Descrizione
Lonicera è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Caprifoliaceae.
Le specie sono originarie del continente Americano, dell’Asia orientale e dell’Europa.
Questo grande gruppo di piante comprende diverse tipologie: piante rampicanti, lianose, arbustive e a portamento cespuglioso.
Molte di esse sono rustiche altre invece non sopportano i freddi invernali e necessitano di una coltivazione protetta in serra o in appartamento, in natura crescono da zone collinari fino a quote di 3000-3500 metri.
Spesso ci si riferisce a piante che appartengono a questo genere con diversi nomi comuni tra questi il più usato è certamente Caprifoglio, altri nomi sono: Madreselva, Vincibosco e Ligabosco. È però importante sottolineare che questo particolare genere ha subito diversi cambiamenti nel raggruppamento durante gli anni e tuttora c’è ancora molta incertezza sull’attribuzione delle specie ai vari gruppi. Per chiarezza è bene dire che il termine caprifoglio fa riferimento unicamente alla specie Lonicera caprifolium.
Le varietà sono molte, si contano all’incirca duecento specie una decina di esse sono endemiche della nostra penisola.
Come accennato esistono specie rampicanti le quali vengono in genere coltivate a ridosso di muri, per coprire recinzioni o per la realizzazione di pergolati. Esistono anche varietà usate per la realizzazione di siepi molto indicate grazie alla densità di ramificazione e alla crescita lenta.
Queste specie sono dotate di un fogliame disposto in modo alternato lungo i fusti, di colore verde e di forma ovale e/o oblunga, le foglie inoltre possono essere decidue o semi-persistenti, hanno una lunghezza che può andare da 1-2cm fino ad arrivare ai 10cm.
I fusti hanno una lunghezza che va dai 30cm fino ai 6-7metri, sono molto numerosi e ramificati.
I fiori posseggono diverse colorazioni a seconda della specie, spaziano dal colore bianco al giallo, rosa e rosso. Essi sono raggruppati in infiorescenze che possono essere terminali o ascellari, nel primo caso sono all’apice dei fusti nel secondo caso hanno origine all’ascella delle foglie. Sono una delle parti più ornamentali di queste piante, posseggono oltre ad una vasta gamma di colori anche un ottimo profumo.
I frutti sono delle piccole bacche di colore rosso, nero o blu scuro contenenti i semi, non sono commestibili, anzi sono considerate tossiche, fanno eccezione le bacche della specie L. angustifolia, commestibili e consumate nel continente Asiatico.
Tra le varietà che crescono spontanee nel nostro territorio ci sono:
- Lonicera alpigena chiamato anche caprifoglio alpino. Questa pianta ha un portamento cespuglioso, può arrivare ad altezze di circa 2,5-3 metri, possiede dei fiori di colore rosso pallido e delle bacche di piccole dimensioni di colore rosso acceso.
- Lonicera caerulea, è una varietà poco diffusa, a portamento cespuglioso, possiede dei frutti di colore blu scuro e di forma allungata.
- Lonicera periclymenum, pianta a portamento rampicante che raggiunge altezze di circa 6 metri. Produce dei fiori di colore giallo con sfumature di rosso, le bacche che seguono la fioritura sono di colore rosso.
- Lonicera stabiana, è una pianta rampicante a portamento arbustivo, i fiori sono di colore bianco o giallo chiaro, i frutti sono delle piccole bacche di colore giallo.
- Lonicera caprifolium, anche detta caprifoglio comune, a portamento lianoso, raggiunge altezze considerevoli anche di 5-6 metri, possiede dei fiori di colore rosso cremisi con sfumature rosa fino al bianco crema, i frutti sono piccole bacche ascellari di colore arancio pallido.
- Lonicera xylosteum, chiamato caprifoglio peloso o Ciliegia della volpe. È un piccolo cespuglio alto al massimo un metro e mezzo dotato di fitto fogliame verde di forma ellittica, i fiori sono di colore bianco e i frutti piccole bacche di colore rosso acceso.
- Lonicera japonica, è una specie originaria dell’estremo oriente, a portamento rampicante raggiunge altezze massime di circa 10 metri. Produce nel periodo della fioritura dei fiori di colore giallo.
- Lonicera implexa, chiamata anche caprifoglio mediterraneo, alta fino a due metri, possiede dei fiori di colore bianco-rosato.
- Lonicera periclymenum, è una pianta a portamento lianoso i fiori sono di colore viola, i frutti riuniti in piccoli grappoli sono di colore rosso acceso.
- Lonicera nigra, conosciuta anche con il nome di caprifoglio nero, è una pianta a portamento cespuglioso alta fino a 1,5 metri, dotata di foglie a forma ellittica con margine appuntito, i fiori sono di colore bianco, i frutti sono due bacche unite alla base, di piccole dimensioni e di colore nero.
Altre specie che fanno parte del genere Lonicera sono:
- Lonicera fragrantissima, pianta originaria dell’Asia, raggiunge altezze di 2-3 metri. I fiori sono di colore bianco ed emanano un profumo molto intenso e gradevole.
- Lonicera hildebrandiana, è una specie rampicante. Nel periodo estivo produce fiori di colore arancione.
- Lonicera x tellmanniana, è un ibrido ottenuto dall’incrocio delle specie Lonicera tragophylla e Lonicera sempervirens. È una pianta a portamento rampicante che raggiunge l’estensione massima di 6 metri. Possiede dei fiori di colore giallo o rosso.
- Lonicera tatarica, è una specie a portamento arbustivo la quale raggiunge altezze massima di circa 3 metri. I fiori sono di colore rosa, le bacche hanno una colorazione rossa.
Messa a dimora
La semina del caprifoglio si effettua nel periodo autunnale. La messa a dimora delle piante può avvenire nel periodo primaverile o in quello autunnale. In genere le specie rampicanti a foglie persistenti vengono piantate nel periodo primaverile, diversamente quelle a foglia caduca si coltivano nel periodo autunnale.
Tipo di Terreno
Il terreno ideale per il caprifoglio è quello di medio impasto, lavorato in profondità e ben drenato. In genere si raccomanda un terriccio composto da torba e sabbia in parti uguali con l’aggiunta di una parte di terriccio organico e una parte di lapillo lavico. Sono da evitare terricci eccessivamente compatti e troppo poveri di sostanza organica.
Esposizione
L’esposizione ideale per la maggior parte delle piante di caprifoglio è a mezza ombra. Molte specie però tollerano in modo ottimale anche esposizioni in pieno sole. Per quanto riguarda la temperatura molte varietà resistono bene a temperature invernali rigide, alte invece, richiedono temperature minime invernali superiori a 5-7 gradi.
Fioritura
La fioritura avviene in primavera e si protrae anche per il periodo estivo.
Moltiplicazione
La moltiplicazione delle piante di caprifoglio può avvenire secondo diverse metodologie: per seme, per propaggine e per talea.
La propaggine si effettua nel periodo di fine estate, interrando porzioni di ramo a intervalli regolari.
La stagione successiva le porzioni di pianta interrate con il metodo della propaggine potranno essere divise e piantate singolarmente.
Per le talee si può scegliere di prelevarle nel periodo autunnale, in questo caso dovranno essere legnose, in alternativa prelevarle come semi-legnose nel periodo estivo.
Accorgimenti colturali
Le concimazioni vanno effettuate nel periodo estivo, in genere non sono essenziali ma se la pianta collocata nel giusto posto stenta a crescere è opportuno effettuarle. È possibile utilizzare del fertilizzante liquido da aggiungere con le innaffiature.
Per quanto riguarda la necessità di acqua deve essere aumentata nei periodo di caldo intenso, nel resto delle stagioni può essere effettuata non appena la superficie del terreno risulti asciutta.
Per evitare l’eccessiva traspirazione durante il periodo estivo è possibile effettuare una pacciamatura con del fogliame alla base dei fusti, è anche possibile usare della torba o dell’argilla espansa.
Per le potature alle piante a portamento arbustivo si effettua un accorciamento dei rami giovani a metà della loro lunghezza. Si esegue ogni anno nel periodo di fine inverno.
Malattie, parassiti e avversità
È possibile che errati accorgimenti colturali portino diversi sintomi alle piante di caprifoglio, in questo caso ecco una lista parziale dei sintomi più comuni:
- Foglie che ingialliscono sono sintomo di scarse innaffiature, può essere necessario anche effettuare le dovute concimazioni. Nel caso entrambe queste condizioni siano soddisfatte è necessario verificare che non siano eccessive, in questo caso ridurre le innaffiature in numero e sospendere le concimazioni.
- Fogliame che scurisce può essere sintomo di eccessiva somministrazione di acqua o scarse concimazioni.
Le piante di caprifoglio possono essere soggette ad attacchi da parte di malattie crittogamiche quali:
- Oidio
- Marciume radicale
- Cercosporiosi (chiamata anche piombatura o mal del piombo)
Anche alcuni insetti possono attaccare le giovani piante di caprifoglio e colpire la germogliazione più tenera:
- Afidi
- Cocciniglie