Giuggiolo, Ziziphus jujuba

Descrizione

Il Giuggiolo chiamato con il nome scientifico Ziziphus jujuba (nomen conservandum) è un fruttifero minore appartenente alla famiglia delle Rhamnaceae. La pianta ha origini nell’Asia orientale in particolare nella Cina meridionale e India. Sul nostro territorio è ampiamente diffusa in quasi tutte le regioni e talvolta anche allo stato spontaneo.

La sua coltivazione non è intensiva per via della sua presenza limitata e del ridotto tempo di conservazione dei frutti. La pianta di Giuggiolo è conosciuta anche con altri nomi scientifici tra i quali Ziziphus sativaZiziphus vulgaris, Rhamnus zizyphus e Ziziphus officinarum.

Gli esemplari coltivati al giorno d’oggi sono mantenuti nei frutteti di qualche amatore e i nuovi impianti sono perlopiù a fini ornamentali date le modeste dimensioni della pianta e la particolarità del fogliame. Il giuggiolo è un tipico arbusto a chioma espansa, ha un portamento piramidale le ramificazioni sono spinescenti, esili e con un portamento che con il passare del tempo diventa pendule. Il legno è contorto e particolarmente duro la corteccia ha un colore grigio-marrone scura. L’altezza massima raggiunta dalla pianta è compresa tra 5 e 6 metri, la sua crescita è tuttavia molto lenta.

Le foglie sono di piccole dimensioni, caduche e disposte in modo alternato lungo i fusti. Sono di colore verde con la pagina superiore lucida, hanno una forma ovata o ellittico-ovata.

La fioritura avviene nel periodo estivo in genere da giugno a luglio, i fiori hanno piccole dimensioni, sono di colore verde con sfumature di giallo chiaro. Le piante coltivate sono autofertili non c’è quindi la necessità di coltivare più esemplari anche se potrebbero favorire la produttività.

I frutti hanno una forma generalmente ellittica ma possono differire a seconda della varietà da ovali a rotondi, hanno un peso che va da 5 a 40-50 grammi nelle varietà a frutto di grossa pezzatura. Sono di colore verde all’inizio dello sviluppo che con la maturazione si avvicina sempre più ad un rosso scuro. Al loro interno è presente un grosso nocciolo, la polpa è di colore verde o giallo, ha un sapore dolce con leggere note acidule.

La maturazione del frutto è facilmente osservabile dall’intensità del colore della buccia, al massimo grado di maturazione la buccia stessa tende a raggrinzirsi, la polpa all’interno raggiunge il massimo grado di concentrazione zuccherina che è doppia rispetto al frutto moderatamente maturo. Una pianta ben sviluppata riesce a produrre un raccolto compreso tra i 20 kg e i 30 kg per le cultivar a frutto grosso.

I frutti oltre ad essere consumati freschi possono essere utilizzati per la preparazione di confetture, gelatine e sciroppi.

Varietà e cultivar di Giuggiolo

Nel nostro paese sono pochissime le varietà conosciute, questo per via del fatto che la pianta non è molto diffusa come coltura. Diversamente dai paesi di origine provengono diverse varietà che si differenziano sostanzialmente per la dimensione e la forma dei frutti. Di seguito le varietà raggruppate secondo la dimensione dei frutti.

Varietà a frutto tondo

Il frutto è di piccole dimensioni e ha una forma globosa, il peso varia da 4 a 6 grammi. La buccia è di colore rosso, la polpa interna è dolce con leggere note acidule di colore bianco-giallo chiaro.

Varietà a frutto grosso

Le giuggiole di grosse dimensioni sono tutte varietà cinesi, hanno perlopiù una forma cilindrica e sono lunghi più o meno dai 2,5 ai 3,5 cm. Tra le varietà più diffuse ci sono la “Lang” e la “Li”.

Varietà a frutto lungo

Queste giuggiole sono simili a quelle a frutto grosso ma hanno dimensioni ridotte da 1,8 a 2,5 cm massimo di lunghezza. La polpa è morbida e con leggere note acidule, è di colore bianco o giallo chiaro.

Periodo di impianto

L’impianto degli astoni e dei polloni radicati di Giuggiolo si effettua in inverno al sud e nelle zone a inverno mite e in autunno nei luoghi dove le temperature medie stagionali risultano più basse.

Oltre al metodo dell’impianto diretto degli astoni è possibile riprodurre il Giuggiolo anche tramite innesto, l’operazione si effettua nel periodo invernale o in quello estivo a seconda del metodo utilizzato.

Esigenze colturali

La pianta di giuggiolo non necessita di molte attenzione, tuttavia se si vuole avere un buon raccolta è meglio assicurarle tutte le condizioni ideali di crescita partendo dal terreno, passando per l’esposizione e gli interventi di potatura.

Tipo di terreno

Il giuggiolo si adatta bene a molte tipologie di terreno, dimostra una particolare resistenza anche ai terreni calcarei, a quelli compatti e a quelli con molto scheletro, sassosi e poveri di sostanza organica.

Se si vogliono i migliori risultati in termini di resa è però consigliato scegliere un terreno di medio impasto con una buona dotazione di sostanza organica e un buon drenaggio. I terreni fertili oltre a migliorare la produttività riescono a far sviluppare le piante anche in altezza e in larghezza.

Il pH ideale del terreno deve avere valori prossimi alla neutralità (7).

Esposizione

L’esposizione ideale del Giuggiolo è in pieno sole, nelle zone a clima rigido e dove sono frequenti venti intensi è preferibile coltivare la pianta in un posto riparato. La pianta dimostra una buona rusticità, nel periodo invernale tollera temperature inferiori ai -15 gradi senza accusare problemi. È meno tollerante nei confronti delle gelate e dei freddi improvvisi che si verificano in autunno.

È consigliata quindi una coltivazione in climi temperati dove nel periodo autunnale si verificano difficilmente casi con temperature al disotto dello zero.

Tecnica di impianto

I sesti di impianto per le piante di giuggiolo devono tenere in considerazione sia le dimensioni finali della pianta e delle varie cultivar sia della fertilità del terreno. Oltre a ciò va considerata la forma di allevamento, quella che richiede distanze più ridotte è la forma colonnare, sono necessari da 2 a 3 metri di distanza tra le piante e 3-4 metri tra i filari.

Per moltiplicare il Giuggiolo ci sono due modi principali: tramite la la propagazione per pollone radicale e tramite l’innesto.

La riproduzione tramite innesto a spacco nei mesi di gennaio o febbraio oppure tramite gemma vegetante in estate.

Accorgimenti colturali

Sebbene la pianta di Giuggiolo sia abbastanza resistente alle basse temperature nelle zone del nord e dove sono solite le abbondanti nevicate invernali è bene provvedere alla protezione delle giovani piante al fine di evitare che l’eccessivo peso della neve possa danneggiare le ramificazioni.

Irrigazione

L’irrigazione del giuggiolo viene effettuata nei periodi di caldo intenso e durante lunghi periodi in assenza di precipitazioni.

Concimazione

La concimazione del giuggiolo si effettua nel periodo autunnale prima dell’inizio dei freddi intensi. Si utilizza in genere del letame animale maturo con un periodo minimo di riposo di 9 mesi.

Per ogni pianta si applicano dai 20 ai 30 kg rispettivamente per piante in fase di vegetazione e per piante in pieno sviluppo.

Potatura

I primi interventi di potatura del Giuggiolo si effettuano dalla messa a dimora, come per altre piante infatti è necessario allevare questo fruttifero secondo una forma prescelta.

Il Giuggiolo può essere allevato secondo le forme: a colonna, a fuso o a piramide. Gli interventi successivi alla fase di allevamento che è particolarmente lunga (va dai 7 ai 9 anni) prevedono soltanto il contenimento della chioma e la rimozione di ramificazioni invecchiate e malate.

Raccolta

La raccolta dei frutti di giuggiolo che vengono chiamati giuggiole si effettua nel periodo autunnale nei mesi di ottobre e novembre.

La maturazione dei frutti è a scalare, questo significa che la loro raccolta viene fatta gradualmente in quanto i frutti non hanno tutti lo stesso grado di maturazione.

Malattie, parassiti e avversità

La pianta di giuggiolo risulta essere abbastanza resistente e poco attaccata dai parassiti.

Tuttavia non sono rari attacchi da parte di parassiti e problemi dovuti a errati accorgimenti colturali. La pianta infatti non tollera terreni con eccessiva acidità e troppo umidi, con queste condizioni la pianta non riesce a svilupparsi adeguatamente e spesso non produce abbastanza frutti.

La pianta di Giuggiolo non è esente da attacchi parassitari anche se non troppo frequenti tra quelli più pericolosi ci sono:

Tra gli insetti parassiti del giuggiolo:

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