Cardo

Descrizione

E’ una pianta perenne della stessa famiglia del carciofo, viene coltivata per la sua infiorescenza a capolino caratterizzata da aculei terminali. Esistono molte varietà tra le quali:

  • Bolognese
  • Bianco avorio di Romagna
  • Puvis a foglia intera
  • Bianco pieno inerme

Periodo di impianto, mesi dell’anno

La semina viene effettuata a maggio poiché prima a causa delle basse temperatura la pianta monterebbe a seme anticipatamente

Tipo di Terreno

Preferisce un terreno ricco di sostanza organica, profondo e ben lavorato, si adatta comunque a terreni non troppo ricchi di nutrienti.

Acqua

Innaffiare abbondantemente soprattutto alla fine di luglio inizio d’agosto.

Tecnica di Impianto

Effettuare dei solchi ad una distanza di 1,20 m l’uno dall’altro. Fare delle buche di 4-5 cm in cui verrà deposto uno strato di 2 cm di sabbia, le buche dovranno avere 80 cm di distanza le une dalle altre, interrare 4-5 semi che verranno ricoperti da uno strato di terra di circa 2cm. Ogni 20-25 giorni effettuare 2-3 semine.

Temperatura ed esposizione

È una pianta tipica del clima temperato mediterraneo. Si tratta di un ortaggio abbastanza rustico che non richiede particolari accorgimenti per quanto riguarda la temperatura può essere tranquillamente coltivato in pianura e in montagna senza troppi riguardi.

L’esposizione necessaria per ottenere un buon raccolta è quella in pieno sole.

Raccolta per il consumo

La raccolta avviene da settembre per tutto il periodo invernale fino al mese di febbraio. Nelle regioni settentrionali e nei territori montani è bene effettuare la raccolta prima dell’inizio dei forti geli.

Imbianchimento

Il cardo come altri ortaggi può subire il processo di imbianchimento. Questo trattamento serve a mantenere la parte edule più tenera e più appetibile. Il procedimento è simile ad altre colture, inizia nel mese di febbraio e dura qualche settimana.

Una volta raccolto il cardo può continuare a restare coperto per proseguire il suo accrescimento. Per avere un processo più rapido si può anche aumentare leggermente la temperatura di qualche grado rispetto alle massima raggiunte in pieno campo. Ad esempio se in piena terra si raggiungono i 10 gradi è possibile riporre le piante raccolte in un locale con 15-17 gradi in modo da accelerare il processo di imbianchimento.

Conservazione

La conservazione del cardo una volta raccolto è semplice. Al fine di mantenere le sue proprietà nutrizionali e la sua consistenza è bene predisporre delle casse con della sabbia in cui verranno conservate le piante.

Si utilizzano circa 10-15cm di sabbia quel tanto che basta per tenere coperte le radici. Lo strato superficiale dovrà essere tenuto umido. Per la conservazione è bene scegliere un posto a temperatura costante, fresco ma che non abbia una temperatura al disotto dello zero.

Malattie, parassiti e avversità

Gli insetti che possono procurare danno al cardo sono: Agromyza andalusiaca , Brachycaudus cardui, Cassida deflorata, Depressaria erinacella, Vanessa cardui, Hydroecia xanthenes.

Alcuni virus possono portare a: Maculatura anulare. Il batterio Erwinia carotovora provoca del marciume.

Funghi possono portare a malattie quali: Oidio e peronospora. Inoltre la lumaca Agriolimax agrestis può nutrirsi del fogliame.

Accorgimenti colturali

Le piante hanno bisogno di un accorgimento particolare riguardo l’acqua nel periodo di fine luglio inizi d’agosto quando avranno maggior vigore nella crescita.
Dal mese di settembre è possibile iniziare l’imbianchimento, legare quindi le foglie con uno spago o anche un elastico, l’importante è che non sia troppo stretto, rincalzare fino a cm 20-30 lasciando soltanto il ciuffo scoperto, all’incirca dopo 20 giorni è pronto per il raccolto. A Novembre il cardo rimasto va sradicato e portato in un luogo più caldo, può così prolungarsi il periodo di imbianchimento. Per ulteriori informazioni sulla rincalzatura consultare la guida presente sul sito.

Concimazioni

E’ bene effettuare una sostanziosa concimazione con letame, integrare inoltre con un buon prodotto minerale.

Avvicendamenti e consociazioni

Si associa bene a tutti i tipi di lattughe, cavoli, piselli, porro e fagioli.

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