Piralide del Bosso, Cydalima perspectalis

Descrizione

La Piralide del Bosso, nome scientifico Cydalima perspectalis è un lepidottero appartenente alla famiglia delle Pyralidae. La specie è di recente introduzione in Italia (primo caso accertato 2010) esso infatti è originaria della Cina, del Giappone e della Corea. La sua introduzione in Europa risale al primo caso verificato nel 2007 in Germania da lì si è diffuso in modo più o meno uniforme nei diversi paesi dell’Unione Europea.

Dal 2008 la specie Cydalima perspectalis è stata inserita nella Alert list della EPPO ma attualmente non è più presente, tuttavia la sua pericolosità non è comunque da sottovalutare.

L’adulto di Piralide del bosso è una farfalla di colore bianco, con ali larghe all’incirca 4 cm iridescenti di colore bianco crema ai cui margini è presente una banda di colore marrone chiaro, nelle ali anteriori sulla banda è presente una macchia bianco crema. Non sono rari gli esemplari che conservano le macchie di colore bianco mentre il resto delle ali è totalmente di colore marrone.

Le uova della Piralide del bosso sono inizialmente di colore giallo che con il passare del tempo vira in marrone, sono deposte in piccoli gruppi in numero da 8 a 20.

Le larve sono lo stadio più dannoso dell’insetto in quanto erodono la lamina fogliare deturpando le piante. Hanno una lunghezza a piena maturità di circa 3,5-4cm, sono di colore verde con strisce nere che le percorrono longitudinalmente, sono ricoperte da peli ispidi di colore bianco non troppo folti. Le larve di prima generazione sono piccole lunghe circa 1,5 mm di colore giallo chiaro-verde con il capo di colore nero.

Le larve si impupano tra le ramificazioni delle piante ospiti in un bozzolo (crisalide) lungo circa 2-3cm inizialmente di colore verde e successivamente di colore marrone.

Questo insetto è conosciuto anche con altri nomi scentifici tra cui Glyphodes perspectalis e con diversi nomi comuni tra i quali: Phakellura, Palpita e Diaphania.

Piante colpite

Il lepidottero Cydalima perspectalis attacca una serie di piante appartenenti al genere Buxus, di seguito l’elenco completo:

Altre piante colpite dall’insetto sono:

Ciclo di vita

Lo sviluppo da uovo ad insetto completo dura all’incirca 40 giorni con una temperatura costante di 20 gradi. Le larve maturano in circa 8 giorni attraversando 7 stadi, dopodiché si impupano per 12-14 giorni in seguito avviene lo sfarfallamento. La temperatura minima per lo sviluppo dell’insetto è di circa 7 gradi, a temperature eccessivamente alte nel periodo invernale le larve non riescono a svernare.

Le uova vengono deposte dalle femmine dopo l’avvenuta fecondazione, sono deposte sulla pagina inferiore delle foglie in gruppi tipicamente di 15-20.

Le larve appena nate iniziano da subito ad alimentarsi della lamina fogliare partendo dalla pagina inferiore della foglia, nel loro sviluppo producono costantemente un filo setoso con cui usano spostarsi di foglia in foglia e tra le ramificazioni vicine.

Le larve al terzo stadio di sviluppo svernano per un periodo di 6-8 settimane all’interno di un bozzolo realizzato accostando due foglie vicine. Nel nostro paese la Piralide del Bosso riesce a compiere dalle 3 alle 4 generazione l’anno.

Danni

I danni alle piante sono provocate dalle larve fin dal primo stadio di sviluppo. Le erosioni hanno inizio con defogliazioni parziali, negli stadi successivi di larva è l’intera foglia ad essere distrutta, vengono colpiti anche i giovani germogli in formazione. Le piante interessate hanno un danno molto evidente, in caso di gravi infestazioni si possono avere dei veri e propri buchi nelle siepi di bosso con disseccamenti più o meno evidenti delle ramificazioni rimaste.

Oltre alle erosioni delle foglie le larve producono anche una seta biancastra con cui si sposto tra le ramificazioni. Su di essa sono presenti gli escrementi, in casi di grave infestazione si ha un deturpamento estetico non indifferente.

Il danno alle foglie non è il solo provocato dalle larve. Le foglie erose possono essere considerate solamente un danno estetico in quanto i problemi maggiori si hanno dalle erosioni praticate alla corteccia, i rami colpiti vengono decorticati progressivamente con conseguente disseccamento e inoculo di vari agenti patogeni.

Se non trattate in tempo le piante di bosso possono seccare lentamente fino alla morte.

Metodi di difesa

La lotta alla piralide del bosso almeno per le piante coltivate in giardino può essere effettuata efficacemente tramite l’utilizzo di bacilli parassiti delle larve.

Per applicare in modo efficace i trattamenti si dovranno effettuare dei campionamenti e delle conte degli adulti in modo da quantificare il grado di infestazione e attuare da subito le misure preventive. Le trappole diffuse utilizzano feromoni sessuali in grado di attrarre gli adulti sessualmente maturi, in base al numero di individui raccolti si potrà successivamente valutare il caso di intervento.

La cura e la prevenzione contro la Piralide del bosso possono seguire gli stessi principi che si applicano dopo l’avvenuto riconoscimento dell’insetto ovvero disponendo trappole con feromoni. Così facendo è possibile verificare fin da subito la presenza dell’insetto anche se presente nelle vicinanze, succede non di rado che l’insetto si riproduce in maniera massiccia su piante selvatiche nelle vicinanze per poi spostarsi in massa su piante coltivate nei giardini vicini.

Se si verificano casi di infestazione con larve e adulti, e al contempo si individua anche la presenza di diffuse tele realizzate dalle larve potrebbe essere opportuno praticare la lotta con insetticida specifico attivo contro tutti gli stadi dell’insetto, si utilizzano in genere prodotti a base di piretroidi.

In alternativa agli insetticidi a base di piretroidi si possono utilizzare prodotti come esteri fosforici riuniti sotto la classe chimica dei fosforganici ad esempio: Malathion, Methamidophos, Monocrotophos ecc.

L’applicazione di questi prodotti andrebbe effettuata esclusivamente nei primi stadi attivi delle larve quindi alla ripresa dell’attività in primavera, sono infatti sconsigliati gli interventi nei mesi autunnali.

Nemici naturali

I nemici naturali della Piralide del bosso sono diversi. Nell’Asia orientale gli insetti predatori naturali sono pochi, dalle osservazioni fatte risultano soltanto: Pseudoperichaeta nigrolineata un parassitoide e Apechthis compunctor diffuso anche in Europa. L’unico che ha portato risultati soddisfacenti è l’imenottero Chelonus tabonus (Wan et al., 2014).

Per la lotta biologica alla piralide del bosso vengono utilizzati con successo due batteri molto efficaci contro le larve di lepidotteri: Bacillus thuringiensis var. kurstaki e Bacillus thuringiensis subsp. aizawai.

I rimedi naturali contro la Piralide del Bosso si basano comunque sulla preventiva cernita degli adulti in volo e successivamente sull’impiego di Bacillus thuringiensis var. kurstaki in questo modo si può evitare l’utilizzo di prodotti chimici.

Oltre ai suddetti bacilli la prialide del bosso è attaccata anche da nematodi entomopatogeni come Steinernema carpocapsae e Heterorhabditis bacteriophora.

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