Fatsia japonica

Descrizione

Si tratta di un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Araliacee. La Fatsia japonica è conosciuta con il nome comune di Aralia, è originaria del Giappone e della Corea del sud dove è molto diffusa. In realtà la pianta possiede anche altri due nomi botanici che sono: Aralia japonica e Aralia seboldii.

È un arbusto espanso che raggiunge altezze medie formando una chioma di forma arrotondata, coltivato in piena terra può arrivare dai 2 ai 4 metri di altezza, a seconda delle condizioni di crescita, e avere un estensione di circa 1,5 metri. Se la pianta viene coltivata in vaso in genere si mantiene bassa, in questo caso raggiunge altezze di circa 1,5 metri con un estensione di circa 60cm. È una specie pollonifera ciò significa che tende ad espandersi in larghezza creando piccoli gruppi di vegetazione.

Possiede delle foglie di grandi dimensioni con margini lievemente dentati, lucide e di colore verde scuro a maturità, hanno in genere 7 oppure 11 lobi. Sulla pagina inferiore le foglie sono invece opache e di un colore verde più chiaro. Le foglie hanno una dimensione variabile da 11 a 40cm e sono la parte più ornamentale della pianta.

Anche i fiori posseggono un interesse ornamentale, essi infatti sono raccolti all’apice di lunghi piccoli disposti in ombrelle composte e ramificate. Sono di piccole dimensioni circa 6 millimetri di diametro, hanno un colore bianco e sono raccolti numerosi in ombrelle globose larghe dai 2 ai 4 cm. In seguito alla fioritura si hanno delle piccole bacche sferiche di colore nero.

Ci diverse altre cultivar coltivate a fini ornamentali, tra quelle più importanti:

  • Fatsia japonica ‘Aurea’, ha un aspetto molto simile alla specie originale, mantiene pressappoco le stesse dimensioni ma è caratterizzata da una crescita lenta. Possiede inoltre delle foglie variegate da macchie chiare.
  • Fatsia japonica ‘Variegata’, ha un fogliame di colore verde con i lobi che hanno un margine largamente colorato di bianco-crema.
  • Fatsia japonica ‘Angyo star’ pianta simile alla cultivar ‘Variegata’ si differenzia per i margini delle foglie di colore chiaro.
  • Fatsia japonica ‘Marginata’, possiede del fogliame con lobi molto profondi di colore grigio-verde e dotati di margine di colore bianco.
  • Fatsia japonica ‘Annelise’, le foglie di questa cultivar sono cosparse di macchie colore giallo chiaro o giallo oro.
  • Fatsia japonica ‘Monseri’, il fogliame è molto simile alla specie madre ma le singole foglie sono molto più grandi.

Questa pianta è stata usata in passato per l’ibridazione con l’Hedera helix al fine di ottenere un ibrido intergenerico chiamato x Fatshedera lizei.
La coltivazione dell’Aralia in giardino può essere fatta piantando gli esemplari singolarmente o formando piccoli gruppi, la forma delle foglie ne fa una pianta molto “esotica” adatta anche per essere collocata in un giardino Zen.

Messa a dimora

La messa a dimora dell’Aralia viene effettuata in genere nel periodo primaverile o al più in quello autunnale.

Tipo di Terreno

Per crescere al meglio la pianta di Fatsia japonica necessita di un terreno grasso, anche un terreno di medio impasto può dare buoni risultati. Utilizzare una quantità di torba non eccessiva per non stravolgere il pH del terreno e mantenere un buon equilibrio nella struttura. Sono da preferire terreni limosi e ricchi di sostanza organica.

Se il terreno di destinazione dell’aiuola non presentasse la necessaria struttura è bene effettuare uno scavo profondo di 50-60cm e di larghezza di circa 1,5m in cui incorporare un terreno adatto.

Il pH del terreno dovrebbe avere dei valori compresi tra 6 e 7 quindi vanno bene dei terreni sub-acidi e neutri.

Esposizione

L’Aralia non sopporta bene temperature intorno allo zero, per questo motivo è bene coltivarla all’esterno soltanto in luoghi in cui l’inverno è mite e non troppo freddo. Per vegetare al meglio la Fatsia japonica necessita di una temperatura compresa tra i 15 e i 20 gradi nel periodo vegetativo.

Tutte le cultivar possono ricevere un esposizione in leggera ombra e vegetano al meglio in posizioni molto luminose. Le cultivar con foglie screziate in particolare necessitano di una forte illuminazione e di posizione più soleggiate per produrre un buon fogliame.

Evitare posizioni troppo esposte, scegliere piuttosto luoghi ben protetti dalle intemperie e soprattutto dai forti venti. La specie di Fatsia japonica tollera bene luoghi inquinati, la pianta infatti ha una buona capacità di depurazione dell’aria ed è capace di assorbire sostanze dannose e tossiche per l’uomo. Si adatta bene anche a zone costiere con una buona resistenza ai venti salmastri.

Fioritura

La fioritura della pianta di Aralia avviene nel periodo autunnale in genere tra fine settembre e inizio ottobre.

Moltiplicazione

La riproduzione dell’Aralia può essere fatta in diversi modi: per talea per seme e tramite margotta.

La moltiplicazione per talea si può effettuare ad inizio o a metà estate. Si prelevano delle porzioni di pianta con una foglia, lunghe circa 13-16 cm, i tagli possono essere trattati con polvere di ormone radicante per aumentare la riuscita.
Le porzioni di pianta devono essere coltivate in vasi di 5-8cm di diametro riempiti di un terriccio generico per la semina misto ad una parte di sabbia, una parte di argilla espansa e una piccola percentuale di torba. I vasi dovranno essere tenuti ad una temperatura di circa 18 gradi.

La semina dell’Aralia si effettua in primavera oppure nel periodo autunnale. Si utilizzano dei vasi di piccole dimensioni utilizzando un terriccio con la stessa composizione appena descritta. I vasi vanno tenuti ad una temperatura compresa tra i 15 e i 21 gradi, in questo modo la germinazione avverrà tra le 2 e le 4 settimane.

La margotta può essere effettuata seguendo le classiche operazioni previste per questa tecnica. Può essere praticata in primavera o ad inizio estate.
Infine per la riproduzione di nuove piante possono essere utilizzati anche i polloni basali da trattare come le talee.

Tutte queste tecniche di moltiplicazione richiedono un successivo rinvaso (dopo circa 10-12 mesi dalla ripresa vegetativa), al tal fine si userà un terriccio molto grasso, contenente un alta percentuale di limo, si utilizzerà come fondo una base di pietrisco fine o dell’argilla espansa.

Accorgimenti colturali

Le irrigazioni dell’Aralia dovranno essere costanti soprattutto se la pianta viene coltivata in vaso. Generalmente dopo l’inverno e durante il periodo di ripresa vegetativa la pianta necessita di innaffiature ogni 2 giorni, bisogna comunque sempre regolarsi in base all’umidità del terreno, al riguardo è bene tastare la superficie, se risulta troppo secca è bene innaffiare.

La coltivazione della Fatsia japonica può avere risultati migliori se nel periodo vegetativo vengono somministrate delle concimazioni. Il fertilizzante può essere utile anche nel periodo di fioritura dando alla pianta un maggiore vigore. Per concimare l’Aralia si può utilizzare un concime liquido generico per piante verdi da somministrare durante la primavera e l’estate ad intervalli di 16-20 giorni. Per le dosi fare riferimento all’etichetta del prodotto, i concimi liquidi vanno sempre somministrati con acqua per evitare dosaggi errati e un brusco assorbimento da parte delle radici. Se la pianta viene coltivata all’esterno si può utilizzare anche un concime solido a lenta cessione che può essere sistemato eventualmente sotto uno strato di pacciamatura al fine di evitare che durante il periodo estivo il terreno si asciughi troppo.

La tecnica della pacciamatura può essere molto utile al fine di limitare la traspirazione di acqua dal terreno, in questo modo le irrigazioni potranno essere effettuate ad intervalli più lunghi. Questa tecnica permette inoltre di limitare lo sviluppo di erbe infestanti e dare un aspetto più attrattivo alle piante, ad esempio usando della corteccia di albero o del pietrisco fine.

Gli interventi di potatura non sono necessari, tuttavia se si desidera contenere la forma e dare un aspetto più ordinato alla pianta è possibile nel periodo di metà o fine primavera eliminare le ramificazioni fuori posto. Altri accorgimenti prevedono l’eliminazione delle foglie malate o che presentano segni di deperimento. Infine se si vuole ottenere una produzione sempre maggiore di nuovo fogliame è possibile attuare delle potature a fine inverno dei getti più vecchi partendo dalla base.

Malattie, parassiti e avversità

La possibilità di coltivare questo arbusto anche in vaso e quindi di poterlo tenere in un ambiente chiuso la espone ad attacchi di parassiti che trovano in un ambiente coperto l’habitat ideale.

Gli insetti più pericolosi e che possono procurare danno all’Aralia sono i seguenti:

  • Afidi
  • Cocciniglia bruna
  • Cocciniglia cotonosa
  • Ragnetto rosso

La Fatsia japonica può venir danneggiata anche da gelate, in questo caso è bene spostare se possibile le piante all’interno, la coltivazione diretta a dimora va comunque effettuata soltanto in luoghi dove le temperature annuali non scendono mai sotto i 4-5 gradi. Se coltivata all’interno è bene evitare esposizioni a correnti gelide e sbalzi di temperatura. I danni da freddo si manifestano soprattutto sulle foglie e i getti più giovani con caratteristiche aree di colore nero.

Nel caso la pianta presentasse delle foglie di colore sbiadito o comunque di un colore molto più chiaro di quello tipico della specie, molto probabilmente non sono state somministrate le dovute concimazioni.

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