Cryptolaemus montrouzieri, Crittolemo

Descrizione

È un coleottero chiamato comunemente Crittolemo, le sue dimensioni da adulto si attestano sui 4-5mm, presenta un colore marrone con addome (protorace) e parte finale delle ali arancione (parte distale delle elitre). Possiede delle zampe di colore giallastro.

La femmina è simile al maschio, si distingue principalmente per il colore delle zampe anteriori (tibie e femori) di colore grigio o nero. Anche nella forma differisce dal maschio avendo l’ultimo urosterno apparente con un profilo distale concavo che nel maschio invece risulta convesso.

Le larve di Crittolemo sono di colore bianco, ricoperte di cera che va a formare raggi di forma irregolare.

Questa specie è stata importata nel 1908 da Filippo Silvestri, adattandosi in modo ottimale nelle regioni più calde della penisola.

Vittime

È un insetto polifago, si nutre però prevalentemente di cocciniglie (Pseudococcus calceolariae – Cotonello degli agrumi) e di Planococcus citri ma anche di aleurodidi e afidi.

Ciclo di vita

Per cinque giorni dall’accoppiamento la femmina depone le uova in genere 300-400. L’ovodeposizione è effettuata tra le colonie di cocciniglie. Lo stadio da uovo all’adulto sfarfallante dura all’incirca 28-30 giorni alla temperatura costante di 27°.

Le larve appena schiuse si nutrono di uova o di giovani esemplari di cocciniglie. In assenza di cibo è possibile che le giovani larve si nutrano di altre uova o tendano al cannibalismo. Le larve riescono in condizioni favorevoli a nutrirsi di ben 250 esemplari di cocciniglia.

Prima di divenire adulto il Crittolemo passa vari stadi di larva. Il primo stadio dura 3-4 giorni dopo il quale si passa al secondo stadio della durata di 2-3 giorni poi al terzo stadio che dura 3-4 giorni e l’ultimo stadio larvale della durata di 4-6 giorni. La fase di prepupa dura 2-3 giorni dopo il quale subentra la fase di pupa della durata di 5-7 giorni a seconda della temperatura.

In un anno si possono avere dalle 4 alle 6 generazioni.

Diffusione

È presente in maniera diffusa nelle zone calde d’Italia, in regioni come Liguria, Calabria, Sicilia e Campania.

Utilizzo

Il lancio va effettuato al mattino prima del sorgere del sole oppure alla sera dopo il tramonto. Per le piante da frutto vengono sparsi un numero variabile da 10 a 20 adulti per pianta. Il lancio viene effettuato alle prime infestazioni o successivamente quando le cocciniglie stanno per avvicinarsi ai frutti. In piante da giardino o da appartamento vengono lanciati 3-4 esemplari per pianta, il lancio va ripetuto altre due volte ogni due settimane. In colture all’aperto è possibile effettuare lanci di 4-5 esemplari per metro quadro.

Accorgimenti

Per la diffusione dell’insetto in serra è consigliabile tenere chiuse le aperture per qualche ora dopo il lancio. Le formiche possono ostacolare l’attività del C. montrouzieri, anche i fitofarmaci possono risultare dannosi.

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