Cura e coltivazione di un bonsai

Chi si avvicina per la prima volta alla realizzazione di un bonsai sarà certamente spaesato, un bonsai infatti pur essendo una pianta del tutto simile all’originale ha differenti bisogni e cure. E’ importante inoltre dire che un bonsai è da considerare una vera e propria opera d’arte in quanto chi lo realizza esprime tramite esso la propria natura, dando voce alla propria visione del mondo. Un’opera d’arte mai finita in quanto l’autore è costantemente impegnato per adattare, migliorare e plasmare costantemente la pianta.

In questo articolo analizzeremo le basi e gli aspetti cruciali per la coltivazione di un bonsai. Vedremo come anche un albero in miniatura ha molte cose in comune con le piante cresciute nel loro habitat naturale.

L’esposizione

Assicurare la giusta esposizione al proprio bonsai richiede come prerequisito la conoscenza della specie dell’albero e la sua provenienza.

Le piante che possono essere tenute all’aperto per tutto l’anno compreso il periodo invernale con gelate e neve sono molte, tra questi ci sono diverse specie europee, quelle nord America e praticamente tutti i bonsai di origine giapponese.

Alcune piante invece non sopportano le rigide temperature invernali e per questo necessitano di essere collocate in serre fredde o riscaldate a seconda della specie. I bonsai adatti alla serra fredda sopportano bene le basse temperature ma non tollerano le gelate, il calore diurno riesce a scaldare in modo ottimale il terreno e l’aria all’interno della serra, questo è sufficiente per mantenere un certo grado di temperatura anche nelle ore notturne. Molti bonsai di questo tipo hanno origine da piante della zona mediterranea e aree con clima subtropicale.
I bonsai che necessitano invece di una collocazione in serra riscaldata sono esclusivamente alberi di origini tropicali, in questo tipo di clima la temperatura è particolarmente alta e la pianta non resisterebbe a temperature invernali basse.

Coltivare in piena terra

Un bonsai coltivato in piena terra deve essere coltivato nel suo ambiente climatico naturale. Le regole principali da rispettare sono due, ovvero evitare degli sbalzi di umidità dell’aria e abbassamenti repentini di temperatura. La coltivazione di un bonsai in piena terra è da un lato conveniente: la pianta cresciuta in un ambiente esterno sviluppa una maggiore resistenza a malattie e ai parassiti. Oltre al clima bisogna tenere in considerazione anche l’esposizione solare, piante come la quercia o il pino possono essere esposte in pieno sole altre invece come azalee e faggi preferiscono una posizione ombreggiata.

I bonsai da interno

Un bonsai può essere tenuto in casa soltanto se le sue condizioni ambientali di origine sono compatibili con quelle dell’abitazione. Le specie tropicali ad esempio richiedono condizioni di umidità, luce ed aria non riscontrabili in un appartamento, tuttavia è possibile tramite alcuni accorgimenti “adattare l’ambiente” alla pianta.

L’umidità

È possibile fornire l’umidità necessaria alla pianta in modo semplice: Procurarsi un contenitore con larghezza di circa uno e mezzo più grande rispetto alla ciotola del bonsai, riempirlo di ghiaia spessa o idrogranulato e lasciarlo sempre pieno di acqua, il bonsai verrà poggiato sulla ghiaia e l’evaporazione dell’acqua fornirà alla pianta la giusta umidità.

La luce

È possibile verificare in modo approssimativo la quantità di luce necessaria al bonsai osservando la distanza delle foglie dei nuovi germogli, se questa è maggiore della distanza tra i rami sarà necessario fornire maggiore luce al bonsai. Se non è possibile fornire la giusta quantità di luce sarà necessario ricorrere all’uso di lampade apposite per favorire la crescita dell’albero.

L’aria

Piante che non ricevono una giusta quantità di aria possono essere soggette più facilmente a malattie e ad attacchi da parte di parassiti. Queste piante possono inoltre presentare vari sintomi che stanno a segnalare proprio la mancanza di aria, uno di questi è la manifestazione di fogliame tenero.
Sarà necessario assicurare un giusto ricambio d’aria, a volte potrebbe bastare anche un semplice ventilatore.

La temperatura

I bonsai adatti alla coltivazione in serra fredda resistono bene anche alle gelate invernali, quelle coltivate invece in serra riscaldata necessitano di una temperatura non superiore ai 18 gradi e temperature minime di 3-4 gradi. Per i bonsai d’appartamento non ci sono particolari problemi in fatto di temperatura, è però importante tenere a mente che se si hanno dei bonsai nei pressi di termosifoni bisogna controllare che l’umidità dell’aria non si secchi troppo altrimenti le piante ne soffrirebbero.

Le innaffiature

Regolarsi con le somministrazioni di acqua è relativamente facile: basta verificare che la superficie del terreno sia umida o meno, nel caso si presenti secca sarà necessario un innaffiatura.
Per l’innaffiatura in genere si utilizza un annaffiatoio dotato di innesto a pioggia fine ma c’è anche un altro metodo che assicura una durata maggiore di umidità al terreno, consiste nell’immergere la ciotola in un contenitore pieno d’acqua per qualche secondo.

Tuttavia quest’ultimo metodo è sconsigliato per piantine giovani e per bonsai coltivati in ciotole alte poiché l’eccessiva umidità potrebbe nel primo caso impedire il corretto sviluppo delle radici con conseguente marciume, nel secondo caso invece la profondità della ciotola tratterrebbe molta acqua che finirebbe per ristagnare.

Un altro aspetto importante da tenere presente è la quantità di acqua che una pianta può assorbire, questo dato dipende dalla differenza di concentrazione di sali tra le radici e il terreno. Se la concentrazione di sali nel terreno è alta la pianta farà fatica ad assorbire acqua. In questo caso sarà necessario ridurre la quantità di sali presenti nel terreno, considerando anche la qualità dell’acqua. I tipi di acqua ideali per l’annaffiatura del bonsai sono quella piovana e quella distillata o a basso contenuto di sali.

Il terreno

La scelta di un terreno adatto è un aspetto molto importante per la coltivazione di un bonsai. E di fondamentale importanza evitare ristagni idrici, per questo sceglieremo un terreno ben permeabile in modo che l’acqua possa con facilità arrivare ai fori di drenaggio della ciotola. La superficie del terreno deve essere ricoperta in parte di muschio o di piante tappezzanti al fine di evitare un eccessiva traspirazione di acqua, questo servirà anche a mantenere una temperatura adatta alle radici. Per quanto concerne il grado di pH del terreno bisogna fare riferimento alle singole specie, ma in ogni caso vanno evitate variazioni, eccessive o scarse concimazioni, così come scompensi idrici possono portare ad un cambiamento di pH.

I componenti

Come per le comuni piante, anche i bonsai necessitano di un equilibrio per quanto riguarda le sostanze che compongono il substrato.

  • Argilla, in grado di trattenere molta acqua e di rilasciarla gradualmente. Dopo le concimazioni il terreno risulta molto carico di sali minerali, l’argilla si lega a questi sali che sono in forma ionica e gli scambia con altri ioni che vengono rilasciati dalle radici. Un altro elemento si lega all’argilla: il fosforo. Effettuando concimazioni in terreni ricchi di argilla è necessario tenere a mente che bisogna aumentare le dosi di fosfato per aumentarne l’assorbimento.
    Di solito per i bonsai si usa un tipo particolare di argilla chiamata “Akadama” la quale è studiata appositamente per conservare la sua forma per un periodo di tempo maggiore rispetto alla classica argilla, che ricordiamo si compatta velocemente creando asfissia radicale.
  • Torba. La torba composta in prevalenza da materiale organico ha un elevato potere di trattenere l’acqua.
  • Sabbia, è usata per aumentare la permeabilità del substrato, è di dimensioni maggiori rispetto all’argilla ed è meno compatta.
  • Granulato lavico, è impiegato per la sua capacità di aumentare il quantitativo di aria e favorire lo scambio dei gas nel substrato.
  • Terra trapuntata, è un substrato vegetale povero di sostanza nutritiva, composto da torba e sabbia, ne eredità le qualità facendone un terreno ideale per la coltivazione dei bonsai.
  • Ghiaia, grazie alla dimensione delle sue particelle migliora di molto il drenaggio dell’acqua.

La concimazione

La concimazione è un altro aspetto fondamentale da non trascurare per la riuscita di un bonsai.
In genere vengono usati concimi organici, ma sono sempre più frequenti concimi chimici in formato liquido da somministrare a seconda dei casi durante tutto l’anno, oppure concimi a lento rilascio i quali rilasciano appunto gradualmente le sostanze nutritive. I bonsai da appartamento potranno ricevere concimazioni continue per tutto l’anno, i bonsai da esterno invece non dovranno essere concimati durante il loro periodo di riposo vegetativo.

Adv.

Related Posts

FicusFicus

Descrizione: Il genere Ficus comprende molte specie di piante da quelle di ridotte dimensioni adatte ad essere collocate negli appartamenti a quelle di generose dimensioni che necessitano una coltivazione esterna.