Descrizione
La Calendula officinale è una pianta erbacea appartenete alla famiglia delle Asteracee (o Composite).
Si tratta di una pianta perenne o in alcuni casi annuale, le suo origini sono incerte, si pensa provenga dalla zona mediterranea e dall’Africa del Nord.
Viene chiamata a livello regionale con vari nomi, tra cui: fiorrancio e garofano di Spagna.
E’ dotata di piccoli fusti ricoperti da una sottile peluria, raggiungono un altezza massima di 40-50cm circa, la pianta è molto ramificata e tende ad aprirsi formando dei piccoli cespugli.
Il fogliame è di colore verde lucente dotato di margine irregolare, differisce di forma e dimensioni a seconda della collocazione. Le foglie alla base sono di forma oblunga disposte a rosetta e di colore verde. Le foglie cauline ovvero quelle foglie disposte lungo i fusti sono di forma spatolata, strette alla base e più larghe all’apice.
I fiori sono dei capolini disposti al termine dei fusti di colore arancio con sfumature centrali di giallo e hanno un diametro che può raggiungere i 10cm. La fioritura avviene nel periodo autunnale e si protrae anche per i primi mesi invernali.
La calendula cresce anche spontanea a quote collinari, lungo i sentieri e in posti solatii.
E’ usata anche come pianta ornamentale e come fiore reciso nel periodo autunnale e invernale. Ne esistono vari ibridi che variano per colore e dimensione dei capolini.
Tipo di Terreno
Il terreno ideale per la pianta di calendula è di medio impasto con una buona parte di sabbia, con pH neutro o leggermente basico. Non richiede un composto particolarmente ricco di sostanza organica, tuttavia un substrato ricco è ben tollerato e può favorire la fioritura.
Esposizione
L’esposizione ideale per la pianta di calendula officinale è in pieno sole. Tuttavia tollera abbastanza bene esposizioni a mezza ombra.
Tecnica di Impianto
Vengono effettuate delle postarelle di piccole dimensioni, circa 4-5cm, distanziate di 30-40cm sia in lunghezza che in larghezza vengono collocati alcuni semi e ricoperti poi con un sottile strato di terra.
La semina è possibile anche in vaso coltivata singolarmente o in più individui lasciando in questo almeno 25cm di spazio tra le piante.
Messa a dimora
La messa a dimora della pianta di calendula viene effettuata nel mese di aprile o in quello di settembre.
Moltiplicazione
La moltiplicazione della calendula officinale viene effettuata tramite seme.
Raccolta per il consumo
La raccolta dei fiori si effettua a fioritura ultimata.
Conservazione
La conservazione viene effettuata per i fiori. Vengono conservati previa essiccazione tramite apposite strutture, capaci di asciugare una gran percentuale di acqua in poco tempo senza degradare le sostanze presenti nei vegetali.
Accorgimenti colturali
Saranno necessarie delle annaffiature da effettuare con regolarità, saranno più frequenti nel periodo post-semina e andranno ridotte in numero non appena la pianta sarà cresciuta e comincerà a fiorire.
Malattie, parassiti e avversità
E’ possibile che errati accorgimenti colturali possano portare a marcescenze del colletto o della radice, in questo caso sarà causa delle eccessive annaffiature e del terreno mal drenato.
Tra le altre malattie crittogamiche:
- Ruggine
- Virus del mosaico
- Alternariosi
Gli insetti che possono colpire la pianta di calendula officinale sono:
- Afidi
- Mosca bianca
- Phytomiza atricornis
Proprietà medicinali
La calendula officinalis è conosciuta per le sue proprietà cicatrizzanti e antispasmodiche.
I fiori essiccati possono servire per la produzione di un macerato contro le ustioni di lieve entità ed è così composto: 100 grammi di fiori per un litro di olio di oliva.
Sempre con i fiori si produce un decotto in misura di 500 grammi ogni 10 litri di acqua, questo infuso può servire per curare problemi gastrici come acidità e gastrite.
Il decotto inoltre può essere utile per il trattamento locale di infiammazioni è inoltre lenitivo del dolore.
Uso in cucina
I petali dei fiori anche se raramente utilizzati possono servire da guarnizione in piatti come insalate e preparazioni fredde.