Descrizione
Il Mespilus germanica conosciuto con il nome comune di Nespolo o Nespolo comune è un fruttifero originario dell’Europa sud-occidentale e appartenente alla famiglia delle Rosacee. Diffuso in Italia in tutte le regioni, è un frutto molto apprezzato anche se non di particolare rilevanza economica.
Il nespolo è un tipico albero da frutto con dimensioni abbastanza contenute. Le piante al loro grado di massimo sviluppo hanno un altezza che non supera i 6 metri con una chioma larga al massimo 8 metri.
Le foglie sono di colore verde scuro, alterne, possono avere una forma oblunga-ovale o lanceolata con margine dentato. Nel periodo autunnale cambiano colorazione per poi cadere. Raggiungono una lunghezza di circa 15 cm e una larghezza di circa 5-7 cm e nel periodo autunnale assumono una colorazione gialla che in seguito vira in marrone.
Le ramificazioni del nespolo sono tomentose perlopiù contorte, dotate di gemme miste concentrate principalmente nella parte apicale. I germogli che si sviluppano dalle gemme apicali portano nel periodo primaverile i fiori.
I fiori compaiono in genere nel mese di maggio, hanno una colore tipicamente bianco ma possono essere anche di colore rosa. Le piante sono autofeconde (o autofertili) non necessitano quindi di avere piante maschili nelle vicinanze, possono essere coltivati come esemplari singoli ottenendo comunque una buona produzione.
I frutti sono di forma rotendeggiante tipicamente di colore marroncino ma che possono assumere varie sfumature e varianti a seconda della cultivar coltivata. Sono facilmente riconoscibili poiché presentano un incavo circondato da residui del calice. Sono dolci e leggermente aciduli vengono consumati sia freschi che nella preparazione di confetture o gelatine. Al loro interno sono presenti dei semi ma alcune cultivar e varietà orticole ne sono prive.
I nespoli sono piante piante molto rustiche e resistono senza problemi a temperature molto basse anche fino ai -15 gradi, possono essere quindi coltivate anche in territori montani. Una pianta ben tenuta di nespolo può raggiungere i 40-50 anni di età, negli ultimi anni di vita si ha però una progressiva riduzione nella produzione.
Ci sono varie cultivar di Nespolo comune alcune diffuse principalmente in Italia altre introdotte dall’estero, tra di esse ci sono alcune a frutto grosso, altre precoci e altre apirene (senza semi). In italia la produzione è concentrata soprattutto in Sicilia. Di seguito alcune delle varietà più diffuse:
- Dutch, frutti di colore marrone o rosso ruggine.
- Nottingham, frutti di colore marrone larghi 4cm
- Royal
Tra quelle italiane:
- “Grosso di Germania”, frutto dolce e di grandi dimensioni.
- Big puciu (Nespolo gigante)
- Nespolo d’Olanda, frutti di piccole-medie dimensioni con buccia di colore marrone chiaro.
- Gigante di castel Rainero, frutti di grandi dimensioni e con forma leggermente oblunga, hanno un colore marrone scuro.
- Precoce, frutto di forma globosa e di piccole dimensioni a maturazione precoce.
Anche se sono presenti diverse varietà, quelle più diffuse sul nostro territorio spesso non hanno una vera denominazione e vengono suddivise semplicemente in base alla pezzatura del frutto, esistono quindi nespoli dal frutto grosso o gigante, nespoli dal frutto medio e nespoli dal frutto piccolo. Vengono poi classificati anche in base alla precocità di maturazione.
La coltivazione del nespolo in genere non avviene direttamente ma, soprattutto nei vivai le piante vengono innestate utilizzando un portainnesto denominato “Cotogno A” vigoroso con un altezza massima di circa 4 metri. Le varietà a portamento ridotto invece vengono coltivate su portainnesti di pero ottenuti da seme.
Oltre alla produzione di frutti il nespolo è molto apprezzato come pianta ornamentale. La sua particolare fioritura è molto attrattiva nel periodo primaverile, ma sono le foglie che hanno un particolare fascino, grandi di aspetto coriaceo e con una superficie ondulata.
Esiste anche un altra specie di nespolo denominata nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica), questa però è differente dal nespolo comune sotto vari aspetti.
Periodo di impianto, mesi dell’anno
I nespoli in genere vengono messi a dimora nel periodo autunnale o se si tratta di coltivazioni al Sud Italia anche agli inizi dell’inverno.
Esigenze colturali
Per svilupparsi al meglio il nespolo necessita di un periodo di vernalizzazione minimo ovvero un periodo di tempo nel quale la pianta deve essere esposta a un intervallo di temperatura basso. Questa temperatura deve essere inferiore a 7 gradi e durare come minimo dalle 100 alle 450 ore.
Per quanto riguarda l’esposizione la pianta di nespolo predilige posizioni in pieno sole dove può rendere al massimo nella produzione di frutti. Vegeta bene anche in mezza ombra ma non è consigliabile effettuare un nuovo impianto in posizioni poco esposte. Tuttavia è bene assicurare anche un buon riparo dalle intemperie, per le nuove coltivazioni è bene scegliere un posto non troppo esposto ai venti per evitare danno alle ramificazioni.
Per il terreno ideale il nespolo necessita di un substrato non calcareo, in verità ha una grande adattabilità ma è meglio evitare i terreni poco drenati. È richiesto comunque un certo grado di umidità minimo che è indispensabile per la produzione di frutti dalla buona pezzatura.
Il terreno ideale per il nespolo dipende in larga parte dal tipo di portainnesto utilizzato. Generalmente i portainnesti di cotogno vegetano bene su terreni con un pH neutro, la quantità di calcare attivo (quello che può essere anche assorbito dalle piante) non deve comunque risultare maggiore del 5% a tal fine è consigliabile un’analisi con strumentazione apposita. Diversamente se si impiega un portainnesto di biancospino il quale risulta molto adattabile non ci sono particolari accorgimenti riguardo al pH.
Tecnica di impianto
Per la coltivazione di più piante è necessario rispettare i sesti di impianto al fine di ottenere una buona produzione. Le piante coltivate singolarmente invece devono tener conto della distanza tra altre piante considerando sempre la forma di allevamento e la grandezza finale delle altre specie vicine. Se la coltivazione avviene vicino ad un abitazione è bene distanziare la pianta di almeno 8 metri nelle cultivar più vigorose e almeno 4 con le cultivar a dimensioni più contenute e con una forma di allevamento ridotta.
I sesti di impianti per le piante allevate a fusto basso devono prevedere una distanza di 8 metri tra le piante e 7 metri tra le file. Diversamente Le piante di nespolo allevate a cespuglio devono essere distanziate di 4,5 metri tra le piante e i filari.
Utilizzando una forma a vaso compatto si riescono a raggiungere densità di impianto con all’incirca 650-700 piante per ettaro.
La moltiplicazione del nespolo avviene principalmente per innesto. Le piante quindi hanno origine da un portainnesto generalmente di cotogno ma anche di pero. Altri portainnesti sono: biancospino comune, Crataegus crus-galli, Azzeruolo (Crataegus azarolus) e sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) . Le tecniche più usate sono l’innesto a doppio spacco inglese e l’innesto con incisione a “T”.
Le piante coltivate da seme hanno una velocità di crescita molto ridotta, entrando in produzione molto tardi non prima del sesto anno di vita.
Accorgimenti colturali
Il nespolo come altre piante da frutto necessita di particolari interventi colturali per poter vegetare al meglio. Per quanto riguarda questo fruttifero oltre le normali cure di irrigazione nelle prime fasi di allevamento, concimazioni periodiche e interventi di potatura non sono necessarie altre cure.
Le uniche note che si possono fare riguardano il terreno, oltre ad essere sempre ben equilibrato nei nutrienti deve risultare libero da erbe infestanti. Nei frutteti unicamente destinati al nespolo in genere si effettuano anche degli inerbimenti per evitare un eccessiva traspirazione ma soprattutto per contrastare la crescita delle infestanti. L’eventuale prato quindi va tenuto ad un altezza adeguata e nel periodo autunnale può essere ripulito eliminando il fogliame.
Eventuali residui di potatura devono essere eliminati poiché su di essi e a volte all’interno del legno stesso, potrebbero annidarsi agenti patogeni portatori di diverse malattie, anche il fogliame andrebbe asportato se si ha avuto a che fare durante il corso della stagione con malattie fogliari.
Per evitare danni da grandine è possibile predisporre delle reti antigrandine evitando così che i frutti vengano danneggiati. Tali reti devono essere tenute in considerazione nel momento della realizzazione del frutteto, la loro collocazione deve essere studiata in relazione allo spazio a disposizione e alle dimensioni dell’impianto.
Irrigazione
La pianta non ama terreni troppo umidi e soprattutto quelli con ristagni idrici. Le irrigazioni del nespolo vanno effettuate nei primi stati vegetativi della pianta.
Le piante in fase di accrescimento avranno bisogno di un intervento irriguo durante le giornate più calde estive, una volta sviluppate dopo il 3-4 anno sarà necessario praticare delle irrigazioni in prefioritura o successive alla raccolta.
Tuttavia in particolar modo nelle regioni del sud Italia possono essere necessarie nei lunghi periodi di siccità delle irrigazioni di soccorso da effettuare preferibilmente durante la sera al calar del sole, utilizzando dell’acqua a temperatura ambiente. Questi interventi eccezionali definiti irrigazioni di soccorso vengono effettuate fino a quando non ci sarà un abbassamento di temperatura seguito da precipitazioni.
Le necessità idriche del nespolo si attestano su circa 2500-2800 m3 di acqua per ettaro.
Concimazione
La concimazione del nespolo viene generalmente effettuata in primavera somministrando del concime maturo ben decomposto. Il concime più utilizzato è letame animale ma a seconda delle necessità della pianta possono essere necessari dei concimi specifici con differenti proporzioni tra i macroelementi.
Per le concimazioni è necessario anche verificare attentamente le qualità e le disponibilità di nutrienti nel terreno e valutare attentamente possibili carenze effettuando così le dovute correzioni.
Per i frutteti in monocoltura di nespolo sono necessari circa 200 grammi di azoto, 280 grammi di K2O e 180 grammi di P2O2 per pianta ogni anno. Le somministrazioni richiedono che la parte azotata venga somministrata in dosi di 90 grammi in prefioritura e 90 grammi all’inizio della primavera insieme agli altri elementi.
Potatura
L’allevamento delle piante di Nespolo comune avviene secondo due tipi di forma: a vaso con fusto basso o a cespuglio. Molto diffusa è anche la forma libera soprattutto per le coltivazioni di singoli esemplari.
Le operazioni in seguito alla formazione della chioma prevedono piccoli interventi nel periodo invernale. Si effettuano dei tagli sulle ramificazioni intricate e quelle che andranno a sconvolgere l’equilibrio della chioma. L’obiettivo principale è quello di mantenere una buona areazione interna in modo da assicurare una buona penetrazione della luce.
Per le piante innestate su portainnesto pollonifero è necessaria nel mese di maggio la rimozione dei polloni alla base della pianta.
Gli interventi di potatura possono essere ridotti al minimo se si imposta la forma della pianta seguendo lo schema libero. In questi casi gli unici tagli da effettuare riguardano il diradamento delle ramificazioni intricate e la cimatura dei getti che hanno fruttificato l’anno precedente.
Per maggiori dettagli puoi consultare la guida alla potatura del nespolo comune con importanti informazioni sulla forma di allevamento.
Raccolta
Le nespole ovvero i frutti della pianta di nespolo necessitano di un periodo di ammezzimento per risultare commestibili. I frutti vanno lasciati preferibilmente sull’albero oppure vanno raccolti e conservati in cassette adagiandoli su un letto di paglia.
I frutti vanno conservati successivamente in un ambiente a temperatura costante e piuttosto fresco, evitare posti umidi.
La raccolta del nespolo viene effettuata nel mese di ottobre quando i frutti sono ancora in via di maturazione, hanno però già mostrato il loro tipico colore. In seguito alla conservazione si ha la degradazione dei tannini in zuccheri, soltanto dopo questo periodo di trasformazione i frutti diventano commestibili, risultano altrimenti astringenti e immangiabili.
Le varietà di nespolo precoce devono essere raccolte dai 10 ai 15 giorni prima rispetto alle varietà tardive.
Le piante di nespolo riescono a produrre a seconda della forma di allevamento dai 15 ai 30Kg di frutto per pianta. La massima resa si ottiene in piante allevate secondo la forma libera.
Malattie, parassiti e avversità
Le malattie del nespolo sono abbastanza comuni ed interessano sia le piante destinate alla produzione dei frutti che quelle per scopi ornamentali. Le piante di nespolo coltivate per fini ornamentali possono risentire maggiormente delle malattie fogliari provocate in larga parte da funghi. Quelle da frutto invece, se l’attacco non è particolarmente pesante possono non presentare particolari problemi eccetto che per alcune malattie che colpiscono sia foglie che frutti.
Le malattie più diffuse del nespolo sono quelle fungine, quelle più importanti sono:
- Maculatura fogliare del nespolo
- Ticchiolatura del nespolo
- Cancro rameale (Sphaeropsis eriobotyae)
- Antracnosi
- Oidio
Altri problemi possono essere indotti dalla malattia batterica denominata colpo di fuoco batterico.
Il nespolo è soggetto anche ad attacchi da parte di insetti, quelli più pericolosi sono i seguenti:
Approfondimenti
Bibliografia
- Il grande libro della potatura e degli innesti – De Vecchi
- Malattie e parassiti delle piante da fiore, ornamentali e forestali – Edagricole
Siti sull’argomento
- Proprietà nutritive della Nespola – http://www.nutrizionista-bologna.it/alimentazione-stagionale-2/tutto-anno/158/la-nespola-il-frutto-dellimbarazzo/
- Nespolo comune – Agraria.org