Luppolo comune

Descrizione

Il Luppolo o Luppolo comune conosciuto con il nome botanico di Humulus lupulus è famoso grazie al fatto che i suoi frutti sono uno degli ingredienti della birra. Si tratta di una rampicante perenne che appartiene alla famiglia delle Cannabinacee, è molto rustica e resiste bene ai freddi invernali.

Riesce a svilupparsi in modo abbastanza veloce fino ad altezze che arrivano al massimo a 10-12 metri, la sua estensione media invece è di circa 2 metri, necessita quindi di una buona dotazione di sostegni. Per ultimare la sua crescita a seconda delle condizioni climatiche la pianta di luppolo può impiegare dai 2 ai 4 anni. Le ramificazioni rampicanti sono sottili, dotate di una superficie ruvida se lasciate crescere liberamente tendono ad attorcigliarsi in modo circolare tra loro.

Le foglie sono cuoriformi di colore verde lunghe dagli 8 ai 15cm, sono picciolate e lobate, presentano da tre o cinque lobi, sulla loro superficie è visibile una sottile peluria di colore chiaro. I margini delle foglie sono finemente seghettati o dentati, le foglie durante il periodo autunnale cominciano a disseccare e in inverno cadono completamente.

I frutti del luppolo sono delle noci di piccole dimensioni con un diametro di circa 3 millimetri.

La pianta di luppolo comune presenta fiori maschili e fiori femminili su individui distinti. I fiori maschili hanno una forma conica, mentre quelli femminili sono a forma di pannocchia di colore verde chiaro. È dai fiori femminili che si ricava la resina che dà il caratteristico sapore amaro alla birra.

Per quanto riguarda il suo sviluppo sul territorio la specie di luppolo comune è molto diffusa allo stato naturale nel nostro paese praticamente è presente in tutte le regioni dalla pianura alla collina fino a 400-500 metri.

Nel mondo si coltivano diverse varietà, se ne contano più di 80, ottenute nel corso degli anni da continue selezioni, sono tutte di interesse economico destinate alla produzione di birra.

Messa a dimora

La messa a dimora del luppolo si effettua nel periodo primaverile, sia per quanto riguarda la messa a dimora delle nuove piante che per la semina.

Tipo di Terreno

Il terreno ideale per il luppolo è di medio impasto, ricco di sostanza organica, ben drenato ed esente da ristagni idrici. Sopporta bene terreni con diversi valori di pH, sono però indicati terreni neutri, leggermente acidi o leggermente basici.

Esposizione

L’esposizione più adatta per la pianta di luppolo è in pieno sole, tollera tuttavia anche posizioni semi ombreggiate, l’importante è che riceva abbastanza sole diretto durante il giorno.

Fioritura

La fioritura del luppolo comune avviene nel periodo estivo. I primi fiori si anno dal mese di maggio, la fioritura dura tutto il periodo estivo fino ad agosto.

Moltiplicazione

La riproduzione del luppolo può avvenire per seme o per divisione.

luppolo-comune-2La semina del luppolo avviene in primavera, è possibile seminare quando le ultime gelate tardive sono scomparse. Se si coltiva il luppolo in vaso è possibile utilizzare dei contenitori che abbiano una larghezza di circa 15cm, il terreno da utilizzare dovrà essere composto da una parte di terriccio generico per la semina, due parti di sabbia e due parti di torba.
I semi vanno posti in numero di 1-3 a circa mezzo centimetro dalla superficie, ricoperti con un sottile strato di terriccio per la semina.
Si innaffia delicatamente senza dilavare i semi e si tiene umido a temperatura costante di circa 16-18 gradi fino a che le piantine non avranno germogliato. Le piante di luppolo coltivate in vaso dovranno essere messe a dimora la primavera successiva.

Stessa procedura potrà essere effettuata in piena terra, si sceglie un posto con un terriccio adatto e si procede alla semina. All’aperto però è consigliabile aspettare per la semina al mese di aprile a seconda della regione in cui si coltiva, è bene comunque aspettare la fine delle gelate tardive.

La semina del luppolo non è il solo metodo di riproduzione, abbiamo già accennato infatti alla riproduzione per divisione o meglio alla riproduzione per polloni basali. I polloni non sono altro che nuove piantine che hanno origine dalla base della pianta madre e che è possibile prelevare nel periodo primaverile. Per farlo bisogna seguire queste semplici regole:

  1. Scegliere un periodo di tempo bello in cui il terreno risulti abbastanza asciutto. Non deve essere umido poiché la riuscita dell’operazione potrebbe venire compromessa, inoltre la terra bagnata potrebbe rendere l’operazione più difficile. Evitare anche di innaffiare le piante per qualche giorno.
  2. Scegliere i polloni che hanno un altezza di almeno 10-15cm, scansare la terra dal fusto e arrivare fino alle radici, non dovranno essere scoperte completamente, una volta individuata la loro posizione scavare esternamente e raccogliere il pane di terra.
  3. Predisporre i vasi di circa 15-20cm di diametro contenenti una parte di terriccio generico per la semina, una parte di argilla espansa, una parte di torba e una parte di sabbia.
  4. Collocare delicatamente il pane di terra nel vaso e ricoprire con il miscuglio di terriccio, annaffiare generosamente e tenere il vaso in una posizione riparata assicurando le dovute innaffiature senza far inaridire il terreno.

Accorgimenti colturali

Le piante coltivate da seme e tenute in vasi dovranno essere acclimatarle gradualmente e portarle all’esterno nei mesi in cui la temperatura sarà più elevata. Si dovrà prestare attenzione all’inizio dell’estate, poiché le eccessive temperature potrebbero essiccare troppo il terreno e portare problemi alle piante. Anche l’inverno è un periodo delicato per le piante in vaso, tenerle in ambiente protetto almeno fino alla messa a dimora per l’anno successivo.

La pianta di luppolo è una rampicante, dovranno quindi essere coltivate a ridosso di sostegni abbastanza alti in modo che possano arrampicarsi senza problemi.

Malattie, parassiti e avversità

La pianta di luppolo può essere soggetta ad attacchi da parte di afidi, in particolare possono essere colpiti i giovani germogli. Ci sono inoltre i ragnetti rossi che possono attaccare le foglie e i coni (infiorescenze).

Tra le malattie crittogamiche ci sono:

  • Pseudoperonospora humuli
  • Podosphaera macularis (Sphaerotheca macularis)
  • Botrite
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