Descrizione
Il Jasminum nudiflorum conosciuto ai più con il nome comune di Gelsomino o anche Gelsomino d’Inverno è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Oleaceae. È originaria dell’Asia e in particolare della Cina dove è molto diffusa allo stato naturale.
Del genere fanno parte numerose specie, questa però è tra le più rustiche e adattabili a qualsiasi tipo di giardino. Si tratta di una specie rampicante o arbustiva dotata di ramificazioni esili di colore verde, è caratterizzata da una particolare vigoria vegetativa al suo massimo sviluppo raggiunge altezze di circa 3 metri con un estensione di 2,5-3 m.
Le foglie sono caduche opposte lungo le ramificazioni, di colore verde chiaro e forma pennata, composte da tre foglioline di forma ovale od oblunga di lunghezza massima di 3 cm.
La fioritura è l’aspetto più ricercato e ornamentale della pianta. I fiori che compaiono sulla pianta prima della formazione delle foglie, hanno una forma piatta, sono solitari oppure riuniti in piccoli mazzetti nascono all’ascella delle foglie. Hanno un colore giallo brillante con una larghezza di 1-2 cm.
I fiori inoltre sono caratterizzati da un intenso profumo, l’essenza di gelsomino è un ingrediente alla base di molti prodotti industriali usati per la cura della persona.
Impiego della pianta
La coltivazione del Gelsomino avviene sia singolarmente che in bordure insieme ad altri arbusti o rampicanti. La pianta si può essere coltivata in prossimità di sostegni o muri, la vegetazione infatti si arrampica facilmente creando un bellissimo effetto ricoprente.
Il gelsomino in genere viene coltivato in giardino ma può essere tenuto in vasi abbastanza grandi e fatto vegetare in un luogo non troppo esposto. Le piante di gelsomino coltivate in vaso avranno bisogno di un sostegno da collocare al centro del contenitore in modo da permettere alla vegetazione di potersi sostenere.
Messa a dimora
La messa a dimora delle piante di Gelsomino può essere fatta nel periodo autunnale e durante l’inverno a patto che si riscontrino giornate con temperature non troppo basse (al di sopra di 5-6 gradi).
Le piantine dovranno essere messe a dimora in un luogo adatto, con la giusta esposizione e soprattutto con un terreno che risponda alle esigenze. Per quanto riguarda il substrato è necessario apportare delle modifiche se questo non dovesse corrispondere alle esigenze della pianta (fare riferimento al paragrafo tipo di terreno).
Al contempo è possibile apportare del fertilizzante in modo da permettere alle piante di vegetare al meglio evitando così di somministrare concimi nei primi due anni dopo la messa a dimora.
La coltivazione si effettua in questo modo:
- Effettuare delle buche profonde circa 50cm e larghe almeno 40cm, la distanza tra le piante può essere di 50cm se si desidera creare una folta siepe oppure maggiore (2 metri) se ci sono altre piante nelle vicinanze.
- Estrarre le piantine dal vaso e collocarle con il coletto a livello del terreno.
- Riempire la buca con il terriccio ben mescolato al concime ed effettuare una leggera pressione una volta riempito tutto lo spazio.
- Innaffiare abbondantemente e procedere all’applicazione di ulteriore terriccio per livellare il terreno.
Successivamente si dovranno effettuare delle irrigazioni ogni 2-3 giorni aumentando la frequenza in estate.
Se si ha intenzione di coltivare il gelsomino a ridosso di un muro si dovrà avere l’accortezza di praticare la buca delle stesse dimensioni appena descritte ad una distanza di minimo 40cm dal muro stesso. La pianta coltivata come ricoprente dovrà essere interrata con un inclinazione di 45 gradi in direzione del muro in questo modo le ramificazioni potranno crescere verticalmente.
Si dovranno fornire dei sostegni per praticare delle legature che andranno a guidare la crescita dei rami, si usano in genere dei fili orizzontali e verticali disposti a scacchiera con distanza di circa 40cm l’uno dall’altro.
Se le ramificazioni dovessero essere già abbastanza lunghe da arrivare al muro è possibile effettuare la prima legatura guidando in questo modo lo sviluppo dei fusti.
Tipo di Terreno
Il tipo di terreno ideale per la pianta di Jasminum nudiflorum deve essere di medio impasto abbastanza ricco di sostanza organica e ben drenato. Sono raccomandati terreni umiferi con una buona umidità ma senza ristagni d’acqua.
Per le piante in vaso è opportuno utilizzare un terriccio soffice e poroso a cui si dovrà incorporare una certa quantità di fertilizzante. Il terreno dovrà essere composto da 4 parti di terriccio grasso, due parti di torba e due parti di sabbia.
A questo substrato andrà aggiunto del fertilizzante in queste dosi per ogni m3 di terreno:
- 1,2 Kg di solfato di potassio
- 1,2 Kg di calcare dolomitico
- 2,5 Kg di cornunghia o alternativo come farina d’ossa
- 2,5 Kg di perfosfato
Le stesse quantità di fertilizzante possono essere utilizzate in giardino se il terreno di destinazione è povero o mediamente ricco di sostanza organica.
Esposizione
La pianta di Gelsomino è molto rustica e resiste bene a temperature basse, può essere coltivata tranquillamente in zone con inverni rigidi dove le temperature invernali scendono anche al disotto dei -10 gradi.
L’esposizione più adatta per la pianta è in una zona semi-ombreggiata dove nel periodo estivo quando il caldo è molto intenso può giovare dell’ombreggiamento di alberi o di altri arbusti vicini.
Per le piante coltivate in vaso è preferibile proteggerle nel periodo invernale principalmente per evitare che le intemperie possano rovinare la vegetazione.
Fioritura
La fioritura del Jasminum nudiflorum avviene nel periodo estivo e perdura fino a metà del periodo autunnale.
I fiori permangono sulla pianta dal mese di giugno fino ad ottobre, dopodiché appassiscono lentamente lasciando spazio al fogliame che assume via via una colorazione più scura.
Moltiplicazione
La moltiplicazione del Gelsomino si può effettuare in due modi: tramite talea semi-legnosa o tramite propaggine.
Le talee semi-legnose si prelevano nel periodo estivo, devono avere una lunghezza di circa 12-15 cm, vengono piantate in un substrato compost da parti uguali di sabbia e torba, tenuto costantemente umido.
La propaggine si può effettuare nel periodo autunnale. I rami più adatti da scegliere sono quelli di un anno di età giovani e flessibili. Per questa operazione si procede come segue:
- Asportare un piccolo quantitativo di terra alla base della pianta formando una piccola buca.
- Scegliere un fusto adatto abbastanza lungo e piegarlo verso terra, dal punto che tocca terra alla cima del fusto devono esserci almeno 30 cm, si dovrà quindi scegliere un ramo abbastanza lungo.
- Dal punto che andrà interrato per una lunghezza di 10 cm andranno eliminate le foglie, verranno lasciate però quelle della parte apicale.
- Interrare il fusto praticando un piccolo taglio a “V” oppure torcendo fino a lesionare la superficie nel punto di curvatura. La parte apicale con le foglie dovrà essere mantenuta dritta con un sostegno o legata ai fili verticali se presenti.
- Richiudere la buca non con lo stesso terriccio ma con un substrato composto da sabbia e torba.
- Innaffiare in modo abbondante.
Dopo l’operazione la pianta avrà bisogno di innaffiature costanti anche nella parte del fusto interrato. Le piantine riprodotte in questo modo possono essere prelevate e messe a dimora nell’anno successivo.
Accorgimenti colturali
Come per altre piante anche il Gelsomino necessita di particolari accorgimenti colturali. Oltre le normali irrigazioni durante le prime fasi dopo la messa a dimora è necessario concimare annualmente le piante e sottoporle a interventi di potatura che possono essere più o meno significativi a seconda dell’impiego a cui si vuole destinare la pianta.
Durante il periodo estivo soprattutto le piante in giardino possono trarre vantaggio da una pacciamatura applicata su tutta l’area delle radici. Questa oltre ad avere un effetto ornamentale maggiore serve principalmente a diminuire la traspirazione del terreno trattenendo l’umidità.
Irrigazione
Durante il periodo di caldo intenso in estate sarà necessario effettuare delle irrigazioni d’emergenza. Queste pratiche sono necessarie per sopperire la mancanza d’acqua e per contrastare l’eccessiva traspirazione del terreno.
Le necessità idriche sono maggiori per le piante in vaso e per gli esemplari esposti direttamente al sole. In questi casi è comune consigliato un ombreggiamento maggiore e una pacciamatura con materiale inerte alla base del fusto. Le irrigazioni in queste piante dovranno essere praticate con maggiore frequenza. Si dovranno apportare circa 9-10 litri di acqua a giorni alterni, fino ad arrivare a 20 litri nei periodi di maggiore caldo distribuiti nell’arco di 48 ore.
Le irrigazioni vanno fatte alla sera preferibilmente utilizzando dell’acqua a temperatura ambiente e mai troppo fredda al fine di evitare uno stress all’apparato radicale.
Concimazione
Per quanto riguarda l’apporto di concime, il gelsomino preferisce un fertilizzante a lenta cessione. È indicato anche un normale compost organico da applicare come pacciamatura sia su piante coltivate in giardino che su piante tenute in vaso.
Le concimazioni con compost organico o letame ben maturo possono essere fatte all’inizio della ripresa vegetativa nel periodo di inizio marzo. Se si utilizza un concime a lenta cessione (sceglierne uno non troppo ricco di azoto) invece è preferibile ritardare di qualche settimana l’applicazione intervenendo nel mese di aprile.
Il concime applicato nel periodo primaverile basterà per tutta la stagione vegetativa della pianta e non saranno necessari ulteriori apporti di sostanza organica.
Nel primo anno di coltivazione è comunque consigliabile non applicare ulteriori fertilizzanti, si dovrà utilizzare la dose consigliata di compost organico da interrare mischiata agli altri elementi del substrato.
Potatura
Nelle piante di Gelsomino si dovrà intervenire annualmente con la pratica della potatura. Si taglieranno le ramificazioni che hanno prodotto fiori e che hanno più di due anni di età.
Allo stesso tempo si dovranno eliminare alla base tutte le ramificazioni danneggiate e malate. Queste operazioni andranno fatte dopo il periodo della fioritura.
Malattie, parassiti e avversità
Il Jasminum nudiflorum risulta essere una pianta abbastanza rustica tuttavia non mancano i parassiti che seppure in numero limitato riescono a compromettere la bellezza della pianta sia per quanto riguarda il fogliame che per la fioritura.
È necessario dunque prestare attenzione a diversi parassiti e soprattutto assicurare alla piante le dovute condizioni di crescita in modo da limitare al minimo indebolimenti.
Gli insetti più pericolosi che attaccano il gelsomino sono:
- Afidi
- Ragnetto rosso
- Piralide del gelsomino (Palpita unionalis)
Il gelsomino è soggetto anche a fisiopatie e malattie provocate da agenti patogeni quali funghi e crittogame, tra le più importanti:
- Maculature fogliari (Ascochyta spp., Phyllosticta spp.)
- Cancri rameali
Diffuse sono le alterazioni a carico delle foglie e dei fiori, questi fenomeni sono provocati da particolari virus: (TRSV) virus della maculatura anulare del tabacco, Virus del mosaico dell’Arabis (ARMV), Virus del mosaico giallo del Gelsomino (JCRSV).