Descrizione
L’Encarsia formosa è un imenottero appartenente alla famiglia degli Afelinidi (Aphelinidae).
L’adulto femmina di E. formosa è di piccole dimensioni, circa mezzo millimetro, il capo e il torace sono di colore scuro, l’addome invece è di un caratteristico colore giallo brillante.
Il tasso di riproduzione dell’Encarsia formosa è molto elevato e il numero di parassitodi è sempre maggiore delle prede, inoltre la predazione è costante per tutto il ciclo di vita dell’insetto.
E’ molto impiegato nella difesa biologica soprattutto nelle coltivazioni estese e in quelle in serra, la sua prima introduzione risale ai primi anni venti sebbene l’uso di pesticidi ne abbia limitato fortemente l’impiego. L’ Encarsia formosa viene utilizzata per la lotta biologica sulle coltivazioni di cetriolo, zucchino, melanzana, peperone, pomodoro, fagiolino e anche specie di piante ornamentali tra cui la gerbera e la Euphorbia pulcherrima (stella di natale).
Vittime
Le vittime principali dell’ Encarsia formosa sono principalmente due specie di aleurodidi:
- Trialeurodes vaporariorum (mosca bianca)
- Bemisia tabaci
- Bemisia spp.
Ciclo di vita
Una femmina di E. formosa depone all’incirca dalle 50 alle 100 uova a settimana, la deposizione avviene all’interno delle neanidi (stadio giovanile di alcuni insetti a metamorfosi incompleta) delle specie Trialeurodes vaporariorum e Bemisia tabaci. Viene deposto sempre un uovo per singola neanide.
Spesso gli esemplari adulti di E. formosa si nutrono delle neanidi ai primi stadi larvali, aumentando così la percentuale di controllo del parassita. Le uova a seconda della temperatura esterna schiudono mediamente entro 15 giorni dalla deposizione, le neanidi a questo punto assumono progressivamente una colorazione nera nel caso della mosca bianca e marrone scuro nel caso di Bemisia spp., il ciclo si completa dopo altri 15 giorni con la comparsa dell’adulto che fuoriesce da un piccolissimo foro, a questo punto l’adulto è pronto a deporre nuove uova.
Diffusione
Nella nostra penisola la Encarsia formosa non riesce a sopravvivere durante il freddo invernale, per questo motivo è necessario introdurla costantemente nelle colture soltanto durante il periodo di infestazione.
Utilizzo
Per la lotta biologica vengono impiegati esclusivamente gli individui di sesso femminile, la riproduzione avviene per partenogenesi, i maschi in questa specie sono rari.
L’inserimento dell’Encarsia formosa avviene immediatamente appena si avvista la presenza di larve o di adulti di aleurodidi. Per l’individuazione degli aleurodidi vengono impiegate (nelle colture estese) delle trappole cromotropiche di colore giallo, sistemate ad un altezza di circa 20 cm sulla coltura, distribuite in modo omogeneo.
Le trappole vanno controllate ad intervalli settimanali, se sono presenti degli adulti (almeno uno per pianta) è necessario introdurre l’entomofago rimuovendo prima tutte le trappole.
Il numero di adulti di Encarsia formosa da utilizzare varia a seconda della gravità dell’infestazione in genere vengono utilizzati due-quattro esemplari per metro quadrato di coltivazione, vengono effettuati 4 lanci ripetuti a intervalli di una settimana. Dopo due settimane dal lancio degli adulti è necessario verificare la presenza di neanidi con colorazione scura, segno dell’avvenuta deposizione da parte dell’ E. Formosa.
In commercio esistono delle confezioni da collocare in prossimità della coltura, ogni confezione contiene un certo numero di adulti e/o aleurodidi parassitizzati.
Accorgimenti
Per l’impiego dell’Encarsia formosa è necessario che la temperatura media esterna sia superiore a 22 gradi, temperature inferiori a 15 gradi e temperature estremamente calde sui 30 gradi riducono sensibilmente l’attività dell’entomofago.
E’ da tenere presente che è necessario escludere l’utilizzo di insetticidi di qualsiasi tipo se si vuole impiegare con successo l’ Encarsia formosa, questo insetto infatti è estremamente sensibile ai prodotti antiparassitari.