Sarchiare il terreno è una tecnica colturale molto diffusa che viene praticata da moltissimo tempo, nelle piccole coltivazione si effettua ancora manualmente nelle grandi colture invece si utilizzano mezzi meccanici per automatizzare l’operazione risparmiando così tempo e fatica.
In questa guida voglio darti delle indicazioni su come fare la sarchiatura del terreno, dandoti anche delle informazioni base per capire a cosa serve la sarchiatura e quali sono i vantaggi nel metterla in pratica.
Sarchiatura è un termine che deriva dall’utensile che si utilizza solitamente per effettuare questa lavorazione, ovvero il sarchio anche detto sarchiatore o sarchiatoio. Si tratta di un utensile dotato di una lama con cui è possibile tagliare il terreno, in realtà ne esistono diverse versioni, quelli più usati sono dotati di tre denti ricurvi con estremità appuntite, altri invece posseggono 2-3 denti ricurvi con all’estremità delle piccole vanghette. Puoi dare un occhiata ai diversi diversi tipi di sarchiatori disponibili sul mercato.
Perché si fa’ la sarchiatura?
Questa è la prima domanda che si pone chi è alle prime armi con il mondo dell’agricoltura e del giardinaggio in generale. L’intervento di sarchiatura si effettua principalmente per eliminare le erbe infestanti cresciute sul terreno, per areare la superficie e permettere una migliore assimilazione dell’acqua da parte delle radici. Rompendo la superficie del terreno infatti l’acqua potrà penetrare meglio, anche eventuali concimazioni possono rilasciare in modo più veloce i nutrienti necessari alle piante.
La sarchiatura: tecnica indispensabile o meno
Molte volte mi è stata posta questa domanda, la risposta è: dipende. In linea generale se si è provveduto a lavorare il terreno quindi sono state fatte le operazioni di affinamento e appianamento prima della semina, lo strato superficiale si troverà già in uno stato ottimale per favorire la crescita delle piante. Questo “stato ottimale” durerà per diverse settimane o mesi a seconda del clima e degli agenti atmosferici. Dopo la semina le piante potranno contare di diverse settimane di autonomia almeno dal punto di vista del diserbo. Per dire se sia necessaria o no in realtà però dobbiamo considerare prima il tipo di coltura che abbiamo difronte. Non tutte le colture necessitano di questo intervento e spesso anche se realizzato non porta a grandi vantaggi specialmente se si tratta di coltivazioni autunno-vernine.
Quando effettuare la sarchiatura
L’epoca migliore per effettuare la sarchiatura dipende dal tipo di coltura e dal ritmo di crescita delle infestanti. Le piante, sia esse ornamentali che orticole hanno differenti tempi di accrescimento, indicativamente si può dire che il momento migliore per il primo intervento di sarchiatura è quello in cui iniziano a svilupparsi le infestanti e le piantine coltivate hanno raggiungo già un altezza di 10cm circa.
La sarchiatura non va effettuata quando le piante sono ben sviluppate e l’intervento potrebbe compromettere l’apparato radicale o la vegetazione.
Come effettuare la sarchiatura
Abbiamo accennato al fatto che la sarchiatura veniva fatta in passato con il sarchio e quindi manualmente. In verità tutt’oggi si usa ancora e per piccole colture è molto più comodo e pratico impiegare un utensile manuale. La sarchiatura si può fare quindi manualmente o meccanicamente. Per l’utilizzo manuale è consigliabile il sarchio ma non è essenziale, infatti può essere utilizzato anche un bidente o una zappa oppure una zappa con bidente annesso, in terreni particolarmente soffici è possibile usare anche una forca ricurva o un rastrello.
Per la lavorazione meccanica si possono usare diversi strumenti. I vivai e le aziende che posseggono serre e colture di grandi dimensioni sono provvisti di vari mezzi appositamente studiati e realizzati per le sarchiature, in molti casi però risultano abbastanza costosi e poco versatili. L’utilizzo più comune di mezzo meccanico per le sarchiature è la motozappa o il motocoltivatore. Molto pratica, ne esistono diversi modelli per tutte le tasche e le necessità. Spesso si trovano anche modelli elettrici, anche se la loro diffusione è limitata, troppo leggere, poco potenti e scomode, bisogna portare un filo in filo in giro per l’orto e questo non è proprio il massimo.
I modelli da considerare sono quelli a benzina o diesel,a seconda della destinazione esistono modelli di piccole dimensioni con un asse corto che permette l’utilizzo in filari di circa 50cm o anche meno.
Realizzando la sarchiatura manualmente si procede a seconda della durezza del terreno impiegando come già accennato il sarchio o una zappa o nei terreni più sciolti una forca ricurva o un rastrello.
Si effettua una leggera zappatura in sequenza e in modo uniforme avendo cura di eliminare le infestanti e possibilmente di allontanarle dal terreno anche se in realtà quando sono ancora verdi possono essere lasciate decomporre sul terreno, fanno eccezione le infestanti stolonifere (dotate di stolone) e quelle che si riproducono per porzioni di radici. Al riguardo fare riferimento alle schede nella sezione infestanti.
Altri consigli per la sarchiatura comprendono il riguardo a non colpire le piante e a scendere troppo in profondità danneggiando l’apparato radicale.
L’utilizzo di una motozappa o un motocoltivatore richiede un solo passaggio, si regolano le frese a seconda dello spazio tra i filari e si procede alla zappatura poco profonda. È sempre consigliato l’uso dei dischi esterni per evitare di danneggiare le piante e limitare che la terra finisca sulla vegetazione, in quest’ultimo caso dare una controllata eliminando eventuali zolle che possono ostacolare la normale crescita specialmente se si tratta di giovani piante.