumo e l’aroma ricordano quelli della menta, il sapore è leggermente amarognolo.
Tipo di Terreno
Il terreno ideale per la pianta di santoreggia deve essere ben drenato leggero e ricco di sostanza organica, la pianta tuttavia si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno.
Esposizione
L’esposizione della pianta di santoreggia è in pieno sole.
Tecnica di Impianto
La semina viene effettuata in pieno campo (in genere in aiuole predisposte) oppure in vasi abbastanza ampi. I semi di piccole dimensioni vanno sparsi sulla superficie del terreno e ricoperti con un sottile strato dello stesso terriccio. Per l’annaffiatura è bene usare un nebulizzatore per evitare il dilavamento dei piccoli semini.
Le prime piantine nate andranno diradate lasciando circa 15-18cm di spazio tra l’una e l’altra.
Messa a dimora
La semina della santoreggia si effettua nel periodo primaverile generalmente ad inizio aprile.
Moltiplicazione
La riproduzione della santoreggia viene effettuata principalmente tramite seme.
Raccolta per il consumo
Conservazione
La conservazione delle piante di santoreggia è possibile e si effettua in questo modo:
Nel periodo estivo, generalmente nel mese di agosto la pianta viene recisa alla base, i fusti vengono legati e appesi a testa in giù in un ambiente asciutto, al riparo dalla luce e ben ventilato.
Il tempo di essiccamento dipende dalla temperatura e dall’umidità dell’ambiente, in genere bastano circa due settimane .
Dopo questo periodo è possibile effettuare la conservazione in barattoli: le piante vengono esposte per circa 2-3 ore al sole, dopodiché vengono sbriciolate le foglie e parte dei rametti, il tutto viene conservato in barattoli di vetro, possibilmente quelli dotati di chiusura con guarnizione di gomma.
Accorgimenti colturali
La pianta di santoreggia non necessita di particolari accorgimenti. Durante la semina è bene rispettare le distanze e non seminare troppo vicino, generalmente si semina in file distanziate di 30cm.
Malattie, parassiti e avversità
La pianta di Santoreggia può essere colpita da Afidi che attaccano principalmente i germogli più teneri.
Proprietà medicinali
E’ ben noto il suo utilizzo contro la dissenteria: con le foglie è possibile preparare un decotto, si utilizzano 20 grammi di infiorescenze,15 grammi di foglie di erica, 15 grammi di finocchio e 10 grammi di piantaggine, al decotto viene aggiunta dell’acqua, bollito per circa 10 minuti, viene così lasciato raffreddare per altri 10 minuti per poi essere consumato.
La santoreggia era nota in passato anche per le sue proprietà afrodisiache.
Tra le altre proprietà riconosciute : antisettica, espettorante e diuretica.
Uso in cucina
In cucina la pianta di santoreggia viene usata per aromatizzare diversi piatta tra cui: legumi, ripieni per varie ricette, insaccati, stufati, zuppe e alcune salse. Viene usata anche fresca su piatti come pesce e insalate varie.