Creare i sostegni per i Pomodori

La coltivazione del pomodoro ma anche quella di molte altre tipologie di ortaggi richiede l’utilizzo di guide per la crescita verticale del fusto.

In questo articolo ti illustrerò come creare i sostegni per i pomodori, vedrai come è facile realizzarli e usarli anche per altre colture e riutilizzarli di anno in anno.

Prima di iniziare voglio fare una piccola introduzione e spiegare perché l’utilizzo di sostegni verticali e talvolta anche orizzontali sono necessari per la crescita e la resa ottimale del pomodoro.
Innanzitutto è bene specificare che non tutte le cultivar di pomodoro hanno la necessità di un sostegno, infatti soltanto le cultivar propriamente dette a crescita indeterminata ne hanno bisogno. Questo termine infatti sta ad indicare che la pianta raggiunge un altezza elevata e uno sviluppo principalmente in verticale, a differenza delle altre varietà a crescita determinata che si sviluppano più in larghezza che in altezza formando piccoli cespugli.

Chiarito questo concetto, vediamo perché la coltivazione richiede l’utilizzo dei sostegni:

Prima di tutto si tratta di piante che crescono molto in altezza, i pomodori (Solanum lycopersicum) sono specie erbacee annuali, ciò significa che concludono il loro ciclo di vita in un anno solare o meglio generalmente in meno di 9 mesi a seconda dell’andamento climatico. Questo ciclo di vita annuale non consente la lignificazione del fusto, la pianta di pomodoro quindi possiede un fusto erbaceo non lignificato, è quindi poco robusto e sotto il peso dei frutti cede e si piega facilmente.

Data la poca resistenza del fusto e delle ramificazioni, eventuali condizioni meteorologiche avverse come forti venti e piogge intense potrebbero danneggiare facilmente la parte aerea della pianta che si troverebbe senza alcun appoggio.

I frutti a contatto con la terra possono essere soggetti a diverse problematiche, tra quelle più diffuse ci sono i marciumi, i danni provocati da diversi insetti che scavano gallerie all’interno della polpa e infine la terra che sporca ne sporca la superficie. Inoltre la loro maturazione non avviene in maniera ottimale poiché vengono facilmente oscurati dalla vegetazione che cresce ombreggiando i frutti.

La pianta di pomodoro quindi necessita di un sostegno artificiale poiché il fusto e le ramificazioni non sono in grado di aggrapparsi autonomamente e di auto-sorreggersi, diversamente da altre piante. Non solo, le cultivar di pomodoro indeterminate necessitano anche di legature che devono essere fatte dai primi giorni di sviluppo fino alla formazione dei frutti.

Le diverse tipologie di sostegni

La scelta dei sostegni per sorreggere le piante di pomodoro è molto varia. Si va dalle classiche canne vegetali ai sostegni di ferro o plastica. In genere i più diffusi sono:

  • Canne comuni, le classiche canne di colore giallo paglierino con un diametro medio di 2-3cm. Questi vegetali (Arundo donax) sono molto comuni sul nostro territorio e grazie al loro apparato radicale rizomatoso e strisciante riescono ad espandersi facilmente in gruppi molto densi. Sono diffuse lungo i corsi d’acqua e in terreni molto umidi. Da non confondere con i bambù e le cannuccie da palude, i primi sono molto più alti e larghi non propriamente adatti al fine, le seconde invece sono troppo esili e poco resistenti. Le canne possono essere riutilizzate per più anni fino a che non marciscono.
  • Pali in legno. Realizzati con diverse tipologie di legno tra cui quelle più diffuse di legno di frassino. Non sempre è facile rinvenirle specialmente se non si ha a disposizione un piccolo boschetto privato da cui ricavarle. Altre tipologie di pali in legno comprendono quelli realizzati a macchina, è possibile rinvenirli in qualsiasi falegnameria. Anche i pali in legno possono essere riutilizzati per più anni.
  • Sostegni in plastica. A tal fine si possono utilizzare anche i tubi impiegati per il cablaggio di cavi elettrici, i tipici tubi bianchi di diametro tra 1,5 e 2,5cm. Non sono molto rigidi ma sono più che sufficienti per sostenere piante di pomodoro alte al massimo 1,5m. Esistono anche sostegni in plastica venduti appositamente per questo scopo con altezze di 2-2,5 metri.
  • Sostegni a impalcatura formati da una struttura di legno esterna e diversi fili trasversali composti da spago o corde di varia natura.
  • Paletti di ferro, disposti in un impalcatura e con diversi fili orizzontali di sostegno.

L’utilizzo nell’orto e in vaso

Anche le piante di pomodoro indeterminate coltivate in vaso necessitano di una guida per la crescita. L’impianto dei sostegni può essere fatto al momento del trapianto delle piantine (pratica consigliata in quanto non si rischia di danneggiare le radici) al momento della semina o successivamente non appena le piante avranno raggiunto un altezza di 20-30cm.

Nei vasi l’impianto è consigliato al momento della semina o del trapianto per evitare che le radici, che hanno già uno spazio limitato di sviluppo, vengano danneggiate. A questo scopo è bene utilizzare dei vasi abbastanza profondi per la coltivazione, almeno 40-50cm. Si collocano tanti sostegni quante sono le piante di pomodoro lasciando una distanza tra il fusto e la pianta di circa 3 cm.

All’interno dell’orto invece è possibile realizzare delle vere e proprie impalcature. Se l’impianto viene fatto in filari è possibile determinare prima della messa a dimora delle piante la disposizione dei sostegni. In questo modo si avrà subito una panoramica del risultato finale. Anche in questo caso si dovrà utilizzare un palo di sostegno per ogni pianta. Tuttavia a seconda del metodo che si vuole utilizzare si può fare anche a meno di impiegare i sostegni verticali ed affidarsi direttamente al mantenimento delle piante con paletti orizzontali disposti a diverse altezze.

Le possibilità di impiego dei sostegni

Per chi sceglie di utilizzare paletti verticali per ogni singola pianta l’utilizzo più indicato ricade sulle canne. Economiche e facilmente reperibili vengono interrate a circa 40-50cm nel terreno e sono capaci di sostenere senza problemi piante di altezza superiore a 1,5m.

Con le canne è possibile realizzare anche delle piccole impalcature: le più comuni sono quelle disposte ad “A” legate in cima e sostenute da un paletto orizzontale per aumentare la stabilità. Questa soluzione è adatta per risparmiare il numero di sostegni necessari, evitando di collocare un elemento per ogni pianta. Per mantenere erette le piante è possibile utilizzare degli spaghi di plastica, quelli classici di colore bianco e intervalli di 30-40 cm effettuando delle legature con rafia o simili.

Un altra soluzione è quella di realizzare un vero e proprio reticolato permettendo lo sviluppo di ramificazioni laterali, in questo caso però bisogna valutare bene la realizzazione di questa soluzione in base alla collocazione dell’impianto. Zone troppo esposte a forti venti infatti possono esporre la coltura a un danneggiamento che in alcuni casi può compromettere seriamente il raccolto. Questa soluzione è adatta per orti esposti a ridosso di un muro o di un abitazione dove non c’è pericolo di forti venti.

Abbastanza diffuse sono le singole impalcature realizzate con 4 sostegni che circondano l’intera pianta, possono essere di forma quadrata, triangolare oppure rotonda. La vegetazione può crescere protetta e ricevere dei sotegni orizzontali realizzati con dello spago.

Ogni impalcatura avrà bisogno di diversi tiranti per sostenere al meglio la struttura, in questi casi è possibile utilizzare delle canne o dei pali trasversali ancorati al terreno.

La legatura

La legatura è una pratica comune per le varietà di pomodoro indeterminato. La sola sistemazione dei sostegni infatti non è sufficiente, serviranno delle legature periodiche alle piante per assicurare un buon sostegno.

Questa pratica viene effettuata dopo che le piante hanno raggiunto un altezza di almeno 30cm. Consiste nella legatura del fusto intorno al sostegno, evitando di stringere troppo per non lesionare i tessuti delle pianta. La legatura va ripetuta ogni 20-25 cm a seconda del portamento della pianta e in genere dura fino a che non si assiste alla prima formazione dei frutti. A seconda della varietà coltivata le legature vanno ripetute indicativamente ogni 15-20 giorni.

Per la legatura è consigliabile usare del filo di rafia, biodegradabile che è possibile utilizzare per una sola stagione, in compenso è molto economico. In alternativa si può usare del comune spago bianco in nylon o plastica oppure dello spago di juta, biodegradabile e più resistente nel tempo rispetto alla rafia.

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