Come innaffiare i Gerani

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I gerani (Pelargonium spp.) sono piante erbacee annuali, biennali o perenni. Esistono molte varietà e ibridi coltivate, si differenziano per la colorazione la forma e la dimensione dei fiori.
Vengono usati per scopi ornamentali, possono essere coltivati in vaso o in giardino nei luoghi dove le temperature invernali sono particolarmente miti.

Le innaffiature dei gerani sono un aspetto cruciale per la riuscita di questa coltura.
Sono piante coltivate prevalentemente per la loro fioritura, per questo motivo è bene assicurare le più minuziose cure colturali per ottenere dei fiori belli e rigogliosi. A seconda del terreno che si ha a disposizione e su cui si coltivano le piante di gerani è necessario calibrare al meglio gli interventi di annaffiatura. Tuttavia il terreno non è l’unico aspetto che può influire sulla quantità e frequenza delle irrigazioni, c’è un altro aspetto importante che è l’esposizione al sole.
Se non ne sei al corrente, le piante di geranio vanno tenute in esposizioni semi ombreggiate soprattutto nei periodi di forte caldo estivo e a maggior ragione per le piante coltivate in vaso che non possono giovare della profondità e umidità naturale di un terreno di pieno campo.
L’esposizione comunque è variabile da specie a specie, si può dire a grandi linee che tutte le varietà traggono giovamento da 2-3 ore di luce solare diretta ogni giorno.

Considerando che il terreno di coltivazione è quello ottimale che quindi è formato da una miscela quanto più vicina al bisogno di di questo genere di piante, le innaffiature vanno fatte ogni qualvolta si presenti la superficie secca. Vanno usati a seconda della dimensione del vaso dai 250 ai 500 millilitri di acqua nel periodo primaverile ed estivo. La somministrazione di acqua in estate comunque dovrà essere controllata e ripetuta anche due volte al giorno nelle zone in cui le temperature salgono molto. In inverno e nel periodo autunnale le piante necessitano di una minore quantità di acqua, si arriva fino ad una o due annaffiature settimanali, è comunque importante non esagerare poiché le piante in questo periodo sono a riposo e non necessitano di grandi quantità di acqua.

Quando effettuarle

Una domanda comune è: quando innaffiare i gerani? I migliori risultati si ottengono alla sera tardi quando il sole è tramontano e le piante si preparano per la notte. In questo momento sono ancora “calde” e in particolare le radici e il terreno conservano ancora una certa quantità di calore dato dal sole, in che misura questo avviene dipende anche dalla tipologia di vaso che si va ad utilizzare; contenitori in pietra infatti possono conservare meglio il fresco, ma una volta riscaldati rilasciano il calore più lentamente. In ogni caso le innaffiature si possono fare con acqua a temperatura ambiente, non si deve mai utilizzare acqua fredda che porterebbe un forte stress alle piante e in alcuni casi anche a gravi problemi.

Abbiamo detto che nei periodi di forte caldo possono essere necessarie anche due innaffiature al giorno, questo comporta che almeno una delle due deve essere fatta al mattino. Le irrigazioni fatte al mattino presto prima che il sole si alzi troppo e scotti le piantine, sono necessarie per fornire la quantità di acqua di cui le piante necessitano durante il giorno. In giorni molto caldi le piante possono utilizzare grandi quantità di acqua, per questo motivo se ne effettuano due al giorno.

Si utilizza acqua a temperatura ambiente, ne calda ne fredda, per l’irrigazione è opportuno usare un innaffiatoio o se si è soliti usare l’acqua del rubinetto e irrigare con un tubo di gomma ci si dovrà procurare un innesto a pioggia. Molto importante è somministrare l’acqua soltanto sul terreno senza bagnare le foglie, i fiori e le ramificazioni. Se l’acqua dovesse finire sulle foglie, il forte irraggiamento solare potrebbe creare un effetto lente che brucerebbe la pianta.

Se si è soliti usare del concime per piante verdi e da fiore, è bene sempre somministrarlo in concomitanza con le innaffiature poiché somministrarlo a parte (sempre diluito) si rischierebbe di dare troppa acqua e creare ristagni e un umidità del terreno poco favorevole.

Infine vale sempre la regola dell’osservatore: se le piante appaiono turgide e sane le quantità di acqua somministrate sono ottimali, al contrario se appaiono prostrate è molto probabile che l’acqua non è sufficiente e per questo bisognerà aumentare gradualmente le quantità fino ad arrivare al livello ottimale.

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