Primula spp.

Descrizione

Il genere primula è parte della famiglia delle Primulaceae. Al genere appartengono molte specie con origini diverse, si tratta principalmente di piante erbacee, se ne contano più di 400.

Alcune di esse hanno una base legnosa, esistono specie perenni, annuali e biennali. Le piante hanno origine da diversi continenti, sono diffuse in Giappone, in Cina e in Europa del nord, alcune specie sono presenti spontaneamente anche nel territorio Italiano, la maggior parte di esse però deriva dall’Himalaya. Crescono a quote basse sui 200-300 metri fino ad altitudini di 4000 metri. Il loro habitat comprende sia zone boschive e prati incolti sia acquitrini e paludi, alcune specie infatti necessitano di condizioni di elevata umidità alle radici.

Posseggono delle foglie riunite in rosette basali, hanno forma lineare, ovata, largamente ovata od obovate. Sono nella maggioranza dei casi di colore verde pallido ma possono essere anche di varie gradazioni fino al verde scuro di alcune specie.

I fiori sono spesso piatti, ma possono avere anche forma tubulare, imbutiforme o campanulata, i petali sono allargati e uniti alla base nei tubi. I fiori solitari o riuniti in gruppi tra il fogliame, raccolti in ombrelle, racemi o verticilli posizionati all’apice di peduncoli che a seconda della specie sono esili o robusti.

Alcune piante presentano una fine patina farinosa bianca o giallognola che protegge i calici, gli steli fiorali e le foglie.

Le specie diffuse allo stato naturale in Italia sono perlopiù presenti nel sottobosco in posizioni semi-ombreggiate e con un terreno umifero caratterizzato da un umidità sempre costante.

Alcune specie sono particolarmente delicate come la Primula sinensis e la Primula obconica. Queste si adattano bene alla coltivazione in vaso ma non sono adatte ad un esposizione ai freddi periodi di gelo invernale. Ci sono però diverse specie e cultivar particolarmente resistenti al gelo, basti pensare alle primule che crescono spontanee nei nostri territori (Primula vulgaris).

Le cultivar e gli ibridi creati nel corso degli anni in aggiunta al miglioramento genetico con resistenza alle malattie hanno permesso anche la produzione di fiori molto colorati.

Le specie di primula più importanti dal punto di vista ornamentale sono quelle elencate di seguito. Queste si differenziano molto per periodo di entrata in fioritura, resistenza al freddo oltre che per il colore, forma del fogliame e dimensioni finali della pianta.

  • Primula acaulys, piante con fogliame di colore verde chiaro prive di picciolo, dotate di lembi allungati e caratterizzate da una superficie rugosa, le singole foglie sono raccolte in rosette basali. I fiori singoli sono riuniti al centro della rosetta.
  • Primula polyantha, dotata di fiori multipli posti lungo dei peduncoli molto robusti.
  • Primula malacoides, Le foglie in questa specie sono ellittiche, di colore verde e con margine dentato.
  • Primula obconica: Specie biennale che viene coltivata perlopiù come annuale. Le foglie sono picciolate e dotate di lembo arrotondato. Raggiungono circa 30cm di altezza e possono essere piantate tranquillamente in vaso. Sono piante vigorose resistono a temperature invernali che scendono fino a -5/-7 gradi. I fiori sono riuniti in gruppo all’apice di uno stelo sottile che ha origine dal centro della rosetta di foglie.

Dato il loro grande numero i botanici hanno deciso di classificarle in diverse sezioni; tuttavia quelle di interesse commerciale ed ornamentale sono suddivise in 3 raggruppamenti:

Primule Primrose o Polyanthus

Questo gruppo molto eterogeneo è caratterizzato da piante perenni sempreverdi la maggior parte ibridi, possono essere anche semidecidue o decidue. Le specie che danno origine agli ibridi sono: Primula amoena, Primula veris, Primula vulgaris, Primula elatior e Primula juliae. La loro fioritura avviene nel periodo invernale e in quello estivo, sono la scelta ideale nel caso si volessero tenere piante da fiore anche nei mesi di freddo intenso.

Sono piante coltivate come perenni o biennali rinnovate quindi ogni due anni per assicurare sempre la massima resa della fioritura. Generalmente in vaso vengono coltivate come biennali, mentre nei giardini sono piante perenni lasciate crescere in bordure o in aiuole dedicate composte da esemplari con diverse colorazioni.

Le foglie sono raccolte in rosette basali, hanno una forma largamente ovata fino ad obovata di colore prevalentemente verde chiaro. I fiori che possono avere varie colorazioni sono di grandi dimensioni nella maggior parte degli ibridi sono piatti, raccolti in ombrelle oppure in mazzetti oppure entrambi sulla stessa pianta. Questo gruppo è diviso a sua volta in due sottogruppi:

  • Gruppo Polyanthus, Piante erbacee perenni coltivate in prevalenza come biennali. La loro riproduzione avviene generalmente tramite seme, vengono coltivate in estate e trapiantate a dimora nel periodo autunnale. Possono essere però riprodotte anche tramite divisione nel periodo autunnale oppure immediatamente dopo l’appassimento dei fiori. La fioritura di queste specie vegetali avviene in inverno e in primavera; i fiori sono posti in ombrelle all’apice di lunghi peduncoli. Coltivate in serra, trattate come piante perenni, possono essere programmate per la fioritura invernale e primaverile.
  • Gruppo Primrose, sono piante erbacee perenni molto simili come portamento alle piante madri da cui derivano ovvero Primula vulgaris e Primula juliae. Le foglie sono come nelle altre specie raggruppate in rosette basali, prive di patina farinosa bianca e di colore perlopiù verde chiaro. La fioritura avviene nel periodo primaverile o in quello invernale nel caso di coltivazione forzata in serra. I fiori sono solitari e raggruppati tra le rosette di foglie, alcune cultivar hanno invece fiori posti in ombrelle.

Primule Auricula

Piante sempreverdi ottenute dall’incrocio delle specie Primula auricula e Primula hirsuta. Hanno delle foglie lisce di color verde di aspetto coriaceo e spesso sono ricoperte da una sottile patina farinosa. I fiori sono posti in ombrelle, sono grandi, piatti e molto numerosi.

Questo gruppo è a sua volta diviso in tre sottogruppi.

  • Alpine, Dotate di fiori con la parte centrale di un colore diverso rispetto ai petali. Di solito la colorazione centrale è di colore bianco pallido o giallo dorato. Le foglie sono prive della patina farinosa, verdi e lisce. Queste piante sono particolarmente resistenti al freddo ma non troppo, possono essere coltivate in serra alpina oppure in giardini rocciosi.
  • Show, sottogruppo di piante con fiori dotati di un cerchio farinoso di colore bianco al centro dei petali. I fiori hanno di solito un solo colore ma possono presentare un ulteriore cerchio colorato attorno a quello farinoso.
  • Border, Queste cultivar possono essere coltivate direttamente in giardino anche nelle zone più fredde, resistono bene alle basse temperature essendo molto rustiche. I fiori sono profumati ricoperti da una polverina farinosa bianca che è presente anche sulle foglie.

Primule Candelabra

Sono piante perenni decidue ma molto vigorose. I fiori sono posti su verticilli in strati circolari e sovrapposti sugli steli robusti e molto lunghi. Esistono in verità anche piante semidecidue che fanno parte di questo gruppo, esse non perdono tutte le foglie ma avvizziscono fino a rosette ridotte.

Queste piante sono particolarmente adatte alla coltivazione in substrati boschivi, la loro posizione ideale è in zone ombrose al riparo dai forti raggi solari. Sono piante perlopiù adatte a bordure in stagni e in zone acquitrinose, ideali per giardini acquatici.

Cultivar, varietà, ibridi e specie interessanti

  • Primula ‘Adrian’, pianta appartenente al gruppo delle alpine. Possiede foglie ovali di colore verde. I fiori sono di colore azzurro o porpora, sono piatti e larghi massimo 3cm.
  • Primula allionii, specie perenne con fogliame persistente di colore grigio-verde. I fiori che compaiono alla fine dell’inverno e per tutta la primavera sono raccolti in ombrelle in numero variabile da 1 a massimo 5. Questa specie è molto rustica e resiste a temperature inferiori a -12 gradi.
  • Primula ‘Alice Haysom’, Cultivar appartenente al gruppo dell’Auricola. Le foglie sono arrotondate e di colore verde. I fiori sono piatti e di colore rosso opaco con tubi di color oro.
  • Primula amoena, possiede delle foglie di forma ellittica con margine seghettato di colore verde brillante. I fiori sono piatti, imbutiformi o leggermente tubulari raccolti in ombrelle unilaterali. La colorazione va dall’azzurro al violetta, rosso porpora o bianco.
  • Primula wilsonii var. anisodora, pianta appartenente al gruppo Candelabra. Le foglie sono obovate di colore verde raccolte in rosette, leggermente profumate. I fiori sono a portamento pendule, tubulati o campanulati di colore porpora e dotate di un occhio di colore verde. Pianta molto rustica.
  • Primula x berniae, ibrido derivante da Primula hirsuta e Primula latifolia. Le foglie sono ovate di colore verde e disposte in rosette. I fiori sono di forma tubulare o a coppa, solitari oppure raccolti in numero da 10 a 15 in ombrelle; il loro colore è molto vario, viola, porpora a volte con un anello centrale di colore verde.
  • Primula boothii, specie con foglie di colore verde scuro di forma spatolata o ellittica con margine dentato. I fiori sono raccolti in ombrelle, piatti e di colore rosa o porpora con occhio giallo.
  • Primula ‘Broadwell Gold’, pianta molto rustica, dotata di foglie obovate di colore verde. I fiori sono piatti di colore giallo oro e dotate di un occhio farinoso, appartiene al gruppo Auricula Border.
  • Primula bulleyana, appartiene al gruppo Candelabra. Possiede delle foglie di forma ovata od ovata-lanceolata, sono di colore verde e con margine dentato. I fiori sono posti in verticilli all’apice di lunghi peduncoli, in numero superiore a 5; sono di colore cremisi o arancio.
  • Primula chionantha, specie dotata di foglie inversamente oblanceolate di colore verde. I fiori sono tubulari posti in verticilli all’apice di steli molto robusti, hanno un colore bianco.
  • Primula clusiana, appartiene al gruppo delle Alpine. Possiede foglie oblunghe od ovate di colore verde scuro. I fiori sono piatti e posti tra le rosette, sono di colore rosa o lilla e hanno un occhio centrale di colore bianco. La specie è molto rustica e resiste bene a temperature inferiori ai -15.
  • Primula reidii, pianta perenne originaria dell’Himalaya, molto rustica. Possiede delle foglie oblunghe-lanceolate di colore verde. I fiori sono posti in ombrelle in numero variabile da 3 a 10, sono di colore bianco e leggermente profumati.
  • Primula warshenewskiana, specie con foglie oblunghe o inversamente lanceolate di colore verde scuro. I fiori sono piatti di colore rosa e dotati di un occhio giallo con bordo bianco, pianta molto rustica.

Riassumendo, il loro utilizzo è molto vario, si possono impiegare come piante da fiore in vasi, piantate in bordure, in aiuole dedicate formando varie composizioni oppure in aiuole insieme ad altre piante. Scegliendo le specie adatta ad acquitrini e terreni molto umidi si possono collocare lungo corsi d’acqua o in giardini acquatici. Ce ne sono davvero di tutti i tipi e adatte alla maggior parte delle situazioni.

Messa a dimora

La messa a dimora delle piante di primula avviene nel periodo primaverile o alla fine di quello invernale.

Le piante vendute nei vivai in genere hanno poche foglie e sono pronte fin da subito alla messa a dimora, per ottenere una buona fioritura e rientrare nei tempi è meglio trapiantarle in piena terra nei mesi di settembre e ottobre.

Per maggiori informazioni sulla semina consultare il paragrafo moltiplicazione.

Tipo di Terreno

Il terreno adatto alla coltivazione delle primule è composto da gran parte di materia organica decomposta. Sono da preferire terreni con una buona umidità e con un pH sub-acido quindi con valori compresi tra 5,5 e 6.

Il substrato di coltivazione deve essere particolarmente poroso per questo motivo è bene incorporare del materiale come sabbia di grana media.

Il terriccio più usato e che da risultati migliori è composto da torba e terricciato di faggio in parti uguali, con l’aggiunta di un concime generico in 200-300 grammi ogni 10 litri.

Le piante a seconda del loro grado di esposizione al sole possono avere esigenze differenti in fatto di terreno e umidità. Di seguito vengono elencati i tre gruppi fondamentali in cui vengono divise:

  • Piante che necessitano di zone in pieno solo o semi-ombra: hanno bisogno di un terreno mediamente ricco di sostanza organica, prevalentemente umifero e con un umidità costante, non tollerano però i terreni imbibiti: assicurare un buon drenaggio.
  • Piante che necessitano di ombre parziale, vegetano in un terreno lavorato in profondità con pH da sub-acido a neutro; il substrato deve essere composto maggiormente da torba e tenuto costantemente umido. La loro posizione può essere anche totalmente soleggiata ma bisogna assicurare una maggiore umidità, collocazioni nei pressi di stagni o corsi d’acqua sono l’ideale.
  • Piante che vegetano in serra alpina o in cassoni hanno bisogno di un terreno torboso e ricco di materiale grossolano come ghiaia.
  • Piante che abbisognano di esposizioni in pieno sole ma anche di ombreggiamento nelle ore più calde del giorno. Necessitano di un terreno leggermente alcalino, tenuto costantemente umido ma ben drenato. Collocarle in una posizione ben valutata in modo che altre piante come arbusti o alberi possano fornire ombra nel momento giusto.
  • Specie che necessitano di temperature fresche, coltivate in serra fredda o leggermente riscaldata. Il terreno ideale è composto da 2 parti di terriccio grasso per piante da vaso, una parte di ghiaia, una parte si torba e una parte di terricciato di foglie. Hanno bisogno di luce filtrata e di un umidità alta nel periodo vegetativo, meno in quello di dormienza.

Esposizione

L’esposizione più adatta alle piante di primula è quella in mezza ombra, simile a quella che hanno in natura. La collocazione quindi è bene che avvenga in prossimità di altre specie vegetali capaci di fornire un ombreggiamento per alcune ore al giorno.
Tuttavia non tutte le specie hanno le stesse esigenze e alcune tollerano zone più soleggiate, altre invece necessitano di un ombra costante, come è possibile leggere di seguito queste condizioni determinano anche esigenze di umidità e composizione del substrato differenti.

Fioritura

La fioritura delle primule avviene in periodi molto diversi a seconda del tipo di pianta coltivata. Questo periodo può inoltre essere influenzato in modo particolare dalle quantità di luce ma soprattutto dalla temperatura. Alcune specie se non si trovano in condizioni ideale possono non fiorire o ritardare di molto questa fase.

In linea generale si può dire che la maggioranza delle specie di primule fiorisce in inverno e in primavera.

Moltiplicazione

La moltiplicazione delle petunie viene fatta principalmente tramite seme nel periodo primaverile e in quello estivo a seconda della specie coltivata.

I semi devono essere maneggiati attentamente, sono molto piccoli e facilmente possono disperdersi andando a creare dei grumi, per questo motivo è bene nella semina a spaglio mischiarli con della sabbia fine in modo da distribuirli meglio. Una volta cresciute le plantule andranno ripicchettate in contenitori più grandi.

Per alcune specie come già accennato la riproduzione avviene anche tramite divisione nel periodo autunnale o in quello primaverile. La regola per questa tipologia di moltiplicazione è sempre quella di attendere la fine del periodo di fioritura.

La moltiplicazione delle primule viene fatta anche tramite talee basali nel periodo autunnale e in quello primaverile, per il terriccio da utilizzare seguire le istruzioni di seguito.

Per la semina delle primule seguire queste istruzioni:

  1. Attrezzare un ambiente con una temperatura costante compresa tra i 15 e i 19 gradi.
  2. Procurarsi delle vaschette larghe e abbastanza profonde, possono essere usati anche dei vasi, oppure se si possiedono dei cassoni si possono collocare direttamente in essi.
  3. Riempire i contenitori per la semina di un terreno formato in parti uguali da terriccio generico per la semina, torba e sabbia.
  4. Prendere un contenitore con della sabbia fine e mescolarla ai semi in modo da poterli spandere in modo uniforme sena provocare grumi. La semina si effettua a spaglio sulla superficie del terreno ricoprendo poi con un sottile strato di terriccio, meglio se distribuito con un setaccio.
  5. Tenere la temperatura nei limiti prima indicati ed effettuare delle innaffiature costanti senza provocare ristagni. A tal fine si può usare un nebulizzatore nelle fasi iniziali e successivamente dopo che le plantule saranno di 2-3cm uno spruzzino.
  6. La germinazione avverrà dopo circa 3 settimane dopo il quale si potrà portare la temperatura a 12-15 gradi, quindi a seconda della temperatura del locale o della serra si potranno spegnere le fonti di riscaldamento.

Le pianticelle dovranno essere ripicchettate dopo aver raggiunto circa 2-3cm in vasetti singoli. Dovranno rimanere in una zona semi-ombreggiata con un umidità mediamente elevata.

Evitare di esporre le piante a temperature alte nella fase di crescita poiché ciò può rallentare anche di molto la produzione di boccioli e l’entrata in fiore.

Primula malacoides

Accorgimenti colturali

Le primule sono piante ornamentali molto apprezzate per la bellezza dei loro fiori. Benché la maggior parte di esse risulta essere abbastanza resistente ai geli necessitano comunque di vari accorgimenti colturali per favorire lo sviluppo di piante sane e prive di malattie.

Innaffiature

Le primule necessitano di una buona dotazione di acqua, le innaffiature dovranno essere abbastanza frequenti per le piante coltivate in giardino, considerando anche l’umidità dell’ambiente e la velocità di disseccamento del substrato di coltivazione.

Non amano però i ristagni idrici eccetto specie particolarmente affini alle alte umidità. Per un approfondimento fare riferimento al paragrafo del terreno in cui sono indicate anche le esigenze di umidità.

Concimazioni

Le primule sono piante dotate di una splendida fioritura, è bene però ricordare che durante la fase di produzione dei fiori la pianta necessita di un apporto di nutrienti molto maggiore rispetto al resto dell’anno.

Per soddisfare queste esigenze le primule dovranno essere concimate in modo continuativo. Gli intervalli tra un intervento di concimazione e l’altro dovranno essere di 7-10 giorni. È possibile utilizzare un qualsiasi concime liquido per piante verdi, preferibilmente arricchito con micronutrienti.

Malattie, parassiti e avversità

Le malattie delle primule sono elencate qui di seguito, tra i pericoli più comuni ci sono funghi, ma anche insetti e virus.

Alcune fisiopatie a carico del fogliame sono da attribuire a scompensi nel pH del terreno, questi fenomeni si manifestano principalmente con ingiallimento fogliare. Per risolverli è necessario effettuare i dovuti aggiustamenti rinvasando le piante in un terriccio che risponda alle caratteristiche della pianta, si consiglia di mantenere un pH subacido per la maggior parte delle specie di Primula.

Le primule vengono attaccate anche da virus, il  più pericoloso è il Virus del mosaico del cetriolo (CMV) che determina fiori con colorazioni screziate di altri colori e deformazioni delle foglie.

Molto diffuse sono le problematiche dovute a squilibri nell’umidità dell’aria ed eccessi idrici, queste malattie sono provocate da vari agenti patogeni fungini:

  • Marciume radicale
  • Marciume del colletto
  • Muffa grigia
  • Maculatura fogliare della primula

Le piante appena coltivate inoltre possono avvizzire e morire nel lasso di pochi giorni per via di attacchi da parte di Pythium spp. un genere di funghi aggressivo che si diffonde facilmente nel substrato di coltivazione.

Le primule possono essere colpite da malattie provocate da batteri, le più importante e diffusa è la Maculatura batterica della primula che comporta macchie di colore giallo sulle foglie che successivamente necrotizzano.

Anche diversi insetti tra cui varie specie di acari possono attaccare le parti verdi della pianta, quelli più diffusi e pericolosi sono elencati di seguito:

  • Afidi
  • Tripidi
  • Mosca fogliare
  • Ragnetto rosso
  • Oziorrinco della vite
  • Noctua pronuba

Infine danni al fogliame molto evidenti e talvolta con gravi conseguenze alle piante sono da attribuire alle limacce e alle chiocciole. Talvolta anche i fiori possono essere colpiti con evidenti danni estetici. Per la lotta esistono: trappole, parassitoidi naturali e rimedi chimici.

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