Febbraio il mese più corto dell’anno risulta essere anche uno dei periodi più freddi. In questo mese sono possibili diversi interventi nel frutteto vòlti perlopiù alla protezione delle piante e ai primi interventi di potatura e applicazione di trattamenti fitosanitari.
Messa a dimora di nuove piante
In questo mese continua per le regioni del sud la possibilità di effettuare nuovi impianti di piante da frutto, al nord è necessario attendere la seconda parte del mese per poter mettere a dimora le nuove piante.
Si può cominciare la coltivazione di alcune pomacee come il pero, il melo e il cotogno. Nelle località a inverno mite si può iniziare la coltivazione delle piante di actinidia. Nel mese di febbraio è possibile impiantare anche specie come l’Albicocco, susino, pesco, castagno e ciliegio.
La prima operazione da fare è la preparazione del terreno, per la messa a dimora di pochi esemplari è necessario soltanto effettuare delle buche abbastanza grandi per ospitare il pane di terra e permettere lo sviluppo della pianta per i primi anni. Nelle buche andrà incorporata anche una piccola quantità di concime ben decomposto, le quantità esatte comunque variano da pianta a pianta e in relazione allo stato del terreno. Se necessario dovrà essere incorporata anche una buona quantità di sabbia e materiale grossolano in modo da favorire lo sgrondo delle acque. I concimi animali più indicati sono quelli che provengono da allevamenti equini, bovini, ovini e suini, tutti ben decomposti, sono da evitare la pollina e i guani, questo almeno per quanto riguarda la fase iniziale di allevamento.
Le dimensioni della buca variano in relazione alla specie coltivata ma anche a seconda della tipologia di terreno. In terreni argillosi e compatti è necessario aumentare le dimensioni arrivando a effettuare buche con una profondità e un raggio maggiori di 60-70cm. Nei terreni di medio impasto e in quelli sciolti le dimensioni della buca in larghezza e in profondità sono di circa 50cm.
Per l’impianto di più piante o di un nuovo frutteto è importante fare una buona lavorazione al termine del periodo delle gelate. In genere questa operazione è preferibile svolgerla nel periodo autunnale ma può essere fatta anche nella seconda parte di questo mese.
Una regola importante da seguire sempre è la profondità di interramento della pianta. Il colletto dovrà risultare allo stesso livello in cui si trova nel vaso. Non dovrà essere collocato ne più in profondità ne essere scoperto. La buca dovrà essere riempita con un terreno di medio impasto oppure se le caratteristiche del substrato rispondono alle esigenze della pianta potrà essere riutilizzato senza problemi.
Una volta effettuata la buca collocare il pane di terra della pianta alla giusta altezza e ricoprire con il terriccio appena scavato. Non livellare immediatamente il terreno ed evitare di pressarlo, innaffiare abbondantemente e in modo uniforme la buca e provvedere a immettere l’ultima parte di terriccio livellando il terreno che si sarà leggermente assestato sprofondando di qualche centimetro.
La raccolta
In questo mese la raccolta dei frutti è incentrata unicamente sulle specie di agrumi.
Per queste specie fruttifere è necessario porre particolare attenzione sui metodi di raccolta oltre che per assicurare un trattamento che non danneggi i frutti anche per evitare contaminazioni e diffusione di parassiti.
Per evitare la cascola dei frutti nei casi di lenta maturazione è possibile utilizzare prodotti specifici, i trattamenti devono essere effettuati valutando attentamente le necessità e la fattibilità.
In questo periodo può essere praticato anche un trattamento per limitare la presenza di infestanti se non si possiede un frutteto inerbito. Se le piante non superano i 20cm di altezza è possibile lasciarle in loco almeno per quanta riguarda gli agrumeti.
Potature
Nel mese di febbraio sono molte le specie di piante da frutto che possono essere potate, di seguito un elenco, per i dettagli rimandiamo alla sezione potatura delle piante da frutto dove per ogni singola specie sono spiegate le modalità e le tipologie di taglio da effettuare.
Pomacee
- Melo
- Pero
- Cotogno
Drupacee
- Albicocco
- Ciliegio
- Susino
- Pesco
- Mandorlo
Piccoli frutti
Per queste specie si interviene soltanto nelle zone dove non si registrano temperature al disotto dello zero.
- Lampone
- Mirtillo
- Mora
- Rovo
- Ribes
- Uva spina
Altre specie
- Olivo (solo al sud e nelle zone a inverno mite)
- Castagno
- Kiwi
Per quanto riguarda gli scarti delle potatura, ramaglie e piccoli rami è necessario verificare che nessuno di questi sia infestato da parassiti. Se il legname risulta di buona qualità può essere utilizzato per realizzare del cippato, altrimenti è meglio bruciarlo immediatamente oppure allontanarlo in modo definitivo dalla coltura.
La legna arsa produrrà della preziosa cenere che potrà essere utilizzata come fertilizzante. Il cippato invece potrà essere utilizzato come ammendante nella compostiera (non tutto) oppure ammucchiato in un angolo lasciato degradare per poi essere utilizzato come fertilizzante organico una volta completamente decomposto.
Innesti
Gli innesti sulle piante da frutto che possono essere effettuati in questo mese sono elencati nella tabella seguente.
Specie fruttifera | Tipologia di innesto |
Melo | Triangolo, spacco |
Pero | Triangolo, spacco |
Cotogno | spacco (solo al sud) |
Albicocco | Triangolo |
Vite | Maiorchina |
Kiwi | Triangolo (solo al sud) |
Noce | Spacco |
Castagno | Spacco, corona |
L’innesto a triangolo si può praticare sia su piante giovani che su piante adulte. Sulle piante già ben sviluppate si impiega principalmente per la sostituzione della varietà. In questi casi si parla di reinnesto, l’operazione può essere effettuata sulle branche principali sviluppate degli alberi più grossi oppure all’altezza da cui dipartono le branche per le piante ancora giovani.
Per il pesco alla fine di questo mese è necessario rimuovere le protezioni applicate agli innesti a gemma effettuati nel periodo estivo. Nel punto di innesto dovrà essere rimossa anche la formazione gommosa che si forma per via dell’intaglio. Le gemme sane che hanno avuto una ripresa vegetativa dovranno subire un piccolo trattamento, il ramo sopra di esse dovrà essere accorciato ad una lunghezza di circa 20 cm.
Le gemme che non si sono sviluppate dovranno essere rinnestate, il ramo dovrà essere riaccorciato e si dovrà ripetere l’operazione.
Per il ciliegio in vista degli innesti da fare nei mesi successivi di marzo e aprile si può già provvedere al prelievo delle marze necessarie. È importante non ritardarne troppo il prelievo, una volta scelte dovranno essere conservate a una temperatura prossima ai zero gradi avvolte in un sacchetto scuro fino al momento dell’innesto. In alcune zone dove l’inverno è mite è possibile prelevare le marze già a fine febbraio e innestarle immediatamente.
Il castagno può essere innestato con le tecniche indicate in tabella soltanto nelle zone più calde e in gran parte delle regioni del sud Italia. Nel mese di febbraio possono essere prelevate le marze per l’innesto che si farà nei prossimi mesi nelle regioni in cui in questo periodo le temperature sono ancora troppo basse. Si prelevano unicamente dei rami che hanno un anno di età, per stimolarne la crescita si dovrà intervenire nella stagione precedente con interventi di potatura più o meno accentuati sulle branche principali. La pianta di castagno in seguito ai tagli emetterà nuovi rami verticali che potranno essere usati per le marze.
Le marze di castagno si conservano in un luogo al riparo dalla luce tenute a temperatura compresa tra i 2 e i 3 gradi.
Per avere una panoramica completa dell’argomento consigliamo anche la lettura della guida sugli innesti dei fruttiferi.
Trattamenti antiparassitari
Le piante che hanno bisogno di trattamenti antiparassitari in misura preventiva e nel caso ci fossero state precedenti infestazioni sono:
- Mandorlo
- Olivo
- Castagno
- Pesco
- Albicocco
- Susino
- Tutte le maggiori specie di agrumi
Nelle fasi di potatura delle piante da frutto è necessario osservare per bene i rami sia quelli giovani che quelli più vecchi. Da un attenta osservazione del legno è possibile fare una prima e sicura analisi dell’eventuale presenza di malattie del legno. Nel caso si verificasse la presenza di malattie è necessario eliminare i rami fino al legno buono allontanando le ramaglie dal frutteto.
Oltre a questi accorgimenti bisogna eliminare ogni residuo di frutto mummificato colpito dalla nota malattia denominata moniliosi a cui abbiamo dedicato una scheda per il trattamento.
Il mandorlo in particolare andrà trattato con ossicloruro di rame in un periodo senza piogge, è importante quindi scegliere il momento adatto per non rendere vana l’applicazione.
Per le drupacee, pesco, albicocco e nettarina andrà effettuato nella prima metà del mese e non appena le gemme iniziano a germogliare un trattamento a base di ossicloruro di rame circa 80 grammi per ogni litro di acqua. Questa applicazione servirà per il controllo di diverse malattie come la bolla del pesco e altri funghi pericolosi.
Per l’olivo è necessario provvedere ad un attenta osservazione delle ramificazioni, le malattie più pericolose che interessano questa pianta sono la rogna dell’ulivo la carie del legno e insetti come il rodilegno giallo la cocciniglia mezzo grano di pepe e il fleotribo. Con un intervento di potatura è possibile eliminare eventuali rami colpiti da rogna dell’ulivo e osservare l’eventuale presenza degli insetti citati. La rimozione delle parti legnose interessate da carie del legno tramite potatura è detta slupatura.
Per il trattamento delle malattie fungine è bene cospargere le piante di poltiglia bordolese in moda da disinfettare i tagli di potatura. Nella tabella di seguito sono riassunte le malattie dell’olivo, le loro cause e i rimedi.
Malattia | Cause scatenanti | Rimedi |
Carie del legno | Infezioni provocate da strumenti non correttamente sterilizzati | Taglio delle ramificazioni interessate, pulitura del legno colpito fino alla parte di legno sano; utilizzo di strumentazioni disinfettate; impiego di poltiglia bordolese per la disinfezione e applicazione di mastici protettivi |
Rogna dell’olivo | Infezioni provocate da strumenti non correttamente sterilizzati; lesioni al tronco e ai rami durante la potatura; lesioni provocate da gelo/disgelo e grandinate | Eliminazione delle parti malate; disinfezione dei tagli con fuoco; disinfezioni con poltiglia bordolese; sterilizzazione delle strumentazioni di taglio |
Cocciniglia mezzo grano di pepe | Parte aerea della pianta troppo sviluppata e poco areata; eccesso di concimazioni azotate; | Alleggerimento della chioma con potature mirate |
Insetti rodilegno | — | Eliminazione manuale tramite l’utilizzo di esce, accumulare i residui di potatura in un punto e lasciare che gli insetti ne vengano attratti dopodiché bruciare le ramaglie. |
Agrumi
Le piante di agrumi vanno osservate attentamente, se i piccioli delle foglie mostrano delle lesioni di colore scuro si tratta di una pericolosa malattia batterica che deve essere trattata. I trattamenti di questo parassita vanno effettuati con ossicloruro di rame diluendo in 10 litri di acqua 50 grammi di prodotto.
Una altra problematica comune è il marciume bruno che colpisce i frutti. La lotta contro questa malattia si pratica con la somministrazione di ossicloruro di rame in dosi di 50 grammi ogni 10 litri di acqua. L’applicazione deve essere fatta principalmente sulla parte bassa della chioma. Anche il marciume secco è una malattia frequente che si manifesta in concomitanza con il marciume bruno o la fitoftora descritta di seguito. Questa malattia però non risponde ad alcun tipo di trattamento, importante quindi è la prevenzione evitando lesioni ai rami e al tronco delle piante.
Le foglie che presentano ingiallimenti nelle nervature a partire dal centro della superficie possono essere attaccate da fitoftora questa malattia provoca in seguito un distacco della corteccia che seccando produce un essudato gommoso. Per contrastare questa malattia si utilizza dell’ossicloruro di rame sparso sull’apparato radicale nelle stesse dosi indicate per lo Pseudomonas syringae.
Se l’attacco di fitoftora è molto grave tale da portare alla morte delle piante si dovrà procedere all’espianto e alla disinfezione della buca e delle altre piante non colpite. È meglio allontanare del tutto le ramaglie e tutti i resti delle piante infette.
Actinidia (Kiwi)
Questa pianta seppure molto resistente può essere soggetta ad attacchi di un batterio molto pericoloso che si è diffuso in modo preoccupante soltanto negli ultimi anni è conosciuto come cancro batterico del kiwi (Pseudomonas syringae pv. actinidiae), i primi casi di infestazione risalgono al 1992 ma soltanto negli ultimi anni a partire dal 2010-2011 le perdite di raccolto hanno richiesto una valutazione attenta per limitarne la presenza (fonte: Servizio fitosanitario della regione Lazio). I sintomi della malattia sono a carico dei fiori e dei giovani germogli in formazione, essi presentano dapprima una colorazione bruna e successivamente disseccano e cadono. Le foglie manifestano evidenti necrosi di colore marrone localizzate in modo esteso su tutta la superficie, sono facilmente riconoscibili poiché sono contornate da un alone di colore giallo.
Per la lotta l’unico metodo efficace è rimuovere tramite interventi di potatura i rami infetti e somministrare dell’ossicloruro di rame. È importante rivolgersi comunque al servizio fitosanitario della propria regione per ottenere delle indicazione più dettagliate sul da farsi.
Altri lavori
Come accennato nei lavori di gennaio è necessario prestare particolare attenzione ai topi di campagna che possono facilmente danneggiare le radici delle nuove piante messe a dimora. Provvedere alle dovute misure di prevenzione e verificare sempre lo stato in salute delle giovani piante. Le piante più soggette a questi attacchi sono le pomacee innestate su portinnesti poco vigorosi.
Nel mese di febbraio si può dare inizio alla semina del prato se si ha intenzione di effettuare l’inerbimento del frutteto. Ci sono diversi metodi con cui è possibile realizzare l’inerbimento, ad esempio ricoprendo di erba soltanto l’interfilare inibendo la crescita nel sottofilare; inerbimento dell’interfilare con tosatura del sottofilare e altri. La scelta è da valutare attentamente così come la tipologia di prato da usare. In alcuni casi è sconsigliabile l’inerbimento poiché si andrebbe a favorire il gelamento del terreno provocando un danno non indifferente alle piante.
Controllo dello stato del terreno
Per chi si trova in collina o in zone montante in terreni scoscesi è opportuno controllare in questo periodo lo stato del terreno, se ci sono dissesti è necessario capirne le cause e porvi rimedio effettuando dei canali di drenaggio per deviare il corso delle acque piovane.
Nei terreni con poco sgrondo sarà necessario effettuare delle buche di una certa profondità che andranno riempite di sassi e sabbia. Questi scavi serviranno a drenare l’acqua in eccesso, dovranno essere effettuati ad intervalli regolari. Un consiglio generale è comunque di valutare bene il terreno prima di ogni impianto.
Concimazioni
Nel mese di febbraio è possibile apportare del concime a molte specie da frutto, per alcune di queste ci saranno degli accorgimenti particolari da rispettare.
Per gli agrumi come l’arancio, il limone, clementino e mandarino sarà possibile apportare delle concimazioni fogliari. Per altre piante invece si effettuerà la normale concimazione su suolo. Gli agrumi si può impiegare dell’urea diluita in dosi di 50 grammi ogni 10 litri di acqua unita a 12 grammi di solfato di manganese e solfato di zinco.
Il castagno potrà ricevere le concimazioni necessarie soltanto se nel periodo autunnale non ne è stata fatta alcuna. Per l’olivo sempre se nell’autunno precedente non si è già provveduto si può applicare un concime fosfatico e uno potassico.
Il mandorlo e il ciliegio in mancanza di una concimazione nell’autunno precedente possono ricevere del letame maturo o del composto organico. Per il mandorlo nello specifico si utilizza in genere del letame animale maturo in dosi di circa 25-30 Kg per pianta. In alternativa si possono impiegare concimi NPK 10-10-10 con circa 2Kg di prodotto per piante giovani e circa 2,8-3Kg per le piante adulte.
Altre piante che necessitano di concimazione nel mese di febbraio sono:
- Melo
- Pero
- Pesco
- Cotogno
- Albicocco
- Susino
- Olivo
- Nocciolo
Per l’olivo si può utilizzare qualsiasi concime animale ben decomposto, rimandiamo alla sua scheda di coltivazione per avere maggiori dettagli in merito.
Per il nocciolo se nell’autunno precedente non sono stati effettuati interventi si può procedere alla distribuzione di letame maturo nella seconda parte del mese, se la produzione prevista è scarsa per l’annata è bene non effettuare alcun intervento di letamazione.
Pacciamatura
Questa tecnica molto utile per l’orto si applica in modo ottimale anche per il frutteto. Non tutte le piante traggono giovamento da questa tecnica, per alcune è meglio evitarla come ad esempio per il melo. La pacciamatura specialmente se fatta con del film di plastica nero può favorire la presenza di arvicole che trovano particolarmente accogliente il terreno al disotto dell’apparato radicale, con un telo scuro che ricopre il terreno il calore si disperde molto lentamente.
Per il pesco ma anche per le drupacee in generale si può utilizzare del film di plastica di colore nero con un diametro di circa 0,10 mm. La pacciamatura viene effettuata in prevalenza sui nuovi impianti in modo da favorire l’attecchimento delle radici.