Azzeruolo, Crataegus azarolus

Descrizione

Il Crataegus azarolus conosciuto con il nome comune di Azzeruolo è un fruttifero minore, poco conosciuto e altrettanto poco diffuso. Appartiene alla famiglia delle rosacee, si presenta come un arbusto o un piccolo albero. La pianta ha origini Asiatiche si ritiene che provenga dalla Cina, è diffusa in America e in Nord Africa in tutta la zona mediterranea. La sua coltivazione può avvenire dalla pianura fino a quote collinari di 1000-1300 m.

In passato era una pianta abbastanza diffusa, attualmente è conosciuta con vari nomi a livello regionali di cui se ne riportano alcuni si seguito:

  • Lazzeruolo
  • Lazzarolo
  • Lazzarino
  • Lanzarola
  • Nazarella
  • Nazola
  • Lasarolo
  • Rasarolo
  • Pomo lazaren, Pom lazari
  • Cimbar
  • Pomo imperiale

Le regioni in cui è molto diffuso sono la Sicilia, il Lazio, Liguria, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna.

La pianta è solitamente cespugliosa e riesce a raggiungere anche i 6-8 metri di altezza. Presenta un tronco di colore scuro con una corteccia solcata, a seconda della varietà ci possono essere alcune distinzioni nell’aspetto. L’azzeruolo rosso si distingue per il portamento prevalentemente espanso e per la presenza più o meno accentuata di spine, nelle varietà giallo e bianco invece è semi-eretto. I rami giovani sono tomentosi, le varietà di azzeruolo rosso presentano spesso delle branche nodose.

Le foglie possono essere di piccole o medie dimensioni da poco a profondamente lobate, di colore verde chiaro, hanno un margine seghettato e una forma ovata.

I fiori di questa specie sono ermafroditi raccolti in corimbi. Sulle piante quindi sono presenti sia fiori maschio che fiori femmina. I fiori compaiono sulle piante alla fine della primavera. Per avere un impollinazione ottimale è comunque raccomandabile coltivare più varietà.

I frutti dell’azzeruolo sono delle mele in miniatura, sono dei piccoli pomi costoluti di colore giallo, bianco crema o rosso hanno un diametro che va dai 2 ai 3 cm e al loro interno sono presenti 1-5 semi. Hanno una sapore acidulo ma gradevole al palato, con essi si può preparare una confettura dolce.

Oltre che per il consumo dei frutti la pianta è anche una specie di rilevanza ornamentale per via del portamento e del fogliame.

Varietà e cultivar

Dell’azzeruolo esistono tre varietà principali che vengono divise a seconda della colorazione del frutto. Il primo è l’azzeruolo bianco forse il più diffuso, ci sono poi l’azzeruolo giallo (del Canada) e quello rosso (di Romagna).

Tra le varietà più conosciute ci sono:

  • Azzeruolo d’Italia bianco o Moscatello
  • d’Italia rosso
  • Giallo del Canada
  • Di Oriuhela
  • Julieta
  • Monstruoso
  • Fruto Blanco

Le varietà botaniche conosciute invece sono:

  • Crataegus azarolus var. pontica
  • Crataegus azarolus var. azarolus
  • Crataegus azarolus var. chlorocarpa
  • Crataegus azarolus var. aronia

Periodo di impianto

La messa a dimora dell’azzeruolo viene fatta nel periodo di fine luglio utilizzando preferibilmente delle varietà vendute in vivaio poiché sono le sole garantite per l’assenza di batteriosi.

La possibilità di messa a dimora continua fino al mese di novembre, l’importante è evitare periodi di gelo improvviso che non giovano alla pianta.

Esigenze colturali

La pianta è abbastanza rustica e riesce a vegetare senza troppi problemi in quasi tutte le condizioni. Si tratta di un fruttifero tra i più rustici, riesce a tollerare temperature sotto lo zero fino a -25 gradi.

Terreno

Per quanto riguarda il terreno l’Azzeruolo richiede un substrato mediamente fertile, non compatto e privo di ristagni idrici. Il pH tollerato dalla pianta va da 6,8 a 8,5 quindi da neutro a sub-alcalino.

Tecnica di impianto

L’impianto dell’azzeruolo può essere fatto da esemplare franco oppure tramite l’utilizzo di un portainnesto di biancospino.

Il terreno viene lavorato in precedenza, di solito se si coltivano poche piante basta effettuare delle buche abbastanza profonde (circa il doppio del pane di terra) e interrare una buona percentuale di letame maturo ai lati della buca.

La distanza tra le piante non è eccessiva, in genere si lasciano 3 metri tra le piante e 3,5 m tra le file. Le distante però aumentano se il portainnesto utilizzato è il franco si arriva quindi a 4 metri tra le piante e 4,5 m tra i filari.

Se si vuole riprodurre la pianta è possibile praticare l’innesto che risulta particolarmente efficace ed è l’unico modo per ereditare le caratteristiche della pianta madre. L’innesto si può fare nel periodo di luglio e agosto tramite gemma dormiente oppure in febbraio-marzo tramite gli innesti a triangolo e a spacco. Come portainnesto si può utilizzare il biancospino (consigliato), oppure cotogno, pero e nespolo comune di cui però si rischia la disaffinità.

La riproduzione dell’azzeruolo tramite seme è una tecnica poco usata poiché l’entrata in produzione delle piante richiede dai 10 ai 15 anni.

Accorgimenti colturali

Un intervento colturale che può favorire lo sviluppo dei frutti è la cimatura estiva o autunnale. Questa tecnica si applica sui rami misti ovvero le ramificazioni dell’anno che hanno lungo la loro lunghezza gemme a legno e al loro apice gemme a frutto. La cimatura favorisce nella stagione produttiva successiva la formazione di ulteriori gemme a frutto.

Nel periodo di giugno luglio è possibile effettuare una leggera lavorazione superficiale del terreno rompendo la crosta oppure tagliando l’erba se è stato fornito un manto erboso al frutteto.

Irrigazione

Gli interventi di irrigazione sono quasi del tutto tralasciati. Se si dispone di un impianto destinato alla produzione di frutti per la vendita è necessario trattare la pianta esattamente come il melo ricordando che comunque le quantità possono essere ridotte leggermente.

Concimazione

La concimazione dell’azzeruolo è molto simile a quella del melo, se si posseggono delle piante di melo si può trattare la pianta esattamente allo stesso modo.

Generalmente alla fine del periodo invernale si distribuiscono per ogni singola pianta 700 g di solfato d’ammonio. Nel periodo vegetativo si possono somministrare apporti di fosforo e potassio in copertura.

Potatura

Gli interventi di potatura dell’Azzeruolo devono tenere conto prima di tutto della tipologia della pianta poi della forma scelta per l’allevamento.

I primi tagli sono necessari per conferire la forma alle piante ottimizzando al meglio gli spazi a disposizione. Durante la crescita ci sarà bisogno di alcuni interventi di accorciamento dei rami più vecchi.

Le forme di allevamento più utilizzate tengono conto sia della vigoria del portainnesto che della varietà della pianta, quelle diffuse sono: a vaso, globosa e globosa espansa.

Per tutte le informazioni è disponibile la guida alla potatura.

Raccolta

La raccolta dei frutti si effettua dalla prima decade di agosto fino alla fine del mese di settembre. È una raccolta scalare ciò significa che i frutti hanno un grado di maturazione leggermente diverso, si dovranno effettuare quindi più passate. Di solito però la raccolta avviene in una sola passata lasciando poi maturare i frutti in un luogo adatto un po’ come avviene per le mele.

Il modo migliore per conservarli è in cassette di legno o plastica, adagiando  i frutti su un letto di paglia, il locale dovrebbe avere una temperatura compresa tra i 4-5 gradi.

La maturazione varia per le tre tipologie di azzeruolo con alcune differenze nei tempi i più tardivi sono le varietà rosse e gialle.

Malattie, parassiti e avversità

La malattia più temibile dell’azzeruolo è il colpo di fuoco batterico che attacca le pomacee, è una malattia che va trattata per obbligo di legge.

Nelle giovani piante ma anche in quelle già sviluppate e produttive si può riscontrare la presenza di afidi (gli stessi che colpiscono il melo) presenti soprattutto sui corimbi fiorali e i giovani germogli. Un altro insetto pericolo anche se non molto diffuso è la Ragna delle rosacee (Yponomeuta padella). Altri insetti pericolosi:

Tra le malattie crittogamiche che possono colpire la pianta ci sono:

Altri utilizzi della pianta e dei frutti

Il decotto di fiori viene considerato come un rimedio efficace contro l’ipertensione. Il legno è impiegato per realizzare ornamenti in quanto risulta particolarmente duro e resistente.

I frutti oltre che ad essere mangiati crudi sono ottimi per la realizzazione di confetture. Per la preparazione si utilizzano 1 kg di purea di frutti precedentemente bollita a cui vengono aggiunti 2/3 di zucchero in peso dopodiché è necessario continuare la cottura a fuoco lento fino a che non si sarà raggiunta un consistenza omogenea.

Approfondimenti

Bibliografia

  • Caratterizzazione pomologica e biochimica di biotipi di azzeruolo (Crataegus azarolus L.) in Sicilia ITALUS HORTUS, 2006, Vol. 13, 2, pp. 177-181
  • Flora d’Italia, Sandro Pignatti – Edagricole

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