Leptoglossus zonatus

Descrizione

Il Leptoglossus zonatus è una piccola cimice di colore marrone dotata di sei zampe tra le quali le due posteriori caratterizzate da un grosso rigonfiamento. Al centro del corpo l’Leptoglossus zonatus ha una macchia di colore bianco stretta e frastagliata.

Piante colpite

Le piante colpite sono le piante da frutto che producono noci come il noce comune, il cocco e altre piante di questo tipo. Sono soggetti ad attacchi anche il pistacchio, il mandorlo e il melograno.

Tra le piante ornamentali troviamo la yucca e altre essenze simili.

Ciclo di vita

Nel l’areale Italiano questo insetto non è molto diffuso, il fitofago in questione infatti è molto attivo in America. In Italia viene rinvenuto in particolare al sud e nelle isole maggiori.

Lo svernamento avviene allo stadio di adulto gli adulti trovano riparo nelle fessurazioni delle cortecce o in ripari su piante limitrofe. Generalmente nei climi rigidi invernali in montagna e lungo l’appennino questo fitofago non riesce a svernare.

Gli adulti dopo la fase invernale cominciano i loro voli e iniziano a nutrirsi di specie selvatiche per poi approdare sulle specie fruttifere.

Le uova vengono deposte dalle femmine attaccate a fili sericei sulla pagina inferiore delle foglie in prossimità delle nervature. Le uova vengono deposte in piccoli gruppi di 15-30 unità.

Le piccole ninfe hanno un aspetto molto diverso dall’adulto, prima di tutto sono più piccole e poi hanno una colorazione arancione.

Le ninfe compaiono dopo circa 5-7 giorni a seconda del clima esterno. Per il loro completo sviluppo possono volerci anche due mesi.

Il Leptoglossus zonatus può essere vettore anche di altre malattie come batteriosi, virosi e micopatie. Tra questi vi è il Nematospora coryli.

Danni

I danni sono provocati dalle punture trofiche sui frutti non ancora ben sviluppati.

Gli adulti dotati di apparato pungente-succhiante si spostano sui piccoli rametti che portano i frutti e cominciano la loro attività trofica a spese dei semi. L’insetto può colpire anche i frutti maturi producendo un particolare enzima digestivo che gli consente di penetrare la scorza dura delle noci.

I semi colpiti possono andare incontro a cascola prematura oppure una volta raggiunto il loro sviluppo (le dimensioni sono spesso inferiori alla varietà o cultivar coltivata) e il sapore del seme può essere amaro, il seme stesso può non svilupparsi affatto o avere uno sviluppo deforme essendo quindi inservibile.

Metodi di difesa

I metodi di difesa prevedono l’adozione di buone pratiche agronomiche prima di tutto.

Nei frutteti bisogna effettuare una accurata raccolta dei semi caduti in terra, effettuare la pulizia delle ramaglie e scarti di potatura e bruciarli a fine inverno quando gli adulti svernanti andranno a cercare un riparo nei resti vegetali in vicinanza al frutteto.

Se il frutteto è inerbito bisognerà tenere l’erba ben rasa al suolo in modo da non favorire un riparo a tale fitofago.

Nella lotta agronomica sono diffuse sopratutto nei vivai delle coperture con sottili teli traspiranti che evitano fisicamente il contatto con il Leptoglossus zonatus.

La lotta chimica contro Leptoglossus zonatus si effettua quando l’insetto è allo stadio di ninfa si utilizzano i più comuni piretroidi in commercio.

Nemici naturali

Per combattere questo parassita si può impiegare il fungo Beauveria bassiana il quale viene venduto sotto forma di spugnette da reidratare in soluzione acquosa o direttamente in formato liquido pronto per l’applicazione.

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