Descrizione
L’Adiantum capillus-veneris chiamata comunemente con il nome di Capelvenere è una felce appartenente alla famiglia delle Adiantacee. Ha origini Brasiliane dove è molto diffusa, cresce prevalentemente nelle foreste dove trova un ambiente umido e favorevole al suo sviluppo dalla pianura fino a quote montane di 1400 metri. Si è adatta bene a tutte le zone del mondo temperate e tropicali ed è presente anche in Europa, America Centrale, America del nord e Africa.
Nel nostro paese la pianta è diffusa in tutte le regioni e può essere rinvenuta dalla pianura fino a zone collinari sui 1000 metri.
La pianta è perenne, ha ridotte dimensioni, in genere mantiene un altezza compresa tra i 30 e i 50 cm e una larghezza di quasi il doppio circa 60-100 cm.
Ha fronde persistenti che a temperature basse sono decidue, di forma triangolare e con una lunghezza che raggiunge massimo i 70 cm, possono essere bipennate o tripennate. Hanno un colore verde pallido e a prima vista non ricordano le classiche foglie di una felce, le foglioline (pinne) posseggono una forma a ventaglio con margini frastagliati in modo irregolare (foglie flabellate). Le fronde giovani hanno un portamento tipicamente eretto che con il passare dell’età cambia, le foglie più vecchie invece hanno un portamento prostrato.
La pianta è dotata inoltre di rizomi di colore nero di lunghezza ridotta che tendono a strisciare sul terreno.
Esistono anche alcune varietà, tra quelle più importanti e di interesse ornamentale ci sono:
- Adiantum capillus-veneris var. fragrantissimum, possiede un aspetto molto simile alla specie da cui deriva ma in aggiunta le fronde emanano un dolce profumo.
- Adiantum capillus-veneris var. modestum, ha un estensione sia in altezza che in larghezza più ridotta rispetto alla specie principale.
- Adiantum capillus-veneris var. protrusum, le fronde di questa varietà hanno la caratteristica di essere ricurve e prostrate.
La coltivazione della capelvenere può avvenire anche in vaso date le sue ridotte dimensioni, non necessitando di condizioni particolari di crescita può essere coltivata all’interno dove il calore di un appartamento in aggiunta all’ombra e alla bassa luminosità le permettono di vivere in un ambiente ottimale.
Tipo di Terreno
Il terreno adatto per la pianta di Capelvenere è un buon substrato ricco di sostanza organica sciolto e mantenuto costantemente umido. Un terriccio ideale dovrebbe essere composto da un terricciato comune per piante da appartamento misto a humus, terricciato di foglie e una piccola quantità di torba.
Il terreno non deve asciugarsi subito, dovrà comunque conservare una buona umidità affinché la pianta possa vegetare al meglio. Il pH ideale per questa pianta può essere neutro oppure leggermente subalcalino.
Esposizione
È una pianta che necessita di un ambiente quanto più simile al sua habitat naturale. L’esposizione più adatta della capelvenere è in mezza ombra o in posizione ombreggiata ma con una buona luminosità. Si tratta di una pianta che cresce bene in appartamento poiché il freddo invernale e temperature sotto i 5 gradi potrebbero rallentarne lo sviluppo, provocandogli dei danni. La pianta inoltre a temperature prossime ai -2 gradi inizia a perdere il fogliame. Nel complesso l’ambiente di un comune appartamento è molto adatto alla sua crescita, è bene non esporla direttamente al sole ma fargli ricevere della luce indiretta, quella filtrata da una tenda va benissimo.
La capelvenere necessita di una buona umidità dell’aria, particolarmente elevata. Tenerla quindi lontano da fonti di calore come stufe o termosifoni. Una temperatura ideale deve essere di circa 20-24 gradi, non dovrebbe scendere sotto i 15 gradi durante il periodo vegetativo e primaverile.
Benché la capelvenere necessiti di un ambiente areato è bene evitare sempre correnti d’aria fredde soprattutto nel periodo di ripresa vegetativa.
Moltiplicazione
La riproduzione della capelvenere può essere effettuata nel periodo primaverile tramite divisione.
I cespi basali crescono da un rizoma strisciante e possono essere utilizzati per dare vita a nuove piante. Nel periodo primaverile si possono separare le porzioni dalla pianta madre, si possono direttamente inserire in nuovi vasi con un terriccio formato secondo i dettagli indicati nel relativo paragrafo.
C’è un altro modo per riprodurre la capelvenere ma non è molto usato, e possibile moltiplicarla tramite spore. Per avere una sicura riuscita è possibile impiegare un semenzaio riscaldato o per meglio dire un germinatore capace di mantenere una temperatura costante.
Per riprodurre la capelvenere tramite spore è necessario prima raccoglierle, le spore sono molto piccole ed è necessario prelevarle con attenzione, per farlo basta seguire questi semplici passi:
- Procurarsi un comune foglio di carta bianco e un qualsiasi pennellino, è possibile farlo anche senza ma è più efficace in questo modo.
- Le spore si trovano al disotto delle foglie e sono prodotte da appositi organi, è possibile individuarle grazie al loro colore scuro che nel momento della maturazione è di colore marrone.
- Con l’utilizzo del pennellino far cadere le spore sul foglio di carta, fare attenzione perché data la loro grandezza si diffondono con facilità.
- Procurarsi un contenitore in cui inserire un comune terriccio per la semina e collocare le spore su di esso.
- Mantenere il contenitore nel germinatore ad una temperatura costante di 22 gradi e tenere la superficie costantemente umida tramite un nebulizzatore.
- Comparirà dopo circa 40-60 giorni una massa verde simile a del muschio, questo sarà il momento di suddividere le porzioni e trapiantarli su un terriccio uguale a quello usato per la semina.
- Compariranno dopo un certo periodo delle plantule che potranno essere nuovamente trapiantate in singoli vasetti.
Questa operazione è molto delicata e non sempre è possibile che riesca soprattutto se non si utilizza un metodo di controllo della temperatura. La germinazione avviene in un tempo molto variabile e non è detto che riesca sempre, la possibile causa spesso è dovuta dal fatto che le spore potrebbero non essere completamente mature.
Accorgimenti colturali
Questo tipo di pianta necessita di un umidità relativa elevata, non sempre però è possibile in un ambiente domestico come un comune appartamento assicurare tali esigenze. Per fare vegetare al meglio e permettere lo sviluppo di una buona pianta di Capelvenere è opportuno effettuare occasionali aspersioni fogliari con un buon nebulizzatore.
A questo scopo è meglio evitare l’uso di spruzzini e preferire un nebulizzatore capace di realizzare una rosa di goccioline molto ampia e fine, ne esistono diversi in commercio anche non strettamente legati al mondo del giardinaggio e della coltivazione. Nel periodo estivo la frequenza di aspersioni può essere aumentata in modo da fornire maggiore umidità a fronte della temperature mediamente più elevata. Nel periodo invernale invece è opportuno limitarsi soltanto ad innaffiature regolari. Per effettuare queste operazioni è sempre consigliabile usare dell’acqua piovana per evitare che la pianta assorba troppi sali.
Oltre questi accorgimenti per mantenere una buona umidità è consigliabile procurarsi un sottovaso più o meno profondo da riempire con materiale come argilla espansa o similari, all’interno verrà versata dell’acqua che evaporando potrà fornire alla pianta una buona umidità.
Le innaffiature della capelvenere dovranno essere costanti per tutto l’anno. Nel periodo invernale è meglio somministrarle ad intervalli più ampi lasciando comunque il terreno umido se non in superficie almeno 1-2cm nello strato sottostante. In estate dovranno essere aumentate a causa delle temperature più elevate, evitare comunque i ristagni idrici mantenendo la superficie umida.
La capelvenere può trarre giovamento dalle concimazioni, produrre un fogliame più vigoroso e forte. A questo scopo è possibile somministrare del concime granulare a lento rilascio da sistemare sulla superficie del terriccio o appena sotto uno strato di pacciamatura realizzato con terricciato di foglie.
Un altro intervento colturale che può giovare alla pianta è la rimozione del fogliame in deperimento, vecchio e ormai incapace di svolgere le sue funzioni, eliminandolo si fornirà maggiore nutrimento al resto del fogliame.
Le operazioni di rinvaso vanno effettuate a seconda delle necessità, in genere se si acquista la pianta direttamente in vivaio è opportuno rinvasarla appena possibile utilizzando un contenitore di circa 3-4cm più grande. Il rinvaso della capelvenere va effettuato in primavera se necessario a seconda della velocità di crescita.
Malattie, parassiti e avversità
La pianta di capelvenere può essere soggetta ad attacchi di vari parassiti. Tra quelli più importanti ci sono:
- Cocciniglie
- Porcellini di terra
- Minatori fogliari
- Ragnetto rosso
Alcune malattie comuni sono:
- Bolla delle felci
- Maculatura fogliare
- Maculatura fogliare batterica
Se le foglie cominciano a seccare in modo diffuso probabilmente non si sta fornendo alla pianta la giusta umidità, provvedere prima che la pianta avvizzisca completamente.