Descrizione
Il mal bianco conosciuto anche con il nome di oidio oppure albugine o anche nebbia è una malattia causata da varie specie di funghi della famiglia delle Erysiphaceae.
Tra le specie più diffuse con le relative piante attaccate:
- Erysiphe betae (colpisce varietà della famiglia delle chenopodiacee)
- Erysiphe cichoracearum (colpisce lattuga, indivia, cicoria e radicchio)
- Erysiphe cruciferarum (colpisce piante appartenenti alla famiglia delle crucifere)
- Blumeria graminis (attacca molte varietà di frumento)
- Erysiphe heraclei (piante appartenenti alla famiglia delle apiacee)
- Erysiphe pisi (piante di pisello)
- Erysiphe polygoni (attacca piante della famiglia delle Polygonaceae, come rabarbaro e grano saraceno)
- Leveillula taurica (cardo e carciofo)
- Microsphaera evonymi (colpisce piante del genere Euonymus)
- Microsphaera quercina (attacca piante del genere Quercus)
- Phyllactinia suffulta (colpisce il nocciolo)
- Podosphaera leucotrica (attacca il melo)
- Sphaerotheca fuliginea (attacca le piante della famiglia delle cucurbitacee)
- Sphaerotheca pannosa (piante come pesco o piante da fiore come la rosa)
- Uncinula necator (attacca la vite)
- Oidium ceratoniae colpisce il carrubo
Piante colpite
Le piante colpite sono molte, tra le orticole: finocchio, carota, prezzemolo e altre ombrellifere, radicchio, cicoria, bietola, spinacio e leguminose come il pisello. Può colpire anche alberi da frutto come nocciolo, melo e pesco. Piante ornamentali e da fiore: rosa e quercia non è difficile trovare questa malattia anche su piante di vite.
Ciclo di vita
La riproduzione avviene grazie alle spore. La temperatura ideale per lo sviluppo di questi agenti patogeni è di 20-22 gradi, la temperatura minima sotto la quale non c’è sviluppo è di 4 gradi.
Danni
Il danno provocato dalle varietà di funghi elencati sopra è quasi sempre lo stesso e presenta un esteso feltro bianco che ricopre le foglie, si tratta del micelio. I danni sono provocati in primo luogo da una decolorazione fogliare, presente al disotto del micelio e successivamente ad una necrosi che porta al disseccamento e, in caso di danno ai germogli o ai frutti in formazione, delle spaccature. In caso di mancato intervento la pianta raggiunge la morte dopo un grave deperimento generale.
Metodi di difesa
La difesa a livello chimico si effettua principalmente con zolfo, il rimedio più usato per questo tipo di malattia. E’ possibile usare anche altri rimedi tipo: infuso di equiseto con l’aggiunta di silicato di sodio (allo 0,5-1%).