- Il ruolo dei macroelementi nella coltivazione del Melo
- Azoto
- Fosforo
- Potassio
- Concimazione del melo in funzione della potatura
- Apporto di Azoto nella pianta di Melo
- Carenza di Azoto
- Eccesso di Azoto
- Apporto di fosforo nella pianta di Melo
- Carenza di fosforo
- Apporto di potassio nella pianta di Melo
- Carenza di potassio
- Eccesso di potassio
- Apporto di calcio nella pianta di Melo
- Carenza di calcio
- Apporto di Magnesio nella pianta di Melo
- Carenza di magnesio
- Conclusioni
Il melo è tra le piante più importanti a livello di reddito in Italia. Si stima che la produzione annua di mele si attesta sui 2 milioni di tonnellate all’anno.
In questa guida vedremo come concimare il melo, quali sono i nutrienti essenziali per la sua crescita e come apportarli a seconda della fase di sviluppo della pianta.
Concimare il melo è un’operazione importante sia dal punto di vista della produzione che dal punto di vista della salute dell’albero. Ogni qualvolta si raccolgono i frutti bisogna tenere in considerazione che la pianta consuma molta energia e nutrienti per produrli. Bisogna quindi restituire gradualmente queste sostanze per ottenere una produzione lineare nel tempo.
Il ruolo dei macroelementi nella coltivazione del Melo
Come per altri fruttiferi il melo necessita in particolar modo di tre sostanze principali, queste sono il Fosforo (P) l’azoto (N) e il potassio (K). Vediamo allora quali ruoli hanno questi elementi nella pianta di melo.
Azoto
L’azoto fa parte della costituzione del materiale proteico (proteine) e di numerosi altri composti, è il principale fattore di accrescimento nelle piante. Si trova più o meno equamente distribuito nei tessuti delle piante, radici, legno e foglie.
L’azoto viene utilizzato nelle foglie per produrre altre sostanze organiche complesse le quali sono indispensabili per la formazione e l’accrescimento dei nuovi tessuti e come sostanze di riserva per la pianta.
L’azoto diminuisce durante il periodo di sviluppo e decresce anche nel periodo della cascola delle foglie, in esse l’azoto è contenuto in una percentuale fino al 4% di sostanza secca.
Durante la fioritura l’azoto presente nel legno e nelle radici diminuisce, le quote di azoto si accrescono nuovamente dopo la fioritura della pianta.
Fosforo
Il fosforo fa parte di numerosi composti organici che sono responsabili della sintesi delle proteine. Questa sostanza favorisce la fioritura, l’allegagione e la lignificazione. Il fosforo è contenuto in buona quantità nelle gemme a fiore similmente a quanto accade per altre piante delle drupacee.
Il fosforo si presenta naturalmente nel terreno ma non è sempre disponibile in quanto può essere in forma insolubile e quindi non assimilabile dalle radici della pianta.
La presenza del fosforo nella pianta si rinviene in particolar modo nelle foglie e nei tessuti in accrescimento del melo.
Potassio
Un altro elemento importante per lo sviluppo delle piante è il potassio che interviene nella sintesi degli idrati di carbonio e delle proteine. Permette inoltre il trasporto di elementi di riserva dalle foglie agli organi legnosi.
Il potassio nella pianta di melo è contenuto all’incirca come le quantità di azoto, per le foglie quindi si ha un contenuto in sostanza secca pari al 4% circa.
Concimazione del melo in funzione della potatura
Secondo le più diffuse linee guida sulla potatura del melo bisogna apportare una buona quantità di sostanza organica o meglio ancora i diversi nutrienti che vengono sottratti con l’operazione della potatura.
Le quantità di seguito elencate vanno aumentate del 50% se si effettuano operazioni di potatura sulla pianta.
Apporto di Azoto nella pianta di Melo
La quantità di azoto nella pianta diventa critica in fase di post fioritura, post allegagione e post raccolta. I concimi azotati dovranno essere distribuiti a più riprese durante queste fasi fenologiche del fruttifero. Questa scelta è indicata anche per non andare incontro a perdite per liscivazione.
Le quantità di azoto da reimmettere nel terreno devono essere calcolate sulla base dei frutti prodotti dalla pianta, si farà quindi riferimento all’annata precedente e si apporteranno circa 0,5-0,6 g di azoto per Kg di frutti prodotto.
Carenza di Azoto
La carenza di azoto nella pianta di melo porta dapprima ad una decolorazione fogliare con filloptosi accentuata ovvero con caduta prematura delle foglie. Inoltre i germogli si presentano corti e poco sviluppati anche le lamburde sono sottosviluppate con un aspetto sottile, ne consegue una ridotta fertilità della pianta.
Eccesso di Azoto
È possibile anche andare incontro ad un eccesso di azoto, in questi casi la pianta ha un ritardo nella maturazione, si ha una cascola dei frutticini molto marcata e effetti sulla qualità di frutti come maggiore durezza e colorazione insolita.
L’eccesso di azoto nella pianta di melo può concorrere alla comparsa di vitrescenza.
Apporto di fosforo nella pianta di Melo
Il periodo critico si ha alla ripresa vegetativa della pianta.
La somministrazione di fosforo viene effettuata calcolando che per ogni kg di frutti prodotto deve essere apportato 0,07-0,13 g di prodotto.
Il fosforo presente naturalmente nel terreno può essere poco mobile e quindi la pianta potrebbe fare difficoltà ad assorbirlo questo può avere ripercussioni sull’equilibrio vegetativo e riproduttivo della chioma.
Carenza di fosforo
Nei terreni mediamente dotati di sostanza organica non è necessaria un aggiunta di fosforo.
Apporto di potassio nella pianta di Melo
La fase critica in cui il melo necessita di potassio è da 4 a 6 settimane dopo la fioritura e fino al momento della raccolta.
L’applicazione del potassio alla pianta viene effettuata tenendo presente la tecnica di frazionamento. Le somministrazioni vanno effettuate in più riprese con piccole quantità e aumentandole in prossimità della raccolta dei frutti.
Per ogni pianta la quantità di potassio asportata è di circa 1,14g per kg di frutti prodotti, la quantità da reimmettere sarà leggermente superiore e doppia nel caso siano previsti interventi di potatura.
Carenza di potassio
La carenza di potassio nella pianta di melo si manifesta immediatamente a carico dei frutti con una minore dimensione degli stessi e una qualità piuttosto bassa.
Eccesso di potassio
Un eccesso di questo elemento contrasta l’assorbimento di calcio e magnesio con conseguente comparsa della fisiopatia denominata butteratura amara del melo.
Apporto di calcio nella pianta di Melo
Il momento in cui viene richiesta la maggiore quantità di calcio da parte della pianta è nella seconda fase di sviluppo dei frutti.
Il calcio viene assorbito sia dai germogli in crescita che dai frutti, per questo motivo è importante mantenere l’equilibrio vegeto-riproduttivo limitando la competizione dei germogli.
Il calcio è di difficile assimilazione in quanto è poco trasportato dalla linfa grezza e poco assorbito dal frutto che si sta ingrossando.
Le quantità di calcio da reimmettere per la pianta sono indicativamente 0,07g per Kg di frutti prodotto. L’applicazione può essere effettuata per via fogliare con prodotti a base di cloruro di calcio, le applicazione vanno fatte a più riprese prima dello sviluppo totale del frutto.
Carenza di calcio
Una carenza di calcio può provocare, come già accennato prima, la patologia denominata butteratura amara del melo i frutti si presentano con una scorza con tacche depresse e in corrispondenza la polpa presenta zone più o meno ampie di aspetto suberoso.
Apporto di Magnesio nella pianta di Melo
La pianta di melo necessita di concimazioni a base di magnesio in particolar modo a fine primavera.
Per ogni pianta vengono somministrati 0,05-0,07 g per ogni Kg di frutti prodotto.
Carenza di magnesio
Una carenza di magnesio nella pianta può portare a clorosi fogliare e filloptosi anticipata molto marcata. I frutti possono inoltre maturare con notevole anticipo e presentare una cascola inusuale.
Conclusioni
Le asportazioni di nutrienti da parte del melo sono rilevanti e per questo motivo bisogna immetterle con una certa frequenza durante il periodo di sviluppo della pianta. I frazionamenti sono essenziali per effettuare potature più flessibili e permettere uno sviluppo equilibrato della pianta. Se le piante sono poco sviluppate oppure la potatura è stata troppo intensa si possono aumentare le dosi di concimazione nel secondo intervento quando lo sviluppo dei germogli è ben evidente.