Potatura del Pistacchio

In questa guida tratteremo della potatura del pistacchio, considerato dai più un frutto minore e poco diffuso. Vedremo le primissime fasi della coltivazione e le operazioni da effettuare subito dopo la messa a dimora dell’astone per poi passare alla potatura di produzione e a quella di rinnovo.

Come altri fruttiferi anche il pistacchio può avvantaggiarsi di un allevamento secondo una forma prescelta, in questo modo si riuscirà ad ottimizzare le distanze di impianto e a mantenere delle piante ordinate e sempre in piena salute.

Prima di iniziare a descrivere i vari metodi è necessario conoscere brevemente che tipo di pianta è il pistacchio quali tipi di ramificazioni porta al fine di comprendere meglio come effettuare i tagli.

Portamento e caratteristiche della pianta

Il pistacchio (Pistacia vera) è un tipico albero fruttifero. Le sue dimensioni non sono ampie anzi risultano essere piuttosto contenute se paragonate a quelle delle più comuni piante da frutto. L’albero adulto di pistacchio raggiunge un altezza media di 4-5 metri con una chioma globosa quasi della stessa lunghezza, tuttavia la sua espansione può essere anche più accentuata raggiungendo altezze di quasi 9 metri.

Il legno del pistacchio è duro soprattutto nelle piante più anziane dover risulta molto nodoso. La corteccia varia di colore e di ruvidità in base all’età della pianta.

È un albero molto longevo che può vivere anche per tre secoli, esistono sul territorio piante molto vecchie coltivate come esemplari singoli. È anche molto rustica e resiste bene ai freddi intensi di oltre -15 gradi.

La specie Pistacia vera è dioica, questo significa che per la produzione di frutti sono necessari sia esemplari maschi che esemplari femmine coltivate sullo stesso appezzamento di terreno, è possibile utilizzare anche il portainnesto Pistacia terebinthus come impollinatore. In questi casi si utilizza una pianta maschio ogni 7-8 piante femmina.

Ci sono alcune diversità tra le piante femminili e quelle maschili di pistacchio. Le prime risultano avere delle ramificazioni con un tipico portamento pendule e rami più aperti. Le piante maschili invece hanno delle ramificazioni più erette meno flessibili e che vanno a formare una chioma più compatta e meno aperta.

La fioritura e le relative gemme si formano in prevalenza sulle ramificazioni che hanno due anni di età. I fiori si formano dapprima sulle piante maschili circa nel mese aprile, successivamente fioriscono dopo pochi giorni anche le piante femminili; l’impollinazione è anemofila. Ci sono tuttavia variazioni sul periodo di fioritura in base alla varietà coltivata, alcune sono più precoci, altre più tardive.

Forme di allevamento

Le piante di pistacchio diffuse prevalentemente per la produzione di frutti sono allevate principalmente con la forma a vaso libero che è quella che più si addice a questo tipo di pianta. Il vaso libero prevede un tronco con un altezza di circa un metro da cui dipartono le branche principali che poi verranno allevate seguendo lo sviluppo naturale della pianta.

Generalmente la coltivazione del Pistacchio avviene su una particolare specie utilizzata come portainnesto ovvero la Pistacia terebinthus. L’innesto comunque è una pratica che è preferibile sempre lasciare fare ad un vivaista esperto anche perché in questa specie i tempi di attecchimento sono particolarmente lunghi.

Potatura di formazione

Le operazioni di potatura di formazione del pistacchio iniziano subito dopo la messa a dimora. Le piante che devono essere preferibilmente già innestate con un età di 2-3 anni vanno coltivate rispettando le distanze di impianto in relazione alla forma di allevamento scelta.

Forma a vaso libero

La prima operazione da compiere è quella della cimatura dell’astone che si effettua appena dopo la messa a dimora; il taglio va effettuato a 100-110 cm da terra.

Successivamente nel periodo autunnale si effettua la rimozione dei nuovi getti che si sono formati, se ne lasceranno soltanto 3 o 4 che andranno a formare le ramificazioni principali della chioma.

Nell’autunno del secondo anno si pratica la cimatura dei germogli laterali che si sono formati sulla pianta, questa operazione è necessaria per stimolare la crescita delle branche scelte.

Nel terzo anno nel periodo autunnale si avranno già delle ramificazioni ben sviluppate con relative sottobranche. Le operazioni da fare riguardano la cimatura dei getti che si sono formati sulle sottobranche in modo da permettere un ulteriore sviluppo della chioma con l’emissione di nuove gemme che porteranno dei futuri germogli.

Negli anni successivi si procede sempre nel periodo autunnale ad effettuare una riequilibratura della chioma, si elimineranno i rami che sono cresciuti intricati e si favorirà sempre più l’espansione della chioma.

Potatura di produzione

La potatura di produzione del pistacchio non risulta complessa e può essere applicata senza problemi anche da personale non esperto. Le operazioni di potatura si effettuano alla fine del periodo invernale.

L’obiettivo principale della potatura di produzione è quello di eliminare la vegetazione esausta, malata o danneggiata. Si taglieranno queste ramificazioni alla base del loro punto di inserzione, poi si passerà allo sfoltimento della chioma.

I tagli non devono essere drastici, si elimineranno infatti solo quei rami che andranno a chiudere troppo l’interno favorendo in questo modo la penetrazione della luce.

Potatura di rinnovo

La potatura di rinnovo del pistacchio viene praticata in particolare sugli esemplari abbandonati e trascurati da tempo.

Le pratiche di rinnovo interessano principalmente la chioma. L’obiettivo è quello di ridare vigore alla pianta eliminando tutte le ramificazioni danneggiate e non più produttive con tagli fino alla base al loro punto di origine. Dopodiché si procede con lo sfoltimento della chioma cercando di rimuovere le ramificazioni intricate e quelle che oscurano troppo la parte interna della chioma. Vanno preservati i rami giovani e quelli produttivi.

Evitare in ogni caso drastiche potature a meno che non si debba eliminare qualche branca spezzata con le relative ramificazioni.

Potatura verde

La potatura verde del pistacchio si pratica nel periodo di maggio o giugno negli anni di scarica ovvero nelle annate in cui la produzione di frutti si arresta. I tagli interessano soprattutto le gemme a frutto che devono essere eliminate del tutto. Questa pratica stimolerà una produzione più abbondante nell’anno seguente.

Nel periodo di maggio-giugno si effettua anche la rimozione di eventuali polloni che si formano alla base della pianta. In questo memento si pratica anche la scacchiatura dei i succhioni che si formano sulle ramificazioni e sulle branche principali per evitare che sottraggano energia alle ramificazioni che portano i frutti.

Altri accorgimenti

Oltre quella di assicurare la presenza di piante maschili, rispettando quindi il numero consigliato in precedenza in modo da permettere un impollinazione sicura di tutte le piante, bisogna effettuare anche altri accorgimenti.

Importante è rispettare le dovute distanze di impianto per poter effettuare una successiva raccolta senza problemi e permettere il passaggio di macchinari tra le piante.

Per mantenere pulita la zona sottostante alle piante è opportuno provvedere all’inerbimento del terreno. Questo oltre ad evitare un eccessiva traspirazione può minimizzare la presenza di piante infestanti che andrebbero soltanto ad assorbire nutrimento ai pistacchi.

La pianta di pistacchio manifesta il fenomeno dell’alternanza di produzione. Non è necessario dunque allarmarsi se dopo un anno di buona produzione al successivo la produzione non risulta essere di eguale portata.

Il pistacchio non tollera i forti geli che si presentano in prossimità dell’emissione dei fiori della pianta, per questo motivo bisogna valutare bene l’impianto se si vive in zone dove sono solite delle gelate nei mesi primaverili.

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