Descrizione
Il Mal secco del noce provocato dal batterio Xantomonas juglandis è una patologia molto diffusa soprattutto nel territorio Italiano.
Piante colpite
La pianta colpita da questa malattia è il Noce.
Ciclo di vita
Il batterio del mal secco del noce si conserva nei residui vegetali alla base delle piante e nelle ramificazioni infette. Sono importanti quindi le buone pratiche colturali per arginarne la presenza.
La sua diffusione è favorita da diversi vettori:
- Animali
- vento
- pioggia
- insetti
- Attrezzatura della potatura non ben disinfettata
Il batterio si sviluppa in modo ottimale a temperature che vanno dai 22 ai 24 gradi a temperature inferiori e superiori con bassa umidità il batterio rallenta la sua attività.
Danni
I danni si registrano su tutto l’apparato aereo della pianta. Sul fogliame si possono intravedere delle piccole macchie angolari con aspetto edematoso che successivamente si trasformano in tacche necrotiche.
Sui piccioli delle foglie si formano delle lesioni longitudinali necrotiche di colore nerastro, successivamente da queste lesioni si riscontra un essudato batterico, ciò succede principalmente con temperature elevate al disopra dei 20 gradi.
Il danno che si registra sui frutti è a carico dell’epicarpo e del mallo, su questi due tessuti si formano delle pustole nerastre che col tempo si lesionano, da queste pustole può verificarsi la perdita di un essudato batterico.
Anche i germogli sono soggetti ad attacchi da parte di questa batteriosi. Su questi organi si formano delle pustole che tendono a disseccarsi impedendo del tutto la formazione di nuove foglie e quindi il disseccamento e in seguito il distaccamento del germoglio.
Sul legno si formano delle lesioni cancerose che possono favorire lo sviluppo di altri agenti patogeni e di malattie.
A seconda della precocità dell’attacco si può avere una perdita economica più o meno grave. Se l’attacco avviene in fase di fioritura si ha una cascola molto elevata di frutti rispetto ad un attacco successivo.
Metodi di difesa
La lotta al mal secco del noce si effettua per via agronmica. Le prime operazioni da fare sono le potature di rimonda dei rametti e e dei germogli infetti che rimangono necrotizzati sulle piante in questo modo si può eliminare con quasi certezza l’agente patogeno. I tagli vanno poi richiusi con mastice protettivo.
Per sicurezza è possibile effettuare trattamenti a base di poltiglia bordolese od ossicloruro di rame. I trattamenti vanno eseguiti lontano dalla fioritura.
In alcuni areali particolarmente soggetti ad attacchi da parte di questo batterio si possono effettuare dei trattamenti con prodotti rameici nella fase naturale di caduta delle foglie e dopo la potatura.