Descrizione
La Physalis alkekengi chiamata con il nome comune di Alchechengi o Alchechengio è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Solanacee. È originaria delle zone Europee e Asiatiche ed è diffusa anche in altre parti del mondo come l’America centrale.
La pianta è conosciuta con diversi altri nomi comuni tra i quali: Alkekengi, Lanterne cinesi, Winter cherry, Chinese Lantern Plant, Fairies Lanterns.
Nel territorio Italiano cresce spontanea un po ovunque dalle regioni centrali fino al nord, è possibile rinvenirla dalla pianura fino a quote collinari sui 1000 metri cresce principalmente lungo i sentieri e ai margini dei boschi.
La pianta raggiunge altezze di circa 60-70cm la larghezza invece è più ampia con circa 90cm, possiede inoltre una profonda radice rizomatosa che le permette di rinnovarsi annualmente sopravvivendo durante il periodo invernale. Per ultimare la sua altezza la pianta impiega da 1 a 2 anni, una pianta ben tenuta di Alchechengi può vivere dai 5 agli 8 anni.
Le foglie che hanno una lunghezza media di 12cm sono di forma tipicamente triangolare-ovata ma possono presentarsi anche di forma romboidale, sono di colore verde intenso.
I fiori sono campanulati e hanno origine dall’ascella delle foglie posseggono un portamento reclinato e sono di forma stellata. Hanno una lunghezza di circa 2cm e sono di color bianco crema.
I frutti sono delle bacche di colore rosso acceso rotonde con un diametro di circa 1,5cm, contenute in un calice di consistenza cartacea che ha una larghezza di circa 5cm simile ad un cono, le bacche sono l’unica parte della pianta commestibile. All’interno delle bacche sono contenuti i semi, di forma arrotondata e piatti con un diametro di circa 2mm.
Tutte le parti verdi della pianta non sono commestibili, se ingerite possono provocare diversi disturbi gastrointestinali, giramenti di testa e nausea, le bacche sono commestibili soltanto quanto sono giunte a maturazione.
Questa specie viene apprezzata, e soprattutto in passato dai popoli antichi, per le sue diverse proprietà medicinali. Possiede effetti diuretici e di prevenzione contro i calcoli renali, viene anche considerato un buon integratore di vitamina C. Le bacche in particolare essendo commestibili possono essere consumate in vari modi, caramellate o direttamente come sono, con esse è possibile anche preparare un ottima confettura che ricorda a tratti il sapore di alcuni frutti di bosco. Le bacche dopo l’essiccazione possono essere conservate in salamoia o sottaceto.
La coltivazione dell’Alchechengi viene fatta soprattutto in bordure grazie alla bellezza delle sue bacche, può essere anche allevato pere realizzare successivamente un portasemi essiccato, le bacche infatti si prestano molto a questo utilizzo grazie alla consistenza del tegumento esterno.
È possibile coltivarla dato le sue dimensioni ridotte anche in vaso, ogni due anni dovrà essere effettuato un rinvaso e delle concimazioni annuali.
La pianta possiede inoltre alcune note proprietà, le più importanti sono: antireumatiche, antiinfiammatorie, antiuriche, depurative.
Messa a dimora
La messa a dimora delle piante di Physalis alkekengi viene fatta nel periodo primaverile.
Tipo di Terreno
Il terreno più adatto alla crescita della pianta di Alchechengi è quello di medio impasto, non troppo ricco di sostanza organica e ben drenato. In natura la pianta cresce spontanea in suoli che non sempre sono ricchi di nutrimento, comunque un apporto adeguato di sostanza organica preferibilmente di humus o composto organico maturo al momento dell’impianto o della semina può aiutare nello sviluppo della pianta.
Sono da evitare i terreni con poco scheletro e quelli mal drenati. Questa pianta tollera senza problemi terreni sub-acidi o sub-alcalini un terreno ideale dovrebbe avere un pH prossimo alla neutralità.
Esposizione
L’esposizione dell’Alchechengi più adatta e che permette alla pianta di produrre dei buoni frutti è quella in mezza ombra. La luminosità deve essere abbastanza elevata, quindi scegliere un posto adatto che abbia la giusta ombreggiatura e un adeguata luminosità.
Fioritura
La fioritura dell’Alchechengi avviene nel periodo estivo, i fiori tuttavia sono di piccole dimensioni e poco appariscenti, la parte più interessante di questa pianta sono le bacche contenute in particolari calici formati da una patina sottile di colore rosso.
Moltiplicazione
Moltiplicare la pianta di Alchechengi è possibile in due modi: tramite seme e tramite divisione.
La semina dell’Alchechengi può essere effettuata nel periodo primaverile procedendo come segue:
- Raccogliere nel periodo invernale le bacche mature o quelle che sono già cadute dalla pianta.
- Separare i semi dalla bacca e ripulirli per bene. Successivamente procurarsi dei contenitori di dimensioni non troppo grosse, anche vaschette piccole possono andar bene. riempirle di sabbia e mantenerle leggermente umide, collocare i semi sulla superficie e ricoprile con un altro strato di sabbia. I contenitori usati dovranno essere mantenuti in un luogo fresco a temperatura costante fino alla primavera successiva.
- Giunta la primavera preparare i vasi per la coltivazione o se si vuole seminare direttamente a dimora l’importante è che sia passato il pericolo di gelate tardive.
- I vasi dovranno essere riempiti con un composto formato da una parte di sabbia, due parti di terriccio generico per la semina e una parte di torba. Se si coltiva direttamente in aiuola usare soltanto del buon terriccio per la semina. Collocare i semi a spaglio o in modo rado e ricoprire con un sottile strato di terra, la germinazione è abbastanza rapida.
Durante le prime fasi della crescita è bene tenere il terreno sgombro dalle erbe infestanti che altrimenti potrebbero soffocare le piantine e sottrarre nutrimento.
La moltiplicazione può essere fatta anche per divisione alla fine della primavera. Prelevare le porzioni di pianta giovane lunghe pressappoco 8-10cm. Si separano dei gambi con una porzione di rizoma e si collocano direttamente a dimora in un luogo non troppo soleggiato. le piante andranno assistite e irrigate con costanza fino a che non avranno mostrato segni di ripresa.
Accorgimenti colturali
L’umidità del terreno è una caratteristica che deve essere sempre presente se ci si appresta alla coltivazione di questa pianta. Nel caso il terreno non dovesse essere sufficientemente irriguo sarà necessario aumentare le innaffiature che nel periodo estivo dovranno essere comunque più frequenti.
Le innaffiature vanno fatte preferibilmente di sera utilizzando acqua piovana, a questo proposito lasciarla riscaldare durante le ore del pomeriggio e irrigare dopo il tramonto avendo cura di non bagnare il fogliame.
Se si sceglie di coltivare la pianta in vaso si dovranno effettuare annualmente delle concimazioni utilizzando del fertilizzante liquido da somministrare insieme alle innaffiature. Le concimazioni per quanto riguarda le piante coltivate in piena terra saranno da effettuare ogni due anni circa preferendo un concime organico ben decomposto da applicare come pacciamatura rimuovendo prima un leggero strato di terreno già presente, la parte più superficiale. Nel caso il terriccio dovesse presentare in superficie uno strato molto compatto è preferibile invece effettuare una leggera sarchiatura e solo successivamente applicare la pacciamatura di compost.
La pianta è abbastanza rustica per cui non sono necessari particolari accorgimenti durante il periodo invernale, può resistere bene a temperature che vanno al disotto dello zero senza problemi.
La crescita di questa pianta va tenuta sotto controllo, l’autopropagazione è molto accentuata in questa specie, ciò significa che la pianta può diffondersi facilmente e talvolta infestare tutto lo spazio a disposizione. Nonostante questo può essere facilmente tenuta sotto controllo eliminando le piante in eccesso e raccogliendo i semi prima che si disperdano sul terreno.
Malattie, parassiti e avversità
L’Alchechengi può essere colpito da vari insetti che possono danneggiare il fogliame e portare a diverse problematiche. Quelli più diffusi sono:
- Altica che provoca diverse erosioni sulla pagina inferiore mentre nella pagina superiore si verificano progressivamente un disseccamento e dei fori in corrispondenza delle parti erose.
- Leptinotarsa juncta (poco diffusa)
- Afidi
- Ragnetto rosso
Inoltre questa pianta può essere soggetta ad attacchi da parte di limacce che si nutrono del fogliame.