Potatura del Fico

La guida che stai per leggere tratta in modo approfondito la potatura del fico (Ficus carica) dalle prime fasi iniziali dell’impianto allo sviluppo base delle impalcature che sosterranno la chioma.

Le cultivar di fico sono molte e sono coltivate principalmente prelevando i polloni dalla pianta madre senza praticare innesti. Si ottengono così piante che vengono vendute a vari stadi di crescita subito pronte per la messa a dimora. Le impostazioni iniziali per dare la giusta forma vengono fatte sempre il prima possibile, si opera quindi su piante giovani poiché in queste è facile guidare lo sviluppo e assicurare un equilibrio nella formazione della chioma.

Portamento e caratteristiche della pianta

In natura la pianta di fico raggiunge altezze di 3-4 metri con un estensione della parte aerea più o meno uguale. L’apparato radicale è molto robusto, da esso si sviluppano numerosi polloni basali utili per la produzione di nuove piante.

La pianta non tende a produrre molte ramificazioni e per questo gli interventi di potatura non devono essere troppo accentuati. I tagli inoltre rimarginano molto lentamente, nelle ramificazioni più giovani spesso si ha la produzione di lattice.

Per quanto riguarda le ramificazioni nel fico si possono avere sugli stessi rami sia gemme miste che gemme a legno. Le gemme miste si formano però soltanto nella parte apicale dei rami aventi un anno di età.

Per i frutti invece si ha un comportamento diverso a seconda della tipologia di piante. Le varietà di fico unifere producono i veri fichi detti “fòrniti” nel mese di agosto e settembre, diversamente le varietà di fico bifere producono i fòrniti nel mese di agosto e settembre e i fioroni in giugno.

Le gemme miste che si formeranno sulle varietà bifere al loro germogliamento avranno nella prima parte della loro lunghezza i fòrniti, nella parte finale invece saranno presente i fioroni in forma iniziale che si svilupperanno totalmente nell’anno seguente.

Le gemme miste delle varietà unifere una volta sviluppate presentano soltanto i fòrniti che giungeranno a piena maturazione nel periodo autunnale.

Le gemme a legno invece sono presenti in modo particolare sulle ramificazioni vigorose, nei rami di un anno invece sono collocate soltanto nella parte terminale, questo vale sia per le varietà bifere che unifere.

Forme di allevamento

La pianta di fico assume in prevalenza un portamento globoso e per questo la forma di allevamento più adatta è quella libera assecondando il più possibile l’aspetto naturale. C’è anche quella detta a vaso basso, simile alla forma a vaso ma con uno sviluppo più contenuto in altezza.

La pianta allevata secondo la forma globosa in pieno stadio di maturazione possiede una chioma larga più o meno 5 metri, l’intera pianta ha un altezza di 4 metri. I sesti di pianto del fico quindi saranno di 5 metri tra le piante e 6 metri tra i filari.

Altre forme meno diffuse e usate prevalentemente su esemplari singoli e coltivati per fini ornamentali sono quelle a palmetta e a spalliera del tipo a ventaglio.

Potatura di formazione

Abbiamo quindi specificato che l’impostazione migliore per allevare il fico è quella naturale. La potatura di formazione quindi sarà attuata fin dalle prime fasi iniziali dello sviluppo e non appena la pianta verrà messa a dimora.

Impostazione naturale

La potatura di formazione o di allevamento del fico può durare dai 3 ai 5 anni a seconda del tipo di cultivar scelta. Dopo la messa a dimora si effettua la prima operazione a carico dell’astone che consiste in una cimatura a 100-110cm di altezza. Tutte le gemme e le eventuali ramificazioni andranno lasciate al loro posto si interverrà soltanto nella stagione successiva.

L’anno seguente nel periodo invernale quando non sono presenti gelate si effettueranno dei tagli di ritorno su tre ramificazioni principali più vigorose, nel caso non dovessero essere abbastanza sviluppate si rimanderà l’operazione l’anno successivo. Il taglio va effettuato accorciando le ramificazioni a circa la metà della loro lunghezza. Le altre ramificazioni sul tronco sotto l’altezza di 80 cm vanno tutte eliminate si lasceranno quindi soltanto le tre gemme o le tre ramificazioni principali. Nello stesso momento se le tre branche scelte dovessero essere già sviluppate e presentare quindi a loro volta altre ramificazioni queste andranno eliminate.

La pianta di fico dovrà essere lasciata sviluppare liberamente dopo il terzo anno, non saranno necessarie ulteriori operazioni di taglio.

Forma a vaso basso

Questa forma è la seconda più diffusa e consiste in una pianta dotata di un tronco particolarmente basso. L’astone viene capitozzato a 60-70cm da terra punto in cui si formeranno le branche principali, in questo modo si terrà una chioma che parte da un punto più basso.

Le procedure per l’allevamento sono del tutto simili a quelle appena descritte per la forma libera.

Forma a palmetta

La forma a palmetta del fico prevede l’utilizzo di piante di almeno due anni. Le operazioni iniziano subito dopo la messa a dimora dell’astone, questo dovrebbe avere già 3-4 germogli ben sviluppati.

Di questi se ne sceglieranno due tra quelli più vigorosi che dovranno essere opposti, a cui dovrà essere applicata una tensione per piegarli in modo definitivo a 40 gradi rispetto al tronco principale. Per questo scopo si possono utilizzare delle canne o dei divaricatori posti tra i due rami. Questi rami dovranno essere poi cimati di qualche cm al fine di favorire il loro sviluppo.

Tutte le altre ramificazioni dovranno essere accorciate ad una gemma. Nel periodo estivo si effettueranno le legature dei rami laterali e del fusto principale ai sostegni che in genere sono composti da fili orizzontali. Sulle due branche principali andranno allevati due germogli secondari uno disposto sulla parte alta e uno sulla parte bassa. Si dovranno poi eliminare tutti i getti che nascono intricati e confusi e che non sono in linea con la forma data alla pianta.

In primavera nel secondo anno le ramificazioni giovani le sottobranche poste sui due rami principali dovranno essere accorciate di un terzo. Il taglio va effettuato appena al disopra di una gemma sana. Successivamente in estate si continuerà la legatura dei getti ai sostegni verticali e si effettuerà un taglio dei getti meno vigorosi e di quelli più deboli.

A primavera del terzo anno si effettuerà un taglio su tutte le ramificazioni di un anno cimando il getto all’apice. Se è necessario riempire degli spazi vuoti della chioma è possibile farlo tramite le legature e la piegatura dei rami. I nuovi getti dovranno essere cimati alla quinta foglia per indurre un ulteriore sviluppo di vegetazione. È importante ricordare che in questa forma si deve comunque privilegiare lo spazio tra le ramificazioni ed evitare affastellamenti.

Forma a spalliera di tipo ventaglio

Questa forma è identica alla precedente ma le fasi iniziali di allevamento richiedono che sulle due branche vengano allevate le ramificazioni in modo tale da formare un ventaglio. Le branche dovranno sviluppare sub-ramificazioni dritte e abbastanza ampie.

Il direzionamento dei rami viene fatto sempre con legature nel periodo primaverile e più tardi in estate.

Potatura di produzione

Gli interventi di potatura di produzione a carico del fico sono pochi e limitati soltanto allo sfoltimento delle ramificazioni affastellate.

Nel periodo primaverile si elimineranno quindi gli eventuali rami intricati e si procederà al taglio dei rami danneggiati e di quelli malati. Sempre in primavera si possono tagliare anche quei rami molto lunghi che posseggono soltanto della germogliazione all’apice.

Potatura di rinnovo

La potatura di rinnovo viene fatta su quelle piante di fico che hanno una scarsa produzione o sono state trascurate per molti anni.

Le operazioni più importanti riguardano la chioma, questa deve risultare equilibrata e ben distribuita. A questo scopo si elimineranno le branche fuori posizione e si alleggeriranno con tagli di potatura quelle che presentano rami troppo vigorosi o che possono concorrere con lo sviluppo della branca stessa.

La chioma soprattutto nelle piantagioni di fico deve risultare contenuta per rientrare nelle distanze prestabilite dai sesti di impianto. Si elimineranno tutte le ramificazioni che crescono a di fuori della sfera che la chioma dovrebbe formare (immaginare un cerchio che racchiuda la chioma, le ramificazioni che ne escono sono quelle che vanno eliminate).

Potatura verde

La potatura verde del fico coincide con gli interventi di potatura di produzione che si effettuano in primavera, i tagli da fare sono pochi e sono limitati allo sfoltimento della chioma nel caso dovesse essere troppo fitta.

Ci sono però alcuni interventi di potatura verde particolari che si effettuano su alcune varietà al fine di ottenere produzioni programmate dei frutti. Questi tagli prevedono ad esempio la rimozione delle gemme all’apice dei rami di un anno di età se si vogliono ottenere soltanto fioroni in modo da indurre la produzione di nuova germogliazione per l’anno successivo.

L’altro intervento di potatura speciale che interessa maggiormente è quello finalizzato a ottenere numerosi fichi veri. Questa potatura si effettua alla fine del periodo invernale quando è scomparso il pericolo di gelate tardive consiste nell’accorciare di un terzo le ramificazioni che hanno portato i frutti. Ciò induce la pianta alla formazione di nuovi germogli produttivi nella primavera seguente.

Altri accorgimenti

La pianta di fico non produce un eccessiva ramificazione e per questo le operazioni di potatura sono molto limitate. Tuttavia alla base della pianta cresceranno con molta facilità diversi polloni, questi andranno rimossi (spollonatura) e potranno eventualmente essere usati per la produzione di nuove piante.

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