Come realizzare un Compost di qualità

In altre guide abbiamo già trattato l’argomento compost, abbiamo illustrato come realizzare una compostiera e come integrarla nel proprio giardino, come creare del compost alternativo sfruttando i lombrichi che grazie alle loro peculiarità riescono a produrre un concime equilibrato e molto ricercato in agricoltura biologica.

In questa guida vogliamo illustrare come creare a casa propria del compost di qualità analizzando le metodiche più diffuse, di facile attuazione e come realizzare un concime equilibrato che sarà possibile utilizzare per piante orticole e piante ornamentali del proprio giardino.

Caratteristiche generali per un buon compost

Sembra strano, ma non basta riempire di materiale la compostiera e lasciare che il tutto si decomponga, è necessario tenere d’occhio molti aspetti che possono fare la differenza tra un buon compost e un semplice macerato di sostanza organica caratterizzato da scarso valore nutritivo per le piante.

L’umidità

La compostiera è l’ambiente in cui verranno ospitati gli scarti e in generale il materiale che serviranno da base per il compost finale. Tenere il materiale al suo interno alla giusta umidità è un aspetto chiave per la riuscita del compost. Il contadino che ammucchia nel suo angolo di orto gli scarti, le foglie, rami secchi, erba falciata, lascia questo compito alla natura: il mucchio di compost verrà mantenuto costantemente umido dalle piogge, la pacciamatura superficiale servirà da strato semi-permeabile o più semplicemente da coperchio come in una vera e propria compostiera.

Spesso si vedono compostiere artigianali create senza il minimo accorgimento nei riguardi dell’umidità, sono realizzate in legno con spazi fin troppo ampi tra le assi di legno, il calore in estate fa evaporare tutta l’umidità rendendo difficile la vita dei microrganismi, in inverno la situazione migliora un po’ ma resta sempre il problema del gelo che blocca l’attività di decomposizione.

Una compostiera deve avere un umidità al massimo del 60% e non meno del 25-30% per permettere un attività ottimale da parte dei microrganismi. Senza contare le compostiere per il compost di lombrico che necessitano di accurati controlli e di un equilibrio ancora più stabile per non compromettere la vita della popolazione di lombrichi. Se necessaria è possibile aggiungere dell’acqua per ristabilire i valori medi, altrimenti è possibile regolarsi con l’inserimento di materiali prevalentemente acquosi come scarti di frutta e vegetali.

Areazione

Altro aspetto chiave è l’areazione, c’è bisogno di ossigeno affinché la microfauna possa svolgere la propria attività, e per questo motivo è necessario assicurare il giusto quantitativo di aria. In una compostiera classica non c’è bisogno di preoccuparsi di questo aspetto è importante non sigillarla mai e lasciare sempre che il coperchio rimanga leggermente aperto in modo che possa circolare un po’ di aria all’interno. Le compostiere attualmente in commercio e quelle non troppo economiche posseggono degli appositi fori che permettono all’aria di entrare.

Per favorire il processo di areazione sarebbe opportuno il rivoltamento periodico del cumulo di compost.

Il pH

Sappiamo che molte piante preferiscono un terreno acido, altre basico, per questo motivo è necessario conoscere se il compost che verrà aggiunto alla coltura è adatto oppure no ma ancora più importante è conoscere il suo valore di pH. Sconvolgere il pH aggiungendo del concime organico troppo acido potrebbe portare seri danni alle piante, la stessa cosa se si aggiunge un compost basico a piante che non lo tollerano, variare l’equilibrio del pH può essere pericoloso, a volte invece è necessario per ristabilire i livelli tollerati dalla specie in coltivazione.

Per lo sviluppo dei microrganismi il pH ottimale deve essere compreso tra 6,5 e 7,5, è possibile verificare questi valori con delle cartine tornasole, ne abbiamo già descritto l’utilizzo nella guida pH e terreno. Attenzione però quando si effettuano queste misurazioni, a seconda delle profondità del campione prelevato i valori potrebbero cambiare e anche di molto. Si consiglia comunque di verificare sempre il pH del compost maturo, quindi prelevare sempre i campioni dal fondo della compostiera soltanto dopo circa 3-4 mesi. Tuttavia data la natura dei più comuni microorganismi si riesce nella maggioranza dei casi a ottenere un pH del compost con valori prossimi alla neutralità quindi valori vicino a 7.

Il rapporto C/N (rapporto carbonio azoto)

Un paragrafo a se va dedicato a questo importante aspetto. Questo rapporto può influire molto sulla qualità finale del compost. Per avere un compost equilibrato è bene che questo rapporto sia compreso tra valori di 15 e 30, vedremo più avanti nella tabella quali sono i materiali più usati e il loro rapporto C/N.

Ora però c’è da chiedersi cosa succede che i valori sono più alti i più bassi di quell’intervallo precedentemente illustrato? Ecco, se il valore è più alto quindi più carbonio rispetto all’azoto si può ottenere un “compost ammendante” ovvero originato in prevalenza da materiale vegetale come legna, ramaglie ed erba, questo composto è molto utile a migliorare le caratteristiche fisiche del terreno, sarà inferiore però a livello energetico rispetto a un compost con rapporto C/N inferiore al range indicato.
Ne consegue che un concime con un valore di C/N basso quindi a favore di una quantità maggiore di azoto (N) porta ad un potere nutritivo maggiore ma in compenso non è utile al fine ammendante cioè per migliorare la struttura del terreno.

Di seguito una tabella con i valori medi di rapporto C/N dei materiali più diffusi per la realizzazione di compost:

Materiale Rapporto
Humus 12-25
Compost maturo 12-25
Paglia 55-140
Scarti di cucina 25
Frutta (bucce di mele, pere ecc…) 15
Prato falciato 12
Foglie 50
Segatura 500
Torba 30

Quali materie prime scegliere

Tutti ben sappiamo che per fare del compost a casa propria è possibile utilizzare gli scarti di cucina come bucce di frutti, uova, fondi di caffè, gusci di noci (in maniera limitata), erba secca e altro ancora.

Abbiamo già visto cosa significa il rapporto C/N e come influenzarlo, per cui in linea di massima si può dire che più materiale di origine legnosa inseriamo nella compostiera più andremo ad alzare i valori in favore della quantità di carbonio. La decomposizione inoltre sarà molto più lenta e difficoltosa rispetto all’utilizzo di solo materiale come scarti di frutta e letame animale che tra il materiale utilizzabile per il compost sono quelle che velocizzano di più la decomposizione.

Concludendo si può dire che le materie da utilizzare devono essere inserite sempre con un certo equilibrio, evitando gli eccessi di materiale secco o umido, soltanto in questo modo si potrà avere un compost buono e che potrà essere utilizzato per molti tipi di coltura.

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