Descrizione
Il Nespolo del Giappone o anche Nespolo Giapponese nome scientifico Eriobotrya japonica da non confondere con il Nespolo comune (Mespilus germanica) è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee insieme ad altre specie come il mandorlo, il pero e il melo.
La pianta è originaria del Giappone e della Cina orientale ma viene coltivata in Italia da secoli ed è ormai acclimatata tanto da diventare una pianta da reddito per alcuni frutticoltori. La coltivazione del Nespolo del Giappone avviene nelle zone più calde del paese in particolare al sud.
Il portamento della pianta è espanso, non raggiunge altezze elevate, le sue dimensioni massime sono comprese tra i 4 e i 7 metri, l’estensione della chioma è pressoché uguale, leggermente più contenuta. È una pianta sempreverde, le foglie quindi permangono per tutto l’anno sulla pianta rinnovandosi continuamente, anche per questo motivo la sua coltivazione avviene nei giardini come pianta ornamentale.
Il fogliame è ampio e solcato da profonde nervature, le foglie sono di colore verde da mediamente chiaro a intenso molto scuro. Nella pagina inferiore le foglie sono caratterizzate da una peluria rugginosa, vengono definite tomentose, mentre sulla pagina inferiore sono lucenti.
La fioritura che avviene alla fine nel periodo autunnale è caratterizzata da grappoli di fiori che compaiono all’apice dei rami giovani, sono dei piccoli mazzetti di colore bianco o giallo chiaro. L’impollinazione del nespolo del Giappone è entomofila avviene quindi grazie alla presenza di insetti impollinatori detti pronubi.
I frutti che vengono chiamati nespole sono differenti da quelli del Nespolo comune, hanno un colore arancio sono di forma ovale e all’interno contengono due grossi semi di colore marrone. Hanno delle dimensioni comprese tra i 3 e gli 8 cm.
Cultivar e varietà
Seppure di origine Giapponese da questa pianta hanno avuto origini diverse varietà locali e molte provenienti da vari paesi europei. In Italia quelle più diffuse appartengono alle regioni del sud come la Sicilia e la Calabria, di seguito un elenco delle più diffuse:
- Santa Rosalia
- Conca d’oro
- Monreale
- Speciale Precoce
- Nespolone bianco
- Nespolone rosa
- Nespola rossa
- di Ficarazzi
- di Trabia
- Pelosetta
- Vaniglia
- Verticchiara
Cultivar e varietà straniere
- Early red
- Premier
- Oliver
- Tanaka
- Advance
Di queste varietà alcune sono precoci altre medio-tardive, si distinguono sia per la dimensione del frutto che per la colorazione interna con sfumature che vanno dal giallo chiaro quasi bianco all’arancio interno fino al rosso.
Portainnesti
Come per altre piante da frutto il Nespolo può avvantaggiarsi di portainnesti per svilupparsi al meglio su particolari tipi di terreno e risultare in parte più resistente ad alcune malattie. Quelli più utilizzati sono il portainnesto franco ovvero quello che deriva da seme su cui è possibile innestare tutte le varietà, altri portainnesti sono il biancospino e il cotogno.
L’utilizzo di un portainnesto oltre a portare vantaggi come la resistenza alle malattie a contenere lo sviluppo in estensione e in altezza della pianta può risultare anche una buona scelta per poter coltivare la pianta in climi non troppo miti.
Periodo di impianto
La messa a dimora del nespolo del Giappone avviene nel periodo autunnale sia per quanto riguarda la semina diretta che per l’impianto di esemplari di età ridotta.
Esigenze colturali
La pianta di nespolo risulta essere resistente ai terreni siccitosi o con poca sostanza organica ma molto meno a quelli umidi e troppo compatti. La coltivazione di questo fruttifero deve essere fatta in una zona piuttosto calda dove gli inverni non sono rigidi.
Tipo di terreno
La coltivazione del nespolo del Giappone può avvenire su diverse tipologie del terreno. Per chi vuole piantare un solo esemplare può andar bene qualsiasi terreno che abbia una fertilità media, la pianta infatti tollera anche substrati relativamente poveri. Se si vuole però ottenere un buon quantitativo di raccolto è bene comunque valutare la scelta di un terreno mediamente ricco di sostanza organica e che risponda in tutto e per tutto alle esigenze della pianta. Questo discorso vale ancora di più per i nespoleti.
Il terreno ideale dovrebbe avere un pH compreso tra 7-8 quindi o neutro o leggermente basico. Il substrato di coltivazione deve essere necessariamente ben drenato, evitare i terreni troppo compatti che possono agevolare il ristagno dell’acqua. Nei terreni più poveri, che la pianta comunque riesce a tollerare, sarà opportuno studiare un piano di concimazione che riesca a soddisfare l’esigenza della coltura, è bene quindi valutare le carenze tramite un analisi preventiva del terreno.
Esposizione
L’esposizione adatta per il Nespolo del Giappone è in pieno sole. Sono da preferire le zone non troppo esposte ai venti soprattutto per evitare che nel periodo invernale la vegetazione venga danneggiata dalle intemperie. L’ideale sarebbe un appezzamento di terreno protetto da barriere frangivento composte da alberi a chioma fitta.
Per quanto riguarda le esigenze climatiche il Nespolo necessita di un clima piuttosto caldo, vegeta bene nelle regioni al sud del paese e nelle zone più miti del centro e del nord Italia. Durante il periodo di fruttificazione e fioritura la temperatura non dovrebbe mai scendere al disotto dei 15 gradi.
Tecnica di impianto
La riproduzione del Nespolo può essere fatta in due modi, o tramite la semina diretta del nocciolo del frutto oppure tramite la piantumazione degli astoni presi in vivaio. Per chi sia appresta a coltivare la pianta per ottenere in breve tempo una produzione di frutta è preferibile scegliere la seconda opzione.
Questa scelta permetterà di risparmiare tempo e ottenere piante produttive in meno anni. Se si sceglie di coltivare i nespoli da seme ottenendo quindi dei franchi si dovrà comunque considerare l’operazione di innesto impiegando le varietà che si preferiscono, questo è un punto fondamentale per ottenere delle piante produttive in breve tempo.
L’impianto dei semi avviene in filari distanti circa 80 cm dove le piante verranno allevate per circa due anni dopodiché andranno messe a dimora nel terreno definitivo. La semina viene praticata subito dopo la raccolta dei frutti, la fertilità della noce infatti è molto limitata e va dai 10 ai 15 giorni. Dopo la semina le piante dovranno ricevere accorgimenti costanti soprattutto nei periodi di caldo intenso. Al termine del secondo anno di vita andranno effettuati gli innesti sui franchi più vigorosi e sani.
La semina si effettua in un appezzamento di terreno limitato, la temperatura necessaria per la germinazione deve essere superiore ai 18 gradi durante il giorno. I semi vanno interrati in uno strato di terra pari al loro spessore. In alternativa se le temperature non dovessero rispondere alla soglia minima è possibile seminare in un cassone composto da un terriccio prevalentemente sabbioso e poi trapiantare le giovani piante a dimora quando avranno raggiunto un altezza di 10-15 cm.
Una volta scelto l’appezzamento di terra definitivo si dovrà provvedere alle lavorazioni di base con un aratura profonda circa 40-50cm o una fresatura se il terreno risulta abbastanza sciolto e poco compattato. Successivamente si provvederà ad una letamazione con concime organico o letame maturo, le quantità esatte devono essere valutate a seconda della fertilità del terreno.
Si deve tenere presente che una letamazione eccessiva nel primo anno di impianto non gioverà ulteriormente alle piante. Se si coltivano pochi esemplari non è necessario effettuare una lavorazione totale del terreno, basterà concentrarsi sulla realizzazione delle buche e alla loro concimazione con una piccola percentuale di composto organico.
Una volta effettuate queste operazioni si può procedere all’impianto rispettando le distanze che si aggirano su circa 5 metri tra le file e le piante nei terreni poco fertili e 6-6,5 m di distanza nei terreni più ricchi di nutrimento.
Altri metodi di riproduzione
Oltre al classico innesto (innesto a T e intarsio laterale) o alla riproduzione tramite seme è possibile conservare una varietà particolare di qualche pianta che si ritiene essere molto produttiva e i cui frutti hanno delle caratteristiche uniche e particolari.
Il metodo più comune e che da risultati molto efficaci è quello della margotta che si effettua nel periodo primaverile scegliendo una ramificazione sana.
Accorgimenti colturali
Durante i primi anni di crescita sia per le giovani piantine coltivate da seme sia per gli astoni da vivaio si dovrà provvedere ad effettuare delle regolari sarchiature per l’eliminazione delle erbe infestanti e per aumentare la traspirazione del terreno.
Per migliorare la fruttificazione si può attuare la tecnica del diradamento dei frutticini, questa operazione prevede di scartare dapprima i piccoli frutti danneggiati e che presentano malattie o deformazioni, successivamente di eliminare quelli troppo fitti.
Irrigazione
L’irrigazione del Nespolo del Giappone viene praticata soprattutto nel periodo estivo e dopo la raccolta. Il metodo di irrigazione più diffuso nelle monocolture di nespolo è l’irrigazione per sommersione a conca. Questo metodo consiste nella realizzazione di conche ovvero di avvallamenti del terreno attorno al tronco della pianta delimitati da un cordone di terreno. In prossimità del tronco è presente un avvallamento in senso contrario che evita il ristagno di acqua che potrebbe causare marciumi al colletto.
L’acqua viene fatta defluire attraverso dei canali e le conche vengono riempite per un periodo di tempo limitato. Il terreno assorbe l’acqua necessaria che in genere viene fornita in dosi di circa 3000 metri cubi per ettaro.
Concimazione
La concimazione al momento dell’impianto è necessaria per fornire fin da subito una buona percentuale di nutrimento per le piante che dovranno sviluppare il loro apparato radicale. Come accennato le quantità esatte di concime devono essere valutate attentamente in relazione al numero di piante e alla fertilità generale del terreno.
Fatta questa attenta valutazione per il primo anno dopo la messa a dimora non saranno necessari ulteriori interventi. Successivamente dal secondo anno in poi si potrà procedere ad un inerbimento del terreno scegliendo una coltura da sovescio. A tal fine consigliamo la lettura della guida per avere una prima idea delle piante che è possibile utilizzare. Il sovescio è utile anche per tenere l’interfila sgombra da erbe infestanti che potrebbero sottrarre prezioso nutrimento alle piante in crescita.
Potatura
La potatura del nespolo è un operazione importante che servirà già dai primi anni di crescita della pianta per impostare una forma e successivamente per massimizzare la produzione dei frutti.
I tagli iniziali servono per stimolare la crescita della chioma dovranno quindi servire come equilibratura iniziando da subito a controllare lo sviluppo della parte aerea nel suo insieme. Si elimineranno i succhioni che cresceranno nella parte interna della chioma favorendo una buona areazione. I frutti comunque si sviluppano nei rami più esterni per cui si dovrà prediligere la distribuzione uniforme di questo tipo di ramificazioni.
Per approfondire l’argomento è consigliata la lettura della guida alla potatura del nespolo.
Raccolta
La maturazione delle piante presenta alcune differenze ad esempio i nespoli coltivati da seme entrano in produzione piuttosto tardi, verso il 7-8 anno di età. Diversamente le piante innestate possono essere produttive già dal quarto anno. In genere i nespoli cominciano ad avere una buona produzione intorno al quinto-sesto anno di età.
La raccolta del Nespolo del Giappone avviene in genere nel periodo di maggio e giugno. Le nespole come altri fruttiferi hanno un preciso grado di maturazione che una volta raggiunto segna il vero e proprio inizio della raccolta, questo momento ideale è percepibile dalla gradazione zuccherina dei frutti.
La produzione massima si raggiunge intorno al quindicesimo-diciassettesimo anno di età dopodiché dopo circa i 28-32 anni le piante iniziano progressivamente a produrre meno. La vita media produttiva di un Nespolo Giapponese è in genere di 35 anni dopo tale periodo le piante vengono rinnovate.
In piena età produttiva la resa di una singola pianta di nespolo varia da 25kg a 50 kg a seconda della stagione, del grado di salute delle piante e di eventuali malattie presenti.
Dopo la raccolta i frutti si prestano ad un periodo di conservazione limitato che va dai 4 ai 7 giorni. I frutti vanno conservati ad una temperatura compresa tra i 5 e i 7 gradi vanno tenuti in un luogo asciutto e al riparo dai raggi solari.
Malattie, parassiti e avversità
Anche se il nespolo risulta resistente a carenze idriche limitate a terreni poco fertili non è esente da malattie e parassiti che in molti casi possono provocare una consistente perdita di raccolto e alcune volte portare al danneggiamento grave della pianta.
Per evitare tali inconvenienti è sempre consigliato effettuare le osservazioni dello stato di salute di foglie, rami e frutti durante le varie fasi di operazioni sulla pianta come il raccolto e la potatura. Questo metodo infatti è il solo che permette una prima diagnosi dello stato di salute della pianta.
Il nespolo può essere attaccato da varie malattie la maggior parte in comune con quelle del nespolo germanico, tra quelle più gravi ci sono quelle di origine fungina elencate di seguito:
- Maculature fogliari
- Mal bianco
- Antracnosi
- Cancro rameale
- Ticchiolatura del nespolo
- Marciume radicale
- Marciume radicale fibroso
- Marciume del colletto
- Ruggine
Malattie batteriche
Insetti
- Capnodio (Capnodis tenebrionis)
- Mosca della frutta
- Ragnetto rosso
- Tripidi
- Cocciniglia grigia (Diaspis leperii)
- Afidi (Aphis pomi)
- Rodilegno giallo
- Cocciniglia di San josé
- Bombice gallonato (Malacosma neustria)