Nocciolo

Descrizione

Il nocciolo è una pianta a portamento arbustivo o arboreo appartenente alla famiglia delle Betulacee, è originaria dell’Asia e nel nostro paese è coltivata in molte regioni dalla pianura fino a quote montane ad altezze di 1400 metri. Può raggiungere un estensione di 3-4 metri ma con le dovute potature e le forme di allevamento l’altezza può essere facilmente tenuta sotto controllo.

Caratteristica della specie è la produzione di numerosi polloni basali che possono servire anche per il rinnovo delle branche da frutto. La fioritura avviene tra l’inverno e la primavera, il nocciolo è una pianta monoica ciò significa che la stessa pianta presenta sia fiori maschili che femminili, l’impollinazione dei fiori avviene tramite l’azione del vento. I fiori maschili sono i primi a comparire sulla pianta, sono dei caratteristici amenti che possono raggiungere lunghezze di circa 10cm, i fiori femminili compaiono più tardi in primavera.

I frutti sono delle nocciole di forma tipicamente tondeggiante ma a seconda della varietà coltivata possono differenziarsi. Una singola pianta di nocciolo può arrivare a produrre mediamente 10 Kg di nocciole.

Si tratta di una pianta molto importante dal punto di vista della produzione, tra le regioni in cui viene più coltivata c’è la Campania con le zone di Salerno, Avellino e Napoli, il Lazio, la Sicilia risulta essere anch’essa molto produttiva, c’è inoltre il Piemonte e gli impianti della provincia di Cuneo.

Le cultivar più diffuse per la produzione di nocciole sono la Corylus avellana e la Corylus Maxima, esistono poi altre varietà molto apprezzate e coltivate nelle varie regioni, tra quelle più importanti ci sono:

  • Gentile romana, molto diffusa nel Lazio, possiede dei frutti di forma tonda e di dimensione media-grossa, buon rapporto di produzione tra peso e parte edule.
  • Tonda gentile delle Langhe, varietà tipica del Piemonte la coltivazione è diffusa però anche in altre regioni, il frutto è di forma rotonda e molto ricercato per l’utilizzo in pasticceria e come prodotto tostato.
  • Tonda di Giffoni, diffusa soprattutto in Campania e in particolare nella provincia di Salerno. Anche questa varietà è considerata molto pregiata seppure in misura minore.

Altre varietà conosciute sono:

  • Nocciolo “Mortarella” di origini Campane, il frutto ha una caratteristica forma sub-cilindrica ed è molto aromatico.
  • “San Giovanni” varietà tipica della Campania
  • Nostrale di Sicilia” detta anche “Racinante”
  • Camponica” coltivata in Campania
  • Nocella bianca” varietà diffusa in Campania
  • Nocella rossa” cultivar coltivata in Campania
  • Nocchione” varietà coltivata nel Lazio
  • “Siciliana”
  • Ghirara” varietà coltivata in Sicilia
  • Minnulare” cultivar Siciliana

 

Periodo di impianto, mesi dell’anno

La messa a dimora delle piante di nocciolo si effettua nel periodo che va dall’autunno alla prima metà dell’inverno.

Generalmente si coltivano direttamente le piante acquistate in vivaio e provenienti da una o più cultivar.

Esigenze colturali

Per quanto riguarda il terreno ideale per la coltivazione del nocciolo sono da preferire substrati profondi, mediamente ricchi di sostanza organica, abbastanza umidi e con un pH con valori intorno a 6, sono tollerati valori di pH fino a 8. Sono da evitare terreni troppo compatti e con ristagni idrici che possono portare seri problemi alle piante.

L’esposizione del nocciolo come abbiamo visto è molto variabile, si adatta bene a zone collinari dai 300 metri fino ai 1000-1200m, la pianta richiede comunque un esposizione soleggiata o mediamente ombreggiata. È opportuno che l’impianto sia in una posizione riparata dai forti venti, la fioritura che avviene nel periodo invernale può essere ostacolata da temperature troppo basse e i fiori possono venire danneggiati a temperature inferiori ai -5 gradi. Il nocciolo inoltre può subire danni e ridurre la portata del raccolto in seguito a sbalzi termici durante il giorno, anche l’eccessiva umidità dell’aria e le gelate tardive possono ostacolare la produzione di frutti.

Tecnica di impianto

Per ottenere un buon impianto è opportuno rispettare le distanza di coltivazione delle piante che in genere sono circa 4-4,5 metri sulle file preferibilmente si lasciano 5 metri minimo di distanza soprattutto se la raccolta dovrà essere meccanizzata. La riproduzione del nocciolo viene fatta principalmente tramite polloni che posseggono già delle radici, in media per una buona riuscita è bene che abbiano almeno 2-3 anni di età, vengono scelte e prelevate le porzioni di piante che presentano caratteristiche tipiche della varietà di appartenenza, in alternativa è possibile acquistare direttamente in vivaio le piante di circa 2 anni di età, pronte per la messa a dimora.
Per riprodurre il nocciolo oltre al prelievo dei polloni basali è possibile anche applicare la tecnica della propaggine oppure la riproduzione per talea, tuttavia queste tecniche hanno minor probabilità di successo rispetto alla tecnica di divisione.

Se si sceglie di prelevare i polloni da una pianta madre è bene allevare le piante in un ambiente protetto per almeno un anno in modo da dare il tempo necessario per svilupparsi.

La coltivazione delle piante di nocciolo avviene nel periodo autunnale in genere ad ottobre o novembre. Vanno effettuate delle buche distanziando le piante da 4,5-5 metri per zone collinari, l’impianto può essere distanziato anche a 7 metri se si coltiva in terreni molto fertili.

Effettuare una buca grande quasi il doppio del pane di terra sia in altezza che in larghezza, collocare al centro le piante e ricoprire il vuoto con un terriccio organico ben maturo misto a del terriccio fine. Compattare leggermente e rincalzare dopo le prime piogge collocando ulteriore terriccio se necessario.

Successivamente alla messa a dimora le piante di nocciolo inizieranno a produrre i loro frutti dopo 3-4 anni, un nocciolo che riceve le adeguate cure può produrre frutti anche per 40 anni.

Accorgimenti colturali

Dopo l’impianto delle giovani piante sarà necessario effettuare dei lavori di sarchiatura e di diserbo delle infestanti per evitare che rallentino lo sviluppo dei noccioli. Questa tipologia di interventi dovrà essere fatta per almeno due anni dopo la messa a dimora in modo da dare alle piante il tempo di diventare abbastanza mature e sviluppate.

Per migliorare la fertilità del terreno nei primi anni se non si ha a disposizione un adeguato quantitativo di letame si può coltivare nell’interfila una specie da sovescio, queste piante andranno poi falciate prima della maturazione della sementa.

Irrigazione

Se si coltiva in terreni abbastanza freschi le adacquature non sono necessarie. Tuttavia per le giovani piante messe a dimora è opportuno assicurare nei periodi di maggiore caldo come in estate delle irrigazioni di emergenza. In genere si forniscono alle piante circa 20-25 litri di acqua ogni 13-15 giorni per tutto il periodo si siccità. Le irrigazioni del nocciolo vanno eseguite in modo uniforme sulla zona delle radici evitando di bagnare il tronco.

Concimazione

La concimazione di fondo per le piante di nocciolo prevede l’uso di un concime animale che può derivare da varie fonti, deve essere però ben decomposto. Si utilizzano all’incirca 20-30 Kg per ogni pianta.

Le successive concimazioni durante lo sviluppo della vegetazione è bene che siano fatte con composto o letame maturo. Dopo l’impianto le concimazioni si effettuano in genere nel periodo autunnale dopo la raccolta dei frutti, possono iniziare dopo il secondo anno e vengono fatte ad anni alternati fino al sesto anno. Dopo questo periodo si utilizzeranno in prevalenza concimi specifici a seconda delle carenze, altrimenti si potranno effettuare annualmente delle concimazioni con del letame o composto maturo ben equilibrato nei nutrienti.

In quei terreni con pH alcalino si può somministrare della polvere di basalto in misura di 5-8Kg per pianta in modo da fornire anche una quantità ottimale di minerali utili allo sviluppo della vegetazione.
Nei terreni con pH prevalentemente acido è possibile impiegare della polvere d’ossa 1Kg per pianta, anche se è bene ricordare che questa tecnica non può variare definitivamente il grado di acidità del terreno. Oltre alla farina d’ossa (polvere d’ossa) è possibile somministrare anche 1Kg di cenere di legna.

Potatura

A partire dal terzo anno si possono iniziare gli interventi di potatura del nocciolo. Nel periodo invernale si iniziano ad eliminare i polloni basali in eccesso, si eliminano quelli malati o secchi, per farlo si può utilizzare una cesoia da giardinaggio oppure delle cesoie con manici nel caso fossero troppo spessi.
I tagli sono da effettuare alla base del terreno. In questo periodo è possibile anche cominciare ad effettuare le potature che daranno la forma ala chioma.

Dopo il decimo anno si possono iniziare ad eliminare tutte le branche da frutto improduttive tagliandole alle base.

L’allevamento della pianta di nocciolo segue il suo portamento naturale ovvero a cespuglio. Le piante in media posseggono dai 6 agli 8 fusti basali da cui dipartono le ramificazioni e la vegetazione su cui si sviluppano i frutti. Questi fusti vengono rinnovati ogni 3 anni a partire dal quinto anno dell’impianto.

Esiste anche un altro metodo di allevamento che è quello ad alberello che viene applicato a quelle varietà che non presentano una forte produzione di polloni basali. Allevare un nocciolo ad alberello significa far sviluppare il fusto ad un altezza mediamente di 50 cm dopo il quale dipartono le ramificazioni principali.

Per informazioni più dettagliate è disponibile la guida alla potatura del nocciolo che illustra anche l’allevamento secondo alcune forme.

Raccolta

La raccolta del nocciolo si fa indicativamente per tutto il mese di settembre, alcune colture possono portare a maturazione i propri frutti già dalla seconda metà del mese di agosto. In ogni caso per avere una certezza della maturazione delle nocciole bisogna attendere la caduta dei primi frutti, a questo stadio la maggior parte di essi sarà pronta per la raccolta, un altro aspetto da tenere in considerazione è lo stadio di maturazione dell’involucro esterno che deve risultare giallo e in via di disseccamento.

In piccole produzioni familiari è possibile scaglionare gli interventi di raccolta in più giorni in modo da raccogliere direttamente le nocciole a terra, quindi già mature.

Per raccogliere le nocciole a seconda delle dimensioni dell’impianto si può procedere manualmente oppure servirsi di alcune tipologie di strumenti che permettono di raccogliere le nocciole già cadute separandole in automatico da foglie ed eventuali rami. L’altro tipo di raccolta è puramente meccanizzata e prevede l’impiego di apposite macchine raccoglitrici.

Dopo la raccolta le nocciole vanno separate dall’involucro esterno (detto anche calice) e lasciate essiccare al sole per 5-7 giorni avendo cura di ripararle all’interno nelle ore notturne per poi riesporle la mattina seguente. Così facendo le nocciole possono essere conservate a lungo con il guscio ancora integro, per la conservazione è bene scegliere un luogo asciutto ed areato l’importante che non sia umido. Le nocciole con il guscio danneggiato e che mostrano segni di apertura è bene che vengano scartate oppure consumarle subito.

Malattie, parassiti e avversità

Le avversità del nocciolo e i parassiti che possono attaccarlo sono molti. In una coltivazione familiare è possibile far fronte e prevenire molte malattie e parassiti senza l’impiego di eccessivi prodotti chimici.

Gli insetti che possono colpire i frutti e le parti verdi della pianta del nocciolo sono:

Il nocciolo può essere colpito anche da malattie crittogamiche, tra queste:

  • Oidio provocato da Phyllactinia suffulta, Phyllactinia guttata
  • Mal dello stacco chiamato anche citospora provocato dall’agente patogeno Cytospora coryli
  • Cimiciato dei semi (Nematospora coryli)
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