Come abbassare il Ph del terreno?

Molte specie di piante necessitano per la loro crescita di un terreno dotato di un grado di acidità basso. È necessario quindi nei terreni che non corrispondono a questi valori portare il grado di acidità a valori più inferiori.

Vediamo allora come abbassare il pH del terreno, prima di farlo però cerchiamo di capire cosa comporta un terreno con pH basso.

Un substrato di coltivazione con un pH basso, quindi particolarmente acido, permette lo sviluppo delle cosiddette piante acidofile, terreni di questo tipo però influenzano anche vari microorganismo e insetti utili facenti parte della microfauna. Le colonie batteriche diminuiscono in numero e rallentano la loro attività, l’azoto inoltre, importante elemento per lo sviluppo delle piante, si fissa molto più difficilmente.

I processi di nitrosazione e di nitrificazione quindi rallentano di molto. Un altro importante avvenimento è la diminuzione della mineralizzazione dei residui vegetali. Eccessi di acidità del terreno con valori di pH minori a 5 determinano il blocco della crescita delle radici, esse tra l’altro non riescono più ad assorbire gli elementi.

Questi ed altri scenari che si presentano nell’abbassamento di pH del terreno possono determinare problemi per alcune colture, per altre invece non sorgono problematiche, anzi per il loro sviluppo sono necessari livelli bassi.

Per abbassare il pH del terreno ci sono diversi modi. Se si coltiva in vaso è più facile provvedere alla correzione, l’abbassamento del pH quindi potrà essere fatto in concomitanza con un rinvaso, sostituendo gran parte del terriccio e somministrando delle sostanze in modo misurato per avere i giusti livelli di acidità. È possibile facilmente procurarsi gli elementi che servono, tra quelli più diffusi ci sono la torba acida e la terra di brughiera.

Tuttavia la sola integrazione di questi elementi a volte non può bastare, soprattutto per appezzamenti di terreno all’aperto non è la soluzione definitiva. Terreni particolarmente salini possono essere corretti con l’utilizzo di gesso o di sali di calcio poco solubili come la polvere di calcare. Questi formulati in polvere devono essere somministrati con cautela e soltanto prima di aver verificato tramite l’analisi di più campioni raccolti dal terreno il reale livello di pH.

Per terreni molto ricchi di sodio bicarbonato è possibile utilizzare dello zolfo in forma semplice o dei solfati di ferro. Per suoli con pH neutro invece è possibile utilizzare del carbonato di calcio.

Tutte queste soluzioni hanno tempi di azione più o meno differenti anche a seconda del tipo di suolo su cui vengono impiegati. Per un approfondimento dell’argomento puoi consultare la guida sul pH del terreno di coltivazione.

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